XXIII

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Il giorno successivo non riuscivo a muovere le mani; avevo anche le garze leggermente strette, ma leggermente...
Scesi dal letto, anzi, mi buttai giù dal letto, e sbattei il mignolo contro il comodino.
Se ve lo chiedete, sì, dormo al contrario, ma intendo letteralmente; dove voi mettete la testa io ci metto i piedi.
Tutto normale direi.
Dopo essere tornata dal bagno, indossai dei jeans blu, stretti ovviamente, e una t-shirt nera con le maniche bianche, e al centro una scritta bianca che diceva "Taking You".
Mi infilai velocemente le vans e scesi le scale con il mio zaino nero in spalla.
M:" Ieri sera non hai mangiato" Colta di sorpresa dalle parole di mia madre, saltai sul posto (diciamo che pensavo di essere da sola in casa) Come ogni giorno, mia madre era seduta a capo tavola con il suo computer davanti e i suoi occhiali bianchi chele contornano il viso.
Io:" Buongiorno anche a voi, madre"
Dalle mie spalle, sbucò mai sorella.
Ma:" Dormito bene sorellina?"
Io:" Sì, sì e tu?"
Ma:" Niente di diverso dal solito, comunque oggi tu non vai a scuola... Beata te"
Secondo me non mi stava neanche ascoltando.
Ma sull'ultima frase direi che ne lo aspettavo!
Mia madre fa sempre così, se non obbedisco mi rinchiude in casa. Nella sua torre personale. Un pochino come Rapunzel, ma io, a differenza sua, non ho capelli lunghi kilometri.
Io:" Okay"
Ma:" Comunque stasera esco con un ragazzo, si chiama..."
Più di tanto non mi interessa con chi esce mia sorella.
M:" Fai bene, Margareth."
Io:" Come sta Maximillian?"
M:" Bene, si è fatto molti amici, o almeno così ha detto lui"
Dovete sapere che mio fratello Max ha quindici anni e si trova in Italia con mio padre per affari.
È da cinque mesi che non li vedo.
Certo ci sono state delle videochiamate, ma poche, colpa del fusorario.

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