Chapter One

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Vorrei davvero capire come ci sia finita qui, ma non saprei come spiegarlo. 

Mi trovo in una stanza che non è la mia, una casa che non sembra affatto essere quella in cui abito.

Porto le mani al mio viso, strofinando lievemente gli occhi con i polpastrelli, corrucciando la fronte a causa del mal di testa rimbombante come una batteria.
Schiudo gli occhi, notando la camera parecchio buia, probabilmente saranno le tre del mattino. Mi giro con il capo verso il lato opposto del mio letto e scorgo la presenza di un uomo, un biondino, steso a pancia in giù, dormiente. Mi sollevo di colpo con la schiena, coprendomi il seno con il lenzuolo quando scopro di essere totalmente nuda, sgranando gli occhi mentre cerco di ricordare come ci sia arrivata in questo letto con lui.

Sposto accidentalmente lo sguardo sul pavimento della stanza, osservando i miei vestiti sparsi insieme a quelli del ragazzo al mio fianco. Rabbrividisco quando ricordo per un attimo il momento in cui ho sbottonato lentamente la camicia del biondo, per poi cedere nel vuoto totale.

Attiro il lenzuolo a me quando faccio per sollevarmi dal letto, scoprendo del tutto il corpo del ragazzo, portandomi una mano sulle labbra, arrossendo nell'osservarlo nudo.
Ma con chi cavolo ero andata aletto? E soprattutto quanto avevo bevuto per non ricordare nulla della sera precedente?
Silenziosamente, mi chino sul pavimento, raccogliendo le mie mutandine e il reggiseno, indossandoli frettolosamente, per poi voltarmi verso la figura distesa sul letto, adagiando il lenzuolo sul suo corpo. Ebbene sì, ho dei sensi di colpa, non vorrei che si raffreddi a causa mia.

Poco dopo, senza far rumore, afferro i miei skinny jeans neri e il mio amato maglione bianco e rosso, indossando entrambi rapidamente, cercando, intanto, con lo sguardo le mie scarpe, senza successo. Guardo attentamente la stanza con più calma, decidendo di entrare in quello che sembrava il bagno, osservando a luce spenta il pavimento, aiutandomi con i raggi della luna provenienti dalla veneziana, non trovando nulla nemmeno qui.


'' Per caso, cercavi queste? ''


Sgrano gli occhi, pietrificata, quando avverto la voce del ragazzo alle mie spalle, mordicchiandomi il labbro inferiore, deglutendo a vuoto e con fatica. Mi giro verso la provenienza della voce, incrociando le braccia sotto il seno, osservando il ragazzo seduto ai piedi del letto, a gambe divaricate, con i gomiti appoggiati sulle ginocchia.
Grazie alla fievole luce, posso notare che si è degnato di indossare almeno i boxer, per poi decidere di farmi avanti, mormorando.


'' Te ne sarei grata se me le restituissi. ''


Arrossisco improvvisamente, maledicendomi, per poi ringraziare mentalmente Dio per il buio. Qualche secondo dopo, il biondino si alza in piedi, avvicinandosi al mio corpo, restando immobile quando riconosco il suo viso, impallidendo, stavolta.

Non posso crederci.

Non può essere vero.

Non lui.


'' Non volevi le scarpe? Perché hai smesso di respirare? ''


Mi domanda, ed io vorrei letteralmente sprofondare.
Non posso credere che lui sia nella mia camera da letto.

Ma cosa diavolo dico? Questa non è la mia stanza. Non so nemmeno di chi sia questa stanza terribilmente in disordine.


''Tu non ricordi nulla, vero? ''


Ancora una volta la sua voce mi scuote dai pensieri, sollevo lo sguardo sul suo, percependo la sua risatina maliziosa.

Sweet LadyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora