Capitolo 3

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Dormire il pomeriggio non è mai una buona idea soprattutto se poi la sera non riesci a prendere sonno e ti rivolti in continuazione nel letto. Ed era proprio quello che Alex stava facendo in quel momento. Il rosso sbuffò per la milionesima volta e si tolse le coperte in un colpo solo disfacendo il letto ancora più di prima. Si alzò a sedere e si guardò intorno per abituarsi all'oscurità della camera e poi si alzò stando attento a non fare il minimo rumore. Non voleva di certo svegliare sua madre, l'avrebbe cacciato di nuovo a letto ne era sicuro. Arrivato in salotto si fermò difronte la libreria e guardò attentamente i libri presenti, voleva trovare qualcosa di pesante e noioso in modo tale da farsi venire sonno e quindi dormire tranquillamente. Stava per prendere un libro dalla copertina marrone, ma poi notò a fianco ad esso un libro verde scuro senza titolo. Lo fissò per un po' per poi prenderlo ad incamminarsi sempre il più silenziosamente possibile in camera. Si buttò a peso morto sul letto senza curarsi di averlo disfatto ancora di più e iniziò ad aprire il libro. Ne rimase incantato. Com'era possibile che sua madre avesse un libro del genere in casa? E soprattutto dove l'aveva trovato? Era un libro che parlava delle fate. Cose che lui conosceva, ma non così nel dettaglio. Invece di conciliarli il sonno il povero Alex si ritrovò ancora più sveglio e non riuscì ad addormentarsi più.

I risultati si videro il giorno dopo. Gli mancavano solo due capitoli per finirlo, ma la sveglia lo aveva distolto dalla lettura e si era ritrovato a dover andare a scuola con due occhiaie più grandi di lui, e a nascondere il libro da qualche parte per non farlo trovare alla madre. Voleva finirlo di leggere prima di rimetterlo a posta. In quella casa le cose sparivano troppo velocemente per i suoi gusti.

Solo una volta in classe, seduto accanto a Xavier si ricordò di quello che era successo il giorno prima con il ragazzo. Alex guardò di sfuggita il ragazzo al suo fianco, ma Xavier sembrava tranquillo, come se non fosse successo niente, e si rilassò un poco. Nemmeno il tempo di farlo che sentì la mano di Xavier sulla sua coscia. Alex chiuse gli occhi preparandosi allo schiaffo, ma Xavier non sembrava intenzionato a darglielo. Guardò di nuovo il ragazzo confuso, ma si ritrovò davanti solo il sorriso del ragazzo che strinse di più la presa sulla coscia. Xavier rimase con la mano sinistra sulla coscia di Alex per tutto il tempo fino alla ricreazione quando tutti uscirono, tranne loro tre, e Alex si girò di scatto verso il moro.

-mi puoi spiegare?- gli chiese confuso il rosso. Xavier lo guardò sempre sorridendo e si avvicinò cercando di dargli un bacio, ma la mano di Alex si mise in mezzo. Xavier si ritrasse piano guardando Alex dispiaciuto.

-devi spiegarmi Xav- disse il ragazzo abbassando con lentezza la mano. Alex sentiva su di se lo sguardo dei due gemelli, ma voleva prima delle spiegazioni. Xavier chiuse un attimo gli occhi e poi li riaprì. Ad Alex sembrarono ancora più brillanti del solito.

-mi piaci Alex- il rosso guardò il moro cercando qualunque segno che dicesse che il ragazzo stesse mentendo, ma non lo trovò.

-anche tu- furono le parole sussurrate di Alex che si ritrovò quasi subito con le labbra di Xavier incollate sulle sue e questa volta rispose felice al bacio.

-ragazzi non per rovinare questo bellissimo momento, ma ci sono anch'io qui- Aline stava sventolando una mano davanti ai due ragazzi, ma i due erano troppo presi a baciarsi per starla a sentire e soprattutto per guardarla. Solo il suono della campanella fece staccare i due ragazzi che comunque continuarono a guardarsi sorridendo.

-la prossima volta vi stacco a forza- furono le parole di Aline che fecero ridere i due ragazzi. Poi la ragazza si girò per seguire la lezione mentre Xavier poggiava di nuovo la mano sulla coscia di Alex.

-l'hai presa a canzone questa cosa- disse il rosso indicando la mano con la testa.

-preferivi gli schiaffi?-

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