Oblivion

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Parte del capitolo è stato ispirato dalla musica di sottofondo durante la scrittura.

"Uscite" disse Jimin, con gli occhi chiusi, appena sveglio "dobbiamo fare colazione" aggiunse, rimanendo immobile in quella posizione. Aprendo un po' una palpebra si rese conto della loro posizione, di Jungkook senza maglia e di Taehyung senza pantaloni e subito si coprì gli occhi
"Se dovete finire fate con calma" aggiunse con una mano a coprirgli gli occhi mentre provava ad orientarsi cercando la maniglia per poi uscire velocemente fuori per chiudersi la porta alle spalle.
"Jungkook, abbiamo fatto una stronzata mi sa" sussurrò stringendo un po' più forte le gambe attorno bacino del minore sotto di lui.
Le persone avevano capito che dentro di loro c'era una persona amara.
Personalmente, trovo intrigante il loro oblio, qualcosa di struggente. Ma loro erano liberi dalle catene del giudizio della gente.
Ed è divertente che proprio a causa di elle non riuscivano a star bene, ma loro erano davvero liberi dal loro giudizio. Non potevano uscirne solo perché gli era stato imposto. Ma non erano minimamente influenzati.
E poi erano liberi, dal gioco d'azzardo, dalle bottiglie e dalle pasticche. Non pretendono né figli né figlie.
Volevano solo essere amati fra quel piumino che diventava troppo leggero per le temperature, degli angeli trattenuti all'inferno a cui sono strappate le ali.
Per addormentarsi si raccontavano una storia felice di un ragazzo dall'ottima pagella. Che si sente insignificante come una bottiglia di plastica gettata nel mare, viaggerà forse per centinaia di anni, o forse affonderà quasi subito ma è abbandonata a se stessa, come una balena solitaria, destinata a cantare senza mai essere udita, a piangere senza essere riconosciuta.
E questo ragazzo a scuola incontrava l'amore della sua vita. E basta così.
Bastava poco nei loro sogni, bastavano loro, per mano, su una spiaggia al tramonto o magari in un bar a condividere un the o un frullato.
Bastava veramente poco per renderli felici, tipo sapere che da qualche parte qualcuno sapeva di loro.
Ed è... Triste.
È triste che stia scrivendo questa storia raccontando di due vite che sono fuse in una sola.
È... Triste.
Che nel 2019, stiamo per colonizzare Marte, che abbiamo fotografato un buco nero, ma le persone devono ancora nascondersi
E non è solo triste, è anche tremendamente umiliante.
Che nel 2019, possiamo costruire, inventare, parlare, raccontare senza censure ma solo sulla carta. Perché praticamente essere "fuori dalla norma" è visto di malocchio.
E non spariamo stronzate, non prendiamoci in giro. Se il problema fossero solo i vecchi, legati alla tradizione, stiamo solo sviando, come solo noi uomini sappiamo fare.
Il problema siamo noi, le nuove generazioni. Educate male dalle vecchie generazioni ma siamo noi il problema. Noi che un giorno saremo al comando.
E quindi parlo a voi, che giornalmente vi sottomettete a queste ingiustizie quotidiane. Ribellatevi.
Abbiamo bisogno del nuovo 1968.
Abbiamo bisogno di ragazzi e ragazze consapevoli che si lotteranno.
E mi sale malinconia quando leggo di giovani cinici, che se ne fregano di quello che è in corso perché "è un problema del me di domani"
No. È il tuo problema e lo è ora a 15, 16, 17 anni e lo sarà anche ai tuoi 40 anni.
Quindi alzati, dalla tua scrivania, dal tuo letto, dal tuo divano e combatti.
Fai come Taehyung e Jungkook combattono per i propri sogni, per sé stessi, e per tante persone che come loro hanno paura.
Siate rivoluzionari, perché il mondo ne ha bisogno.

𝙃𝙖𝙞 𝙖𝙨𝙥𝙚𝙩𝙩𝙖𝙩𝙤 𝙢𝙤𝙡𝙩𝙤?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora