18 - Is is a matter of life or death?

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*Dallo scorso capitolo*
<Non stiamo scappando. Ti sto portando in un posto> mi assicura.
<D'accordo>

Svoltiamo l'angolo del corridoio e le pareti del reparto si tingono improvvisamente di colori pastello.

— — — — — —

Tutto profuma di talco e lavanda e le infermiere indossano camici di colore rosa.
Harry continua a spingere la mia carrozzina mentre io massaggio lentamente la mia pancia sentendo i bambini agitarsi leggermente.
Arriviamo alla fine del corridoio e ci fermiamo davanti ad una grande vetrata che mostra una stanza questa volta molto più colorata dell'intero reparto e stracolma di piccole culle numerate.
Piccole donne e piccoli uomini di domani ci dormono o ci si agitano all'interno, reclamando un po' di attenzioni da parte delle infermiere che si occupano di dare loro da mangiare o di cambiarli.
Harry mi prende la mano sorridendo e guarda con me quello che è lo spettacolo di una nuova vita.
Al nostro fianco compare una coppia, una donna affiancata dal marito, e si ferma a guardare dietro la vetrata come stiamo facendo noi.

<Qual è il vostro?> chiede improvvisamente lei.
<Oh... Per i nostri c'è ancora tempo> sorrido girandomi un po' per farle vedere la pancia.
<Aspettate dei gemelli? Sembrate così giovani> dice stupita.
<Lo siamo ma siamo pronti> interviene Harry sorridendo.
<Nicole, tesoro, vieni a vedere Lukas> la chiama il marito mentre tiene tra le braccia un dolce fagottino azzurro.
<Buona fortuna per tutto> dice la signora mentre si allontana con il marito e il figlio appena nato.

Stringo un po' la mano di Harry facendo un respiro profondo e torno a guardare dietro la vetrata.

<Ci saranno anche i nostri tra qualche mese lì in mezzo> dice lui con un filo di voce.
<Non vedo l'ora> dico.
<Ti amo così tanto Julie> dice guardandomi negli occhi.
<Troppo Harry> sospiro tirandolo verso di me per baciarlo.

30 maggio
9:12

Mi sveglio a causa dell'insolito profumo di caffè.
Prendo il cellulare e controllo l'ora.
Lizzie dovrebbe già essere al lavoro.
Faccio per alzarmi dal letto ma la porta della camera si apre e compare Harry vestito di un solo paio di pantaloni di tuta che regge un vassoio traballante.

<Ferma lì!> dice vedendomi.
<Ma cosa..? Come sei entrato?> chiedo confusa.
<Lizzie mi ha dato le chiavi> ridacchia <Torna a sederti e goditi la tua colazione a letto> dice posando il vassoio sopra il comodino e sedendosi al mio fianco nel letto.
<D'accordo> ridacchio.

Una volta seduta bene mi poggia il tutto sulle gambe e scopro che sopra questo fantastico vassoio c'è una grandissima brioche alla crema, una spremuta d'arancia, un caffè, alcune fette di pane e della marmellata.

<Come credi che mangerò tutta questa roba?> chiedo.
<Hai due bambini disposti a darti una mano e poi so che hai lo stomaco vuoto. Lizzie mi ha detto che questa notte ti hanno fatta dannare> dice dolcemente, posando una mano sulla mia pancia.
<Grazie> sorrido.

Lui si avvicina e mi lascia un tenero bacio sulle labbra che ricambio senza pensarci.

<Buongiorno> dice poi.
<Buongiorno> ripeto.
<Bene... Voi adesso mangiate e poi andiamo in soggiorno e ci mettiamo nel divano a guardare un film e a farci tante coccole> dice.
<Hai già tutto programmato, vero Styles?> rido.
<Oh si>

11:19

<Lo sapevo che non dovevamo guardarlo> dico singhiozzando.
<Amore ma è Bambi, è un cartone>
<E cosa c'entra? Dovevamo vedere qualcosa di divertente> sbuffo, accoccolandomi un po' di più ad Harry.
<D'accordo, la prossima volta guardiamo il Re Leone> propone.
<Si, così cantiamo tutti insieme Hakuna Matata> ridacchio.
<Senza pensieri... la tua vita sarà...> dice intonando la canzone.
<Chi vorrà vivrà... in libertà> continuo io.
<Hakuna matata> diciamo insieme ridendo.

4 giugno
9:36

<Julie devi venire con me> urla Kimberly improvvisamente mentre sto scattando delle foto per uno shooting importante.
<Per fare cosa?> chiedo continuando il mio lavoro.
<Ehm... Harry è qui e ha detto che deve parlarti urgentemente> borbotta.
<È una questione di vita o di morte?> chiedo mentre nella mia mente iniziano a crearsi milioni di possibili motivi che hanno spinto Harry ad interrompermi durante il lavoro, sapendo benissimo che mi da molto fastidio.
<Si> dice una voce diversa da quella di Kimberly, molto più profonda e maschile.

Harry.

<D'accordo facciamo qualche minuto di pausa, grazie a tutti> dico alle modelle e agli assistenti per poi dirigermi verso Harry.
<Cos'è successo? Spara> sbuffo, capendo dalla sua espressione che si tratta di qualcosa inerente alla Modest.
<Non qui> dice prendendomi per mano e portandomi in una sala riunioni vuota.
<Cosa vogliono fare?> chiedo.
<Hanno chiesto una riunione... Domani>
<Domani d'accordo> dico, appuntandomi mentalmente la cosa.
<Credo vogliano trovare un accordo. Il mio avvocato, Dave, è stato molto esigente e severo, ha seguito le mie indicazioni e credo proprio che la Modest non abbia altra scelta che accettare le nostre condizioni. Se decidessimo di rendere pubblica la tua gravidanza indubbiamente le fan sarebbero dalla nostra parte e la Modest vuole pararsi il culo in modo da non essere screditata eccessivamente>
<Un accordo dici? Sembra troppo facile> borbotto.
<Ci ho pensato anche io ma l'unico modo per capire se ci stanno fregando è andare lì e provare a contrattare. Dave dice che hanno preparato un contratto ma non credo che lo firmeremo domani>
<L'unica cosa che voglio è che nessuno tocchi i bambini>
<Nessuno lo farà Julie, te lo prometto>
<A che ora domani?>
<Alle nove>
<D'accordo... Vedrò di chiedere la giornata a Madison. Certo che potevano avvisare un po' più tardi eh!> sbuffo.
<L'ho saputo adesso anche io, mi spiace>
<Tranquillo Harry... Ora devo tornare al lavoro>
<Anche io. Ci vediamo questa sera?> dice abbracciandomi.
<Se vieni tu da me si, non penso di avere la forza per guidare fino a casa tua. Mi stanno distruggendo queste piccole pesti> sbuffo massaggiandomi il pancione.
<Ci vediamo da te d'accordo. Vi amo> sorride baciandomi dolcemente.
<Anche noi> rido.

Usciamo dalla sala riunioni e torno al mio lavoro riprendendo lo shooting.

<Allora? Come va con il paparino?> chiede Kimberly.
<Siamo passati da il mio uomo a paparino adesso?> rido.
<Certo che si! Forza raccontarmi> sorride curiosa.
<Domani abbiamo una riunione con la Modest, sembra che vogliano arrivare ad un accordo ma sinceramente mi sembra tutto troppo facile... Non so cosa aspettarmi> sbuffo, posizionandomi dietro la macchina fotografica.
<Sinceramente non vedo perché dovrebbe interessare loro della vita dei vostri figli>
<Devo ricordarti la fama del padre? Tutto quello che riguarda Harry riguarda automaticamente il management. Vogliono sicuramente qualche diritto su di loro... Il problema è quale>
<Non permettere loro di ottenerli> dice seria.
<Ma ti pare che lascio i miei figli in pasto a della gente che pensa solamente a modi alternativi di fare soldi e a come amministrare quelli che già ha?> dico retorica.
<Sarai davvero un'ottima madre> ridacchia.
<Se per ottima madre intendi anche che li farò pagare per avermi procurato il mal di schiena e il male ai piedi cronici allora si... Sarò proprio ottima> ridacchio.
<Ti lascio lavorare. Prima finisci, prima ti siedi e ti riposi> sorride.

I'm having your baby, it's none of your business { H.S }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora