Capitolo 7

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Era mezzanotte passata quando Alex si introdusse di nascosto nella centrale. Dopo che Richard, ancora arrabbiato per lo sputo della ragazza, li aveva cacciati malamente i due ragazzi avevano studiato un piano per liberare la principessa. John lo aveva aiutato nelle ricerche, ma non poteva partecipare attivamente al salvataggio perché aveva il coprifuoco. Quindi toccava ad Alex salvare la ragazza.

Fortunatamente quella sera toccava a Joffry fare il turno di guardia alle celle. Quell'uomo aveva costantemente sonno e fame, quindi era un gioco da ragazzi introdursi nei sotterranei e salvare la ragazza. Era davvero fortunato. Nonostante sapesse che ci fosse solo Joffry di guardia decise comunque di essere cauto. A qualcuno poteva venire in mente la brillante idea di fare qualche interrogatorio a sorpresa, ed era meglio non farsi vedere li a quell'ora della notte.

Riuscì ad arrivare incolume e senza essere visto difronte la cella della fata. Stava per aprire la cella quando sentì una voce che lo fece gelare.

-sapevo che stavi tramando qualcosa- Alex si girò e si trovò faccia a faccia con Sonia.

-cosa ci fai qui?- le chiese Alex cercando di mantenere la voce calma.

-sono venuta a torturare la fatina. Tu invece? Ti muovi quatto quatto, non è che stai cercando di a scappare la fatina?- Sonia lo disse in una maniera tale che fece capire ad Alex che la sua compagna di ronda conosceva alla perfezione il suo piano. Alex degludì a fatica e si guardò intorno cercando di capire come scappare e portare con se la fata.

-sei un traditore lo sai?- disse la ragazza attirando di nuovo lo sguardo di Alex su di se.

-non ho mai voluto far parte di tutto questo, quindi non puoi dirmi di essere un traditore-

-invece si, fai di tutto per impedirci di compiere il nostro lavoro! E poi hai strane allergie, non è che sei una fata sotto mentite spoglie?-

Alex guardò la ragazza confuso. Come poteva essere una fata? Le fate erano creature bellissime e forti, in sintonia con la natura. Lui non aveva nessuna di quelle tre caratteristiche. E poi aveva vere e proprie reazioni allergiche alla lavanda, le fate invece si bruciavano ogni volta che la toccavano, quindi come poteva essere una fata? Era impossibile!

-è impossibile che io sia una fata! Ma mi hai visto?- disse il ragazzo allargando le braccia per poi lasciarle ricadere piano sui fianchi e prendendo il coltello dalla cintura. Non aveva molto tempo. Quando Sonia aprì la bocca per dire altro e distogliendo lo sguardo da Alex, lui scattò in avanti e le conficcò il pugnale nel cuore.

-mi dispiace, ma ho fatto una promessa- disse il ragazzo con voce tremante per poi asciugarsi le lacrime. La ragazza sgranò gli occhi, ma non riuscì a gridare. Si accasciò a terra e Alex tolse il pugnale per poi pulirlo attentamente sulla divisa della ragazza. Aveva appena segnato la sua condanna a morte, ma non gli importava.

Finalmente aprì la porta della cella e vide gli occhi verdi della ragazza che lo guardavano sorpresi. Non se lo aspettava. Alex le sorrise ancora tremante e con calma aprì le catene che tenevano imprigionata la ragazza.

-non pensavo saresti venuto veramente- gli disse massaggiandosi i polsi.

-una promessa è una promessa- disse lui incamminandosi verso l'uscita. -seguimi e non far rumore- le disse. Alex chiuse la porta della cella alle sue spalle e poi diede un'ultima occhiata al cadavere di Sonia sentendo i brividi percorrerlo e si incamminò spedito verso l'uscita.

Merlion guardò stupita prima il corpo della ragazza e poi il ragazzo che aveva davanti. Era arrivato a tanto per lei, davvero? Chi era quel ragazzo? E soprattutto perché stava aiutando una fata se era un cacciatore. Ma non gli fece nessuna delle domande che aveva intesta. Voleva prima uscire da quel luogo e poi gli avrebbe chiesto tutto.

Per fortuna riuscirono ad uscire senza incontrare nessuno. E il ragazzo la portò il più lontano possibile dalla centrale, precisamente nel cortile della scuola dove entrambi i ragazzi andavano.

-grazie, ma perché?- disse Merlion massaggiandosi i polsi ancora doloranti.

-odio i cacciatori e quello che fanno a voi. L'unico problema è che sono costretto a essere uno di loro- disse il ragazzo sorridendole. -ora però ti chiedo di non tornare più in questa scuola. Se ti vedono è la fine e ti uccideranno senza pensarci due volte- Merlion annuì anche se molto triste.

-grazie ancora. Comunque mi chiamo Merlion e ho 15 anni- disse la ragazza prima di lasciare un bacio sulla guancia di Alex e scomparire nella foresta difronte la scuola. Alex si toccò la guancia confuso e sorrise felice che quella ragazza fosse ancora viva grazie a lui.

Merlion entrò nella sala del trono correndo trovando suo padre super agitato in compagnia di Susan. Fu proprio la donna ad accorgersi della presenza della ragazza.

-Merlion grazie a dio- disse la castana avvicinandosi alla principessa e abbracciandola stretta.

-Merl- disse invece Michael prima di correre dalla figlia con gli occhi pieni di lacrime. -dove diavolo sei stata! Pensavo ti avessero presa i cacciatori- disse il re stringendo a se la figlia.

-mi hanno presa veramente- disse la ragazza in un sussurro impercettibile. Michael scostò da se la ragazza di poco con occhi sgranati.

-ma adesso sto bene, non mi hanno fatto niente perché un ragazzo mi ha salvata- disse lei con il sorriso sulle labbra e gli occhi pieni di lacrime.

-un ragazzo ti ha salvata?-

-si, un cacciatore. Avrà più o meno l'età di Xav e Aline ma non ha mai voluto diventare un cacciatore. Sono stata fortunata- continuò lei con un sorriso sulle labbra. Non aveva fatto in tempo a chiedere il nome a quel ragazzo. Aveva ucciso addirittura un cacciatore per salvarla. Non sarebbe riuscita ad uscire senza il suo aiuto. Gli doveva veramente la vita.

-non è che gli hai dato informazioni e per questi ti ha aiutata?- le chiese Susan dubbiosa. Come poteva esistere un cacciatore che non voleva essere tale? Una volta ne aveva conosciuto uno, era vero, ma non tutti rimangono così per sempre.

-no, non mi ha chiesto niente. Mi ha aiutata e basta- disse la piccola sorridendo.

-Merlion!- la ragazza si girò sorridendo in direzione dei due gemelli che l'avevano chiamata in coro. In poco tempo si trovò travolta dall'abbraccio dei due.

-eravamo preoccupatissimi, una volta che rimaniamo a scuola per un recupero e tu scompari! Prometti di non farlo mai più- le disse Xavier stringendo sempre più forte le due ragazze nel suo abbraccio.

-non verrò più a scuola quindi non ci saranno problemi-

-come scusa?- le chiese Michael confuso, anche se in realtà era felice, meno problemi.

-me lo ha detto il ragazzo che mi ha salvato. Non devo farmi vedere in giro altrimenti mi uccidono alla prima occasione-

-e questo ragazzo ti ha seguita fino qui?- le chiese Lucas avvicinandosi a Susan.

-no, mi ha accompagnata fino al cancello della scuola e li ci siamo separati. Ho controllato più volte. Non mi ha seguita nessuno- disse la ragazza non perdendo il sorriso.

-e noi che facciamo? Continuiamo ad andare a scuola oppure no?- chiese Xavier tradendo un po' di preoccupazione. Voleva assolutamente vedere Alex. Come avrebbe fatto senza di lui?

-e meglio che continuiate. Ci servono informazioni e nessuno sospetta di voi- disse Michael mentre Susan sorrideva vedendo fare un sospiro di sollievo al figlio. Altro che amico, quell'Alex si era appropriato del cuore di suo figlio.

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