Capitolo 26

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..... qualche anno dopo

Un corpo stanco si posizionò sul suo, ne riconobbe il calore, l'odore della pelle e quello dei capelli, le labbra fresche contro la sua guancia e la barba che pungeva sulla pelle liscia in contrasto; il miglior buongiorno di sempre, Emma lo definiva così da anni ormai. Marco le bació le labbra rosee, prima di dare un'occhiata all'orologio - Dobbiamo alzarci dal letto Em, prima che le pesti ci tirino giù - sussurró piano, ad un palmo dal collo

Emma infiló le mani nei suoi capelli tirandogli le punte - Oppure possiamo restare a letto tutti e quattro tutto il giorno, é estate, tu devi riposarti e loro anche. - rispose, con gli occhi ancora serrati non dandogli il privilegio di guardarli.

Era passato tempo, ma Marco se ne innamorava tutti i giorni di quegli occhi di quel colore strano, che sulla spiaggia di Male' diventavano di un verde acceso, contornato dal verde scuro ai bordi. - Vallo a dire a lui! - a quel punto aprí gli occhi, ritrovandosi il bambino si piedi del
letto, ancora assonnato, con gli occhi color nocciola spalancati e arrossati.

Marco lo prese stringendoselo nelle braccia, poi lo mise sulle spalle, soffocando Emma che si sentiva nettamente schiacciata. - La peste non è lui, la peste sei tu! - gli strinse il naso, concentrandosi sul loro bambino, rannicchiato sulla schiena di suo padre.

Risero insieme, poi il piccolino scese, facendosi spazio sotto il braccio di sua madre - Mamma! Andiamo al mare oggi? O all'acquario? O sulla spiaggia, vado a chiamare anche"-

- Lascia dormire in pace tua sorella, Sergio- lo ammonì - Non fare come papà fa con me, è così bello dormire -  diede un bacio sulla guancia di entrambi, poi tolse il lenzuolo di dosso.

Marco la fissò per un po' mentre teneva in braccio Sergio e la sua maglietta bianca a larga, nel tempo Emma era diventata ancora più bella, l'amore si era consolidato diventando più maturo e più consapevole. Si amavano entrambi, infinitamente tanto, inspiegabilmente dipendenti l'uno dall'altro.

I pensieri vennero interrotti da dei passettini piccoli, poi qualcuno le si appiccicò alla gamba, le sorride prendendola in braccio. - Niña - Cloe si fece piccola nelle braccia di suo padre quando la riempí di baci accarezzandole i capelli, in mezzo al corridoio della baita.

Insieme andarono dritti in cucina trovando Emma e Sergio a mangiare cornetti al cioccolato, Marco prese posto e Cloe si sedette sulle sue gambe appoggiando la testa sulla sua spalla, diede la mano ad Emma, sotto il tavolo, cercando di mantenere comunque un contatto con lei mentre i bambini erano appiccicati ad entrambi, ancora dormienti, in parte. Sergio somigliava a Marco, o almeno così dicevano tutti; pelle scura, ciglia
lunghe, capelli neri, e occhi del medesimo colore, forse un tono più chiaro. Inoltre, era innamorato perdutamente della sua mamma, e se solo non fosse loro figlio, Marco
sarebbe stato geloso anche di lui.

Cloe, invece, era tutto il contrario; forse più simile a sua madre, o forse un miscuglio incredibile di caratteri genetici, aveva gli occhi dello stesso colore di Emma, la pelle scura, le fossette ed il sorriso di Marco. Aveva estrapolato tutto. Anche la voglia di toccare i capelli a suo padre e passare metà del tempo con lui.

- Mamma! Allora, andiamo al mare? È già tardi. - urlò
Sergio, scappando dalle sue braccia e fiondandosi verso la porta.

- Adesso andiamo. Dammi solo due secondi. - sentì un'incredibile fitta alla pancia, e mangiò l'ultimo pezzettino di cornetto prima di alzarsi dal tavolo. - Cloeeee, mi aiuti a mettere a posto invece di baciarti tuo padre? - alzó il sopracciglio

La bambina scese, sbuffando, dalle
braccia di Marco che rideva sonoramente. - Quando ti passerà la
gelosia per tua figlia? -

- Parli proprio tu che mandavi occhiatacce a Sergio, qualche anno fa!- ridaccchiò, la
fece girare intrappolandola tra il mobile ed il suo corpo e la baciò con passione facendo
su e giù con la mano sulla schiena - Adesso si che è un bel buongiorno -

[.....]

Maria fece i grattini ad Emma facendole rilassare ogni muscolo del corpo, avevano spostato le sdraie sotto l'ombrellone, riparandosi dal sole cocente. - Sei stressata, vedo. - osservò la sua migliore amica, abbracciandola

- Oh si Mar! Non ho un attimo di respiro, quei tre e Rome mi levano la vita, sono stanca. Ma li amo tanto tanto - ammise, lasciandosi ancora coccolare dalla sua migliore amica, Francisco jr  aveva già guardato male e quel momento sarebbe durato poco.

- Uh posso dire la stessa cosa. - assottigliò gli occhi guardandoli a giocare sulla spiaggia

Emma rise fissando il modo in cui Sergio spingeva suo padre fino a farlo cadere. Ed infatti, il più piccolo, andò verso le sdraie posizionandosi addosso a Maria. - Non bastava solo un Alarcón a rubarti, ora anche un altro - morse le labbra

Maria rise dandole un bacio sulla
guancia, poi tornarono e Marco, bagnato, si posizionò su sua moglie. - Ti amo. - disse, con affanno, prima di Sergio potesse prendere il suo posto.

- Ti amo anch'io. - gli tenne il viso stringendolo e dandogli diversi baci consecutivi, Cloe le spostò la faccia facendola sbuffare.

- Beh! Però siamo proprio belli. - urlò Fran, guardando la foto che si erano appena fatti.

- Si! Siamo proprio belli! - disse Marco, confermando.

Ad ogni inizio c'è un lieto fine, bisogna solo saperlo aspettare, desiderare ed ambire. Gli obbiettivi si raggiungono
gli ostacoli si superano, con l'aiuto delle persone che ci sono e che ci saranno sempre.
Loro lo avevano fatto, mano nella mano, insieme.
Legati per tutta la vita
e forse anche oltre.

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Ultimo capitolo! Io spero che questa storia vi sia piaciuta e vi ringrazio per tutto.
Vi voglio bene
- M✨

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𝒅𝒐𝒈𝒔𝒊𝒕𝒕𝒆𝒓 ✿ 𝒎𝒂𝒓𝒄𝒐 𝒂𝒔𝒆𝒏𝒔𝒊𝒐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora