Step 7. Avvicinarla

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L'obiettivo era fare in modo che tu ti avvicinassi a me. Eppure, le carte si sono invertite ed io sto cadendo nella mia stessa trappola.
Cosa mi stai facendo, Kaylyn?

7.

Il mio telefono squilla e ci vogliono buoni quindici minuti, prima che io mi decida ad aprire gli occhi e rispondere.

"Pronto?" mormoro con la voce impastata dal sonno, senza controllare il mittente della chiamata.

"Kaylyn? Ti ho svegliata?" chiede una voce ed il mio cervello è troppo assonnato per capire di chi si tratta.

"Beh sì, ma ormai è fatta" dico, poi allontano il telefono per leggere il nome.

"Zayn?" chiedo subito dopo.

"Sì, sono io. Mi dispiace, credevo fossi sveglia..." Scuoto la testa, anche se so che non può vedermi.

"No, non preoccuparti. Come stai?" chiedo. Lui sospira.

"Bene. Ma ti ho chiamata per un motivo davvero stupido, quindi niente, torna a dormire, ci sentiamo dopo" dice.

"No, Zayn, davvero, non ti preoccupare, sono sveglia ormai. Non riuscirei a riaddormentarmi, quindi dimmi tutto" rispondo.

Mi passo una mano tra i capelli per aggiustarli, mentre aspetto che lui parli.

"Ieri a casa tua non ho potuto fare a meno di notare le decorazioni. E ho pensato che per quanto la mia famiglia non creda davvero nel Natale, lo abbiamo sempre festeggiato, come scusa per stare insieme, più che altro. E nonostante sia quasi Natale, casa mia non ha ancora visto una singola lucina natalizia, quindi pensavo che beh, se non sei impegnata oggi, potevi aiutarmi, sì, a decorare casa, ecco" lo sento dire.

Forse sto ancora dormendo, ma sembra agitato e ciò fa nascere un sorriso spontaneo sulle mie labbra.

"Non ho programmi per oggi e sì, mi farebbe piacere. Dove ci incontriamo?" chiedo.

"Ti mando il mio indirizzo" risponde.

"Okay. Il tempo di prepararmi e arrivo" gli dico. Lui mi ringrazia, poi ci salutiamo e chiudiamo la chiamata.

Il suo messaggio non tarda ad arrivare ed io mi prendo qualche minuto per svegliarmi del tutto, prima di trascinarmi in bagno a darmi una sistemata.

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"Non posso credere che tu non abbia un albero di Natale, Malik. E' ridicolo!" esclamo.

Siamo nel suo salotto e abbiamo appena finito di addobbare le pareti. Zayn inoltre ha un camino, quindi abbiamo riempito di roba anche quello. Stavo per dirgli di passare alle vere decorazioni, quando mi ha confessato di non avere un albero.

Lui si stringe nelle spalle.

"Ho un'idea però" dice "Possiamo approfittarne per comprare qualcosa da mangiare, visto che temo che anche il mio frigo sia vuoto, e poi mi aiuti a scegliere l'albero perfetto!"

Sospiro, poi gli sorrido.

"E va bene" accetto.

Lui salta in piedi dal divano sul quale era seduto e si avvicina velocemente all'ingresso.

"Andiamo allora!" esclama.

Indossa una giacca di pelle nera e prima ancora di chiedermi come faccia a non avere freddo, mi ritrovo a pensare che è dannatamente bello, anche con i pantaloni della tuta ed una felpa addosso, come quella che ha ora.

Lo raggiungo, scuotendo la testa per cacciare i pensieri.

Zayn abita abbastanza vicino al centro, per cui concordiamo entrambi che prendere la macchina sia inutile. Camminiamo a piedi per le strade affollate della Fifth Avenue, fianco a fianco, parlando del più e del meno.

Sabotage ▶ z.m.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora