Capitolo 20

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Emma mise lo spazzolino in bocca osservando il modo in cui Marco la fissava, seduto sul bordo della vasca, con l'aria assente e lo sguardo fisso a lei. Era stanco, aveva viaggiato di notte ed erano soltanto le dieci di mattina, - Marco vai a dormire - disse, sorridendogli appena, con la bocca piena di dentifricio

Avevano dormito alla Ciudad insieme, Emma lo aveva aspettato nella sua stanza, così come Maria aveva aspettato Francisco nell'altra.

- Tra poco vado, ora però voglio abbracciarti, mi sei mancata tanto, sono felice per ieri, ed oggi è san valentino - parlò facendo pause con sospiri lunghi, mise una mano sulla sua pancia mentre Emma sciacquava per bene la
bocca.

Le diede un bacio sbattendola contro il muro
- Questa togliamola - disse, lasciandola senza fiato e sfilando la cannottiera larga. Si fiondò sulla pelle lasciandoci dei baci umidi, disegnando una scia continua tra collo ed il fianco . Lei si strinse alle clavicole affondando le unghie nella pelle. Sentiva il cuore esplodere nel petto e la pressione alzarsi, tanto che ogni muscolo tremava e il dolore piacevole allo stomaco, dopo due giorni, si risvegliò.

- Devo andare all'università, e tu devi dormire. - gli disse, senza fiato, scollandoselo a malapena dal collo

- Ma mi manchi, all'università puoi andarci domani ed io non voglio dormire - la seguì, fino al letto, mentre Emma si strinse le braccia al petto per il freddo.

Prese la prima felpa capitata sotto mano, l'aveva messa nello zaino totalmente a caso la sera prima, e la mise. - Possiamo stare insieme tutto il pomeriggio - gli mise un dito nella fossetta destra, muovendolo - Te lo prometto, non guardarmi così. -

Marco si sfregava la
mano sugli occhi, poi annuì teneramente, abbracciandola forte. - E va bene -

Diede una valanga di baci sulle guance piene di barba. Mancavano venti minuti e poi sarebbe andata via.
Poi scesero al piano inferiore, salutando tutti.

Non vide la sua migliore amica, non vedendo Fran arrivò alle conclusioni, sorridendo.

Gli occhi di Marco caddero sulla felpa, l'aveva vista da qualche parte, ed era maschile. Di quel colore ne esistevano parecchie, ma aveva la netta sensazione. - Em, di chi è quella felpa? -

La domanda fece girare anche Dani, mentre parlottava con Toni riguardo qualcosa, la fissò per bene con un sorrisetto, e quello bastò a Marco per capire di cosa si trattasse
Fece una faccia quasi disgustata, sentendo un tonfo nello stomaco - Ho capito -

Corse di sopra, seguito dalla sua ragazza che ad ogni gradino urlava il suo nome. Riuscì a prendergli il braccio, ma Marco si scansò

- Non voglio vederti, non ora. Emma va all'università, è meglio così.
Voglio solo sapere da quanto tempo hai quella felpa..e quando te l'ha data perché se-"

- No. Non è quello che stai pensando.
L'ho presa senza pensarci, non ricordavo neanche che fosse sua, io e Dani abbiamo chiuso, e lo sai! - alzó la voce, Marco le si fece vicino, osservandola.

- Non voglio sentirti e vederti, è meglio per entrambi, lasciami sbollire - disse stringendo la maglia, avvertiva il fiato mancare agli occhi lucidi di Emma

- Tiri giù il mondo per una maglietta. - batteva il piede a terra, spostandosi i capelli, chiedendosi come è in che modo fosse precipitato tutto nel giro di cinque minuti

- Quella maglietta è del tuo ex fidanzato e quello che ti sbava ancora dietro, dimmi come faccio a restare impassibile. -

- Fidandoti di me! - gli prese la mano - Fidandoti di me resti impassibile, lo sai che ti amo.-

Sciolse la presa e camminò all'indietro. - Ci vediamo dopo a casa -

Lo vide entrare nella sua stanza e chiudersi all'interno, scese le scale velocemente e diede un pugno sullo sterzo della macchina quando ci si infilò dentro.

[...]

Emma stava asciugando i capelli alla sua migliore amica, dopo la giornata piena di lezioni all'università, aveva scelto di restare con lei, le mancava davvero tanto, e ne aveva sempre lo stretto bisogno. - Ho finito - disse, sorridendole, mettendosi poi una mano sui fianchi.

- Sono bellissimi Em! Grazie - le saltò addosso abbracciandola forte - Secondo te dove andiamo stasera? -

- Ooooh io lo so, Fran me lo ha detto! - fece alzando l'angolo della bocca - Ma non posso dirti niente perché è una sorpresa, ma ti assicuro che è bello -

Maria spalancò la bocca, incredula, poi prese a sventolare la mano sulla faccia quando vide l'orologio, tra poco Fran sarebbe arrivato. - Sei sicura di non voler venire con noi? - fece, dispiaciuto e con la voglia di uccidere Marco

- Sono sicura Mar. Andate e divertitevi, io guarderò qualcosa o studio, mangiando - alzò i pantaloni del pigiama

Maria sentì il telefono squillare mentre la stava
abbracciando, ancora, più forte - Davvero sei sicura? - chiese

Emma annuì dandole un bacio sulla
guancia - Vai e non farlo aspettare, poi se proprio mi deprimo
vengo da voi, promesso -

Maria si fidò, prese le
ultime cose prima di scendere e le fece "ciao" con la mano prima di chiudere la porta, Emma vide Fran abbracciare Maria e poi entrarono in macchina; erano bellissimi
Si lanciò sul divano stringendosi il cuscino - Asensio ti odio - borbottò

Alzò gli occhi al cielo quando, due minuti dopo, ricevette una videochiamata dal suo ragazzo, - Chi non muore si rivede - rispose, coprendosi la faccia con le mani

- Sono qua sotto, mi apri?-

Era triste, glielo leggeva in faccia. Per tutto
il giorno era stato immobile a guardare il soffitto, cercando di abbattere l'orgoglio, ma senza risultato. - Perché dovrei? -

- Perché sei la mia ragazza, perché devo farmi perdonare e perché dobbiamo festeggiare -

- Festeggiare? - fece una smorfia, infilandosi il cappotto - Arrivo.-

Scese velocemente le scale ed aprì il portone, lo vide con una marea di buste piene di cibo, dei fiori, ed un peluche. - Buon San Valentino, amore - sorrise

Emma restò ferma sul posto, con un sopracciglio alzato. - Ah! Quindi, mi eviti per un giorno, ti incazzi, e ora, "buon San Valentino"
mi prendi in giro? - urlò

Marco si avvicinava lentamente, le mise una mano sul collo, - scusami è solo che... questa situazione con Dani io... non la reggo - balbettò, stringendosela

Lei gli prese la mano, giocandoci - Shh piano, io e Fuli non siamo nulla. - diede due baci consecutivi sulla fronte

- Ma a lui piaci-"

- Ma io ti amo, si amo te, e di Dani non m'importa, quindi smettila, o ti spedisco con tutte queste cose sulla luna. -

Marco rise per l'espressione che aveva, le si formava una vena sulla fronte quando si arrabbiava,
ma era bellissima. - Ti amo anch'io -

Salirono al piano di sopra, Marco le si stese addosso vedendola rabbrividire quando
le tolse quella felpa, ne prese una che utilizzava in allenamento - Così sei più bella, e più
mia.-

𝒅𝒐𝒈𝒔𝒊𝒕𝒕𝒆𝒓 ✿ 𝒎𝒂𝒓𝒄𝒐 𝒂𝒔𝒆𝒏𝒔𝒊𝒐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora