Jungkook era tornato, con la testa bassa e il volto incupito. Avrebbe voluto urlare e piangere, ma non poteva. Ora era in pubblico, davanti a tutti. E doveva indossare la sua maschera. Perchè lo sapeva, che quella telecamera in un punto strategico dello stadio lo stava fissando. Lo riprendeva e avrebbe venduto i suoi filmati, uno ad uno.
"Ancora?"
Parlavano ancora così, i suoi membri. Come se sapessero quale fosse il soggetto, il predicato e l'oggetto della frase senza che venissero esplicati. Perchè chiunque tra gli spalti avrebbe potuto decifrare il labiale sul maxi schermo.
"Ci riprendono" rispose, rimanendo impassibile. Come se stesse parlando a se stesso più che agli altri. Il suo sguardo era perso. Senza girare troppo la testa, destando sospetti, muoveva gli occhi rapidamente. Come i suoi stivaletti poco prima. Guardava a destra, poi a sinistra, e poi continuava a seguire l'ombra che aveva riconosciuto. E quell'ombra alla fine si materializzò nel corpo e nel volto più belli che avesse mai visto: quelli del suo ragazzo.
E nemmeno dopo che si sedette, lo lasciò senza il suo sguardo, fisso su di lui.
"Ti prego Taehyung, sorridi. Sorridi nonostante tutto, anche se fa male, perchè se non sorridi tu, mi sento perduto" pensava. Così forte che quasi sperava riuscisse a sentirlo. Così forte che nella sua testa stava urlando, rendendo rosse le sue orecchie.
E alla fine il biondo ricambiò lo sguardo. Scintille. Se qualcuno avesse osservato attentamente avrebbe visto con chiarezza le stelle che brillavano negli occhi del più giovane.
Gli mimò di sorridere, con le dita, ma lui scosse la testa e si abbandonò alla pelle del divanetto che condividevano, a metri di distanza.
Si sentì vuoto, come se fosse senza un petto. E' indescrivibile il dolore che aveva provato guardandolo negare la sua felicità. Se solo avesse potuto, gli avrebbe strappato il dolore di dosso con le mani. Se avesse potuto abbattere le pareti tra di loro e abbracciarlo davanti a tutto, perchè ne aveva bisogno. Il disperato bisogno di cullarlo, di proteggerlo, di accarezzarlo, come se fosse la cosa più debole e preziosa del mondo.
E per qualche secondo, Namjoon, che li aveva interrotti in precedenza, li osservò. Li guardò, soffrire in silenzio, ingoiando le lacrime e stringendo i denti. E per qualche attimo si rese conto. Si rese conto di quanto coraggio ci volesse per portare avanti quella clandestinità. Quanta forza ci volesse per trattenersi così tanto e così a lungo. Ma soprattutto, quanto amore e dedizione c'era, per farsi bastare quel poco e niente, quegli sguardi fugaci o quelle scappatelle veloci. Di quale purezza innata dovesse essere quel rapporto perchè durasse così a lungo nonostante tutte le infinite restrizioni.
E ancora si chiese, quanto ancora sarebbero durati
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𝙃𝙖𝙞 𝙖𝙨𝙥𝙚𝙩𝙩𝙖𝙩𝙤 𝙢𝙤𝙡𝙩𝙤?
Novela Juvenil₂₀₁₉ ﹣ Tᴀᴇᴋᴏᴏᴋ﹣ Hɪᴀᴛᴜs "𝖲𝖼𝗎𝗌𝖺 𝗌𝖾 𝖼𝗂 𝗁𝗈 𝗆𝖾𝗌𝗌𝗈 𝗍𝖺𝗇𝗍𝗈, 𝗁𝖺𝗂 𝖺𝗌𝗉𝖾𝗍𝗍𝖺𝗍𝗈 𝗆𝗈𝗅𝗍𝗈?" Triste ma reale storia dietro lo schermo. Oppure Dove Taehyung e Jeongguk si aggrappano con tutte le loro forze l'uno all'altro, perché s...