Chapter Twenty

1.5K 89 92
                                    

Mi risveglio lentamente, sbadigliando, portando la mano sulle mie labbra, per poi aprire gli occhi, abituandomi alla luce, rannicchiandomi su me stessa, avvertendo un braccio stringermi la vita, attirandomi verso la sua direzione. Mi volto con il capo, scoprendo Roger in dormiveglia, sorridendo appena, senza farmi vedere, tornando rapidamente alla realtà, ricordandomi dell'ecografia del suo bambino e dell'appuntamento con Brigitte.

" Smettila di allontanarti. "

Arrossisco violentemente sulle gote, mordicchiandomi il labbro inferiore, portando una mano sul suo polso, provando ad allontanarlo, non riuscendo nel mio intento, sbuffando, ricevendo, in cambio, una serie di baci sul mio collo, salendo man mano sul mio viso, facendomi voltare con esso e con il corpo, guardandolo negli occhi.

" E' tardi. Ti ricordo che devi andare con la tua donna dal ginecologo. "

" Non è la mia donna. "

" E come vuoi chiamarla? La madre di tuo figlio? Non cambia nulla. Appena nascerà, diventerete una coppia per lui, per amor suo. Smettila di credere alle fantasie. "

" Io non credo alle fantasie. Io ti amo. "

" Roger.."

" Lo so, mi ami anche tu. "

Prima che io possa rispondere, mi ritrovo a dover ricambiare il suo bacio,prendendo il suo viso fra le mani, schiudendo le mie labbra per accogliere la sua lingua, giocandoci vogliosamente, stringendolo al mio corpo, avvertendolo ancora nudo, sentendo solo il lenzuolo a dividerci.
Successivamente, una vibrazione ci fa sussultare, schioccando improvvisamente dalle sue labbra, voltandoci verso la provenienza del rumore, notando il cellulare di Roger illuminarsi.

" Dannazione! Sia maledetto il giorno in cui l'ho incontrata! "

Lo guardo afferrare il telefono e rispondere alla chiamata.

" Brigitte."

" Tesoro, mi vieni a prendere? La mia macchina non parte. "

" Fra mezz'ora. "

" Grazie mille, a dopo. "

Senza risponderle, termina la conversazione, gettando il telefono sul comodino, riportando l'attenzione su di me, facendomi arrossire, fermandomi, per un istante, a pensare alla sua freddezza, facendomi gioire per poco.

" Che ridi? "

" Non sto ridendo! "

" Devi dirmi perché ridi, dolcezza. Sei bellissima quando lo fai. "

" Che bella sviolinata! "

Come rimprovero, mi morde un lembo di pelle vicino al seno, facendomi rabbrividire, per poi vederlo sollevarsi, seppure a malincuore, cominciando a rivestirsi.

" Finiamola qui. Ti prego. "

" Cosa?! "

" Rog, hai capito bene. Non voglio essere l'amante e la rovina di tutto. È giusto che tu cresca il bambino con lei. Io sono.. contenta per te. "

" Mai."

Non appena finisce di rivestirsi, mi metto a sedere, portandomi il lenzuolo al petto, coprendomi al meglio che posso, osservandolo mentre si piega verso di me, prendendo il mio viso fra le mani, distraendomi, sfiorando la punta del mio naso con la sua, accarezzandomi le guance con i polpastrelli, socchiudendo gli occhi, rilassandomi alle sue attenzioni.
Senza rendermene conto, mi ritrovo nuovamente nuda, senza nemmeno il lenzuolo, lasciandomi sollevare dal materasso, circondando la sua vita con le mie gambe ed il suo collo con le mie braccia.

Sweet LadyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora