Prologue

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11 gennaio 2019

"Forza bambini ancora due vasche e poi vi lascio andare." Disse la giovane ragazza, da poco trasferita a Torino.
"Per fortuna solo due vasche, la vecchia maestra ce ne faceva fare sempre dieci alla fine." Disse un bambino di cui non ricordava il nome.
"Dipende da come lavorate durante la lezione, se fate i bravi la prossima volta gli ultimi dieci minuti va faccio fare una una bella partitella a pallanuoto!"

Era una delle sue doti migliori, quella di dare subito una buona impressione alle altre persone.

Dai pochi giorni che era arrivata a Torino si era ambientata abbastanza bene, certo le mancavano gli amici, la famiglia, l'aria di casa, ma non poteva di certo lamentarsi.

Non sapeva neanche lei il motivo di questo spostamento, a Firenze non le mancava niente, forse era la voglia di cambiare, o forse semplicemente scappare dall'amore.

Già l'amore, una delle tante promesse che si era fatta era di non trovarne un altro, e forse questa specie di fuga la avrebbe aiutata.

Era una ragazza molto indipendente, aveva organizzato tutto, certo, bisogna dire che veniva da una famiglia benestante e che non le aveva mai fatto mancare nulla, ma ciò nonostante era sempre riuscita a farcela da sola.

Aveva trovato una casetta non proprio in centro di Torino, ma neanche troppo lontana. Diciamo che più che lontano stava in alto, c'era un bel panorama di Torino in un parchetto lì vicino ed era anche questo che l'aveva fatta innamorare.

Era ripartita da zero.

La sua più grande passione era l'arte.
Beh, in realtà più che una passione era uno stile di vita, lei la collegava a tutto.

Questa passione le era nata quando aveva all'incirca nove anni. Le avevano fatto pescare un bigliettino che doveva essere l'argomento principale del suo tema e le era uscita proprio la parola arte.

A quell'età non sapeva bene cosa fosse, però l'argomento l'aveva interessata molto ed era come la sua migliore amica.

Questa passione se l'è portata dietro anche negli studi e su quello che voleva fare nel futuro.

Un paio di anni prima, quando aveva finito di studiare e doveva poi andare a fare la pittrice ma le proposero di continuare a studiare per fare la maestra di disegno o di arte.

Certo sarebbe stato molto più impegnativo perché doveva studiare anche psicologia per capire come trattare e comunicare con gli allievi, ma pensando ai pro e ai contro decise di accettare.

Lei amava i bambini, quindi avrebbe sicuramente insegnato alle elementari.

Quando era arrivata a Torino le avevano proposto di fare supplenze dato che le mancavano ancora tre esami di psicologia e così quando aveva finito per l'anno dopo aveva sicuramente un posto di lavoro dato che la attuale professoressa sarebbe andata in pensione.

Almeno stava con il cuore in pace perché era sicura di avere un posto di lavoro.

Oltre alle supplenze che le permettevano di guadagnare aveva anche ottenuto un posto come istruttrice di nuoto visto che era lo sport che aveva praticato fin da piccola a Firenze aveva ottenuto il brevetto per farlo.

Aveva voglia di fare nuove conoscenze, anche perché fino ad ora, oltre alla vicina ultra sessantenne ma con uno spirito da ragazza della sua età, che l'aveva accolta non aveva legato con delle persone in particolare.

C'era Sasha, l'insegnante di nuoto che la aiutava nella lezione, ma dato che era alla prima lezione si erano solamente presentati e mangiato qualche parola prima di iniziare.

Beh per quel poco che l'aveva conosciuto le stava anche simpatico, insomma, le aveva fatto una buona impressione ed era sicuramente ricambiato.

Quella sera era tornata a casa molto stanca, si era messa dei pop corn in microonde, aveva acceso Netflix e si era addormentata guardando un film.

Si era addormentata felice, stanca ma felice. Felice che la sua nuova vita stava cominciando.

|𝓪𝓵𝔀𝓪𝔂𝓼  𝓻𝓮𝓶𝓮𝓶𝓫𝓮𝓻  𝓾𝓼  𝓽𝓱𝓲𝓼  𝔀𝓪𝔂| -federico bernardeschi-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora