10°One Shot: This is it

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{Premessa: questo one shot è particolarmente triste, se non vi va di leggerlo siete liberi di farlo, ma sappiate che è l'ultimo}.

[24 giugno 2009]

Guardarlo muoversi, nonostante l'età un po' avanzata, era come la prima volta: rimanevi con lo sguardo meravigliato ed estasiato fisso sul suo corpo che si lasciava comandare dal ritmo della musica.

Aveva una tale eleganza anche nel compiere un semplice passo, un tale amore per ciò che faceva che a volte sentivi che le lacrime ti inumidivano le guance senza che te ne accorgessi, non prima di sentire come della lieve pioggia sulla parte più esterna del tuo epidermide.

-"Sei fantastico!"- gridò uno dei ragazzi dalla pelle scura in canottiera e pantaloni larghi, trovatosi al di sotto del gran palco dell'arena O2 di Londra.

-"Il Re ritorna a farsi sentire!"- esclamarono alcune danzatrici in piedi che battevano le mani sonoramente e, alternivamnete, saltellavano, forse al settimo cielo poiché si trovavano davanti al loro idolo, colui che le aveva ispirate a dar il meglio di sé stesse, come aveva sempre fatto Michael.

-"Tesoro, che ne pensi?"- mi sentì chiamare dal palco, alzai lo sguardo, tenuto basso fino a quel momento, e lo rivolsi a mio marito, che sorrideva timidamente, con una mano dietro la nuca magra, e mi guardava dolcemente.

Mi sentì leggermente in imbarazzo: mi ero persa tutta la sua coreografia, solo per dare uno sguardo in giro, e non sapevo cosa rispondergli.

-"Non preoccuparti, avevo notato che non stavi guardando: sono invecchiato parecchio, ma la vista mi funziona ancora"- sorrisi involontariamente a quella battutina ironica sul suo conto che, per fortuna, nonostante il tempo passato, continuava a fare, rallegrando l'atmosfera circostante.

-"Non cambierai mai, eh, Michael?"- gli domandai a mia volta ridendo, contagiata dalla sua risatina che, ogni volta, faceva piegare in due chiunque gli fosse vicino, causando una risata di gruppo.

Scosse la testa da destra a sinistra, spostando alcune ciocche, che gli ricadevano sul viso spigoloso, da una parte all'altra, in cenno di negazione.

Ritornai a guardare, poco dopo, il pavimento, ma la mia attenzione venne catturata una seconda volta dalla voce di Michael, che era intenzionata ad intonare la parte finale di Speechless:

Your love is magical
That's how I feel
But in your presence
I am lost for words
Words like... like "I love you"

Avevo sempre avuto un debole per quella canzone, che conteneva, all'interno di quella melodia e di quelle parole, scritte da quell'uomo che la maggior parte della gente amava, tanto amore e dolcezza che non esistono parole per poterla descrivere davvero.

Mi alzai dalla sedia in pelle e ferro nera, facendola un po' strisciare sul pavimento, ricoperto da uno strato di un qualcosa simile a plastica, e mi diressi sotto il palcoscenico.
 
-"Vedo che il Re del Pop si lascia trascinare, con molta felicità, dalle emozioni"- misi entrambe le braccia, scoperte dalla T-shirt in flanella blu che mi aveva dato Michael qualche giorno prima, poggiai la testa su di esse, da un lato, e lo guardai come lo avevo guardato la prima volta provare per il Bad World Tour.

Erano già volati via ventidue anni come nulla fosse stato ed eravamo ancora insieme, contro tutte quelle persone che avevano provato a farci separare, e, anche se ci era difficile ad entrambi ammetterlo, una volta ci stavano quasi riuscendo.

Non facevano altro che inventarsi che io o Michael avessimo avuto relazioni extra coniugali o altre bugie che facevano ad entrambi molto male.

-"(T/n), tutto bene? Ti vedo assente"- mi sentì sul viso dei lievi tocchi, riaprì le palpebre, che avevo chiuso senza volere, e notai che il suo viso era collocato a poco dal mio, solo una lieve spinta in avanti da parte mia o sua e le nostre labbra si sarebbero potute congiungere, come non facevano da tempo.

E Se Un Giorno Incontrassi Michael Jackson? || OSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora