Did you wait long?

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Era partita come una camminata, quella che si era trasformata in una corsa contro il tempo. Nell'affollato backstage, un posto libero era impossibile da trovare. Oltre alle telecamere, armeggiate da giornalisti indiscreti, lo stesso staff costituiva un problema. Nei bagni ci si andava mai in coppia. Sempre qualcuno appostato con microfoni nascosti.
È così che andava da anni quella relazione. Travagliata ma così coinvolgente che nessuno si sarebbe perdonata di abbandonarla.
E così si sopravviveva alla giornata; soffocandosi per quel lavoro tanto ambito quanto restrittivo. Opprimente, che ti toglie l'aria ma ti lascia tante soddisfazioni. E si fingeva, si finge e si fingerà fino a quando il coraggio basterà per entrambi.
Poi si riunivano, appena era possibile, tra quattro mura anch'esse troppo strette per sette persone. All'inizio bastava ma cominciava a non farlo nemmeno quello. Non potevano stringersi così tanto ma dovevano farlo, c'era in gioco un'intera carriera.

Sembra quasi che abbiano così tante pretese questi giovani.
Sembra quasi sia un capriccio
La verità è che l'unica cosa che desiderano è pace. È libertà.
La libertà di potersi amare davanti a tutti. Di essere sé stessi.
Libertà. Solo questa libertà.

Ma è stata negata e viene negata ancora e sarà negata finché qualcuno non cambierà idea.
In questo mondo o ci si adatta o si cambiano le cose.
E loro ci provavano ma il coraggio lo trovavano solo in quelle carezze nascoste.
E quindi gli stivali neri venivano spostati.
Sinistra, destra, scale, corridoi, angoli. E poi ancora, sinistra destra, scale, corridoi, angoli... E ancora una volta, sinistra... Destra... Scale... Corridoi... Angoli...
Uno sgabuzzino.
L'unico luogo che era stato disposto ad ospitarli.
Ma se lo facevano piacere. Cosa di più emozionante di incontrarsi di nascosto, alla luce di una torcia, affiancati da mazze e maschere?
E per chi creda che sia il brivido del rischio, era molto peggio. Era panico, disperazione. Necessità. Il bisogno di quel bacio, di quell'abbraccio.

"Hai aspettato tanto?"
"No, non molto"

C'era ancora imbarazzo, come la prima volta. Ma non ci volle molto affinché uno si lanciasse nelle braccia dell'altro pregando che quel tempo duri molto di più.
"Mi sei mancato tanto" sussurrò. Come un segreto impossibile.
"Ti amo" ancora. Un altro segreto profondo.
"Anch'io. Tantissimo" ennesimo sospiro
"Non lasciarmi"
Come se avesse potuto eseguire quel suo unico desiderio.
"Sono qui" rispose solo.
E si abbandonarono a quei brevi attimi a cui nessuno poteva accedere. Quei momenti a cui nessuno si intrometterà mai.

𝙃𝙖𝙞 𝙖𝙨𝙥𝙚𝙩𝙩𝙖𝙩𝙤 𝙢𝙤𝙡𝙩𝙤?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora