Una settimana dopo.
Mi stiracchio, cominciando a svegliarmi lentamente, restando con gli occhi chiusi ancora un po', inspirando il profumo di menta ed eucalipto.
Mh, è così buono!
Rotolo sul fianco, restando a pancia in giù, sollevandomi sui gomiti, strofinandomi gli occhi con le dita, cercando Roger con lo sguardo, osservandolo uscire dal bagno con un asciugamano in vita, avvicinandosi a me, gattonando sul letto, fermandosi sul mio corpo, piegando in avanti il capo, nascondendolo nell'incavo del mio collo.'' Buongiorno, dolcezza. ''
'' Buongiorno a te. ''
Schiudo le labbra, lasciandomi sfuggire un piccolo ansimo quando mordicchia un lembo di pelle, succhiandolo leggermente, per poi tastarlo con la punta della lingua.
'' Ogni giorno un tentativo diverso, Taylor. Mi dispiace deluderti anche oggi, ma sei in astinenza. ''
'' Alena, è una settimana che non combiniamo nulla e mi tieni il muso. Dovrai cedere prima o poi. Anche perché potrei rivolgermi ad altre. ''
'' Fallo, amore mio, ma non scoprirai mai cosa ti ho riservato. Sei stupido se decidi di andartene. Ora, posso alzarmi? ''
Mordicchio con media forza il labbro inferiore, sollevando il bacino leggermente, sfiorando con le natiche il suo sesso coperto dall'asciugamano, provocandolo lentamente.
'' Non ci provare, Alena! Non farlo se hai intenzione di lasciarmi a metà. ''
'' Roger, io ti sto chiedendo di alzarti. Non fraintendere. ''
Continuo a muovere le natiche dall'alto verso il basso e viceversa, trattenendo un ansimo, avvertendo un ringhio sulla mia pelle, sorridendo soddisfatta quando lo percepisco eccitato, dopodiché emetto un sonoro gemito con lo scopo di provocarlo maggiormente, seguendone altri più incalzanti, simili a quelli pre-orgasmo.
'' Alena, smettila..! ''
'' Roggie! ''
'' Non chiamarmi così! ''
'' Ti dà fastidio, mh? ''
'' Non sto dicendo questo! Fermati! ''
Avverto improvvisamente le sue mani sui miei fianchi quasi nudi, dato che indosso solo una canottiera grigia ed un paio di slip neri, per poi spingere la sua erezione sulle mie natiche, facendomi ansimare realmente.
'' Amore mio, mi dispiace. Dovrai chiedere aiuto alla tua mano. ''
Mi volto, stendendomi a pancia in su, guardandolo negli occhi, prendendo il suo viso fra le mani, attirandolo al mio, sfiorando le sue labbra con le mie, sorridendo quando mi accorgo la sua delusione.
" Oh, non fare così! È così tanto dura da gestire una settimana senza sesso? "
" È dura se la mia donna mi provoca in continuazione e non mi aiuta. "
Scoppio in una fragorosa risata, per poi attirarlo a me, premendo le mie labbra sulle sue, baciandolo con desiderio, schioccando ripetutamente, intensificando l'ultimo contatto, schiudendo le nostre bocche per far incontrare le nostre lingue, giocando vogliosamente con la sua. Successivamente, sposto le mani sul suo petto, spingendolo, lasciandolo ricadere al mio fianco, scendendo, poi, dal letto, afferrando dalla mia valigia la mia roba.
Tre giorni prima, dopo aver accettato il suo invito, Roger mi aveva portata a casa sua e ci ero rimasta da quel momento, condividendo la sua quotidianità con me." Sei ingiusta. Spregevole. "
" Io? Tu hai sbagliato, è giusto che paghi. "
Dopo aver preso il mio intimo nero in pizzo e il vestito nero in felpa, con cappuccio e scollatura a V, mi dirigo in bagno, decidendo di docciarmi. Chiudo la porta alle mie spalle, lasciando i miei indumenti sul ripiano in marmo, liberandomi della canottiera e delle mutandine, gettandole nella cesta della roba da lavare. Mi rinchiudo nel box doccia, facendo scorrere l'acqua calda sul mio corpo, provando a calmarmi.
Devo ammetterlo : non è facile resistere così tanto tempo, ma voglio che Roger peni ancora un po', che capisca come mi sono sentita.
Ridacchio silenziosamente mentre mi insapono il corpo e, successivamente, i capelli, risciacquandomi rapidamente, restando per qualche minuto sotto il getto, respirando profondamente.
Poco dopo, prendo l'accappatoio di Roger, indossandolo, avvolgendo, poi, i capelli in un tuppo con un asciugamano, annodandolo, decidendo di uscire dal bagno per qualche minuto per provocarlo. Mi avvicino allo specchio, scoprendomi la spalla, mettendo in mostra, poi, la gamba dallo spacco dell'accappatoio, dirigendomi verso la porta, aprendola. Scorgo Roger di spalle, seduto dietro la scrivania, impegnato a scrivere qualche canzone. Mi accosto al suo fianco, poggiandomi con le natiche al ripiano, portando la mano libera sul bordo dell'accappatoio, giocando con la scollatura.
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Sweet Lady
RomantizmRoger Taylor, batterista dei Queen. Alena Hale, una comunissima ragazza londinese. Cosa potrebbe mai accadere fra di loro? Soprattutto, Alena potrebbe mai permettere ad un uomo di cambiarle totalmente la vita? E Roger sarebbe disposto a lasciare la...