Capitolo 1

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Era di routine restare in quel piccolo angolo dimenticato da tutti, a fissare le persone che freneticamente si muovevano tra i tavoli grandi e numerosi della mensa scolastica

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Era di routine restare in quel piccolo angolo dimenticato da tutti, a fissare le persone che freneticamente si muovevano tra i tavoli grandi e numerosi della mensa scolastica. Non facevo parte di qualche comitiva in particolare, solitamente mi ritrovavo solo, non ero così interessante. Le persone preferivano di gran lunga restarmi alla larga, questo era sicuramente legato al fatto che fossi incredibilmente timido ed insicuro, quello che molti considerano come "tipo noioso".

Non avevo dipendenze, non fumavo e certamente non bevevo. L'unica cosa che mi aiutava ad andare avanti era il disegno, un po di musica e leggere. Leggevo continuamente, mangiavo storie su storie ripetutamente, ma questo appunto era prima.

Prima di incrociare il tuo sguardo.

Successe in un giorno d'autunno, ancora ricordo. Mi trovavo nel giardino scolastico durante la pausa pranzo, poiché il tavolo in cui ero solito sedermi ogni giorno, era occupato. Fuori faceva freddo, molto freddo. Il vento tirava forte, facendo volar via le foglie secche e piene di sfumature.

I capelli argentei scompigliati, la mia sciarpa rossa tirata su fino alla punta del naso. Mi stringevo nel mio cappotto nero, in un goffo tentativo di proteggermi da quel gelido vento autunnale che aleggiava nell'aria. Sembrava quasi lo scenario di un dipinto, così triste e malinconico, fino a che non ti vidi.

Un piccolo ragazzo con i tratti angelici, occhi neri e penetranti, contornati da un viso pallido come porcellana, perfetta, pura. Capelli lucidi e corvini, scompigliati dal vento. Un nasino piccolo e candido con la punta rossa per il freddo. Ma di tutto questo, la cosa che mi colpì subito di lui, fu lo sguardo, sembrava così perso, così vuoto che mi portò a desiderare di correre verso di lui ed abbracciarlo.

In quel momento desiderai fortemente poter rendere più vivo e lucente, quello sguardo così vuoto e privo di qualsiasi emozione. Desiderai tanto poter riuscire a comprenderlo e sorreggerlo, avrei voluto avere davvero la forza per poter cambiare qualcosa, anche con una misera e stupida battuta di poco conto, eppure proprio in quel momento non riuscì a fare nulla, non riuscì a fare altro che osservarlo. Osservarti.

il tuo sguardo sembrò essere sin da subito, una sorta di calamita per i miei occhi delicati, che sembravano essere ammaliati da te. da ogni cosa. Ed era stato così strano, mai avevo provato simili sensazioni e tanto meno, mai avevo desiderato così tanto conoscere qualcuno a tal punto da sentire le ginocchia fremere.

Incrociasti il mio sguardo, restammo a fissarci per minuti interminabili, fermi in quello scenario malinconico.

I tuoi occhi raccontavano una storia che ancora non riuscivo ad interpretare,non ne ero in grado, non riuscivo ancora a leggere tra le righe della tua anima.

Avrei voluto guardare i tuoi occhi all'infinito, mi trasmettevano emozioni indecifrabili, emozioni così profonde da farmi male al cuore, e mentre ti vedevo distogliere lo sguardo come scottato, restai immobile a contemplarti da lontano mentre fuggivi via.

avrei davvero voluto avvicinarmi, correre da te, eppure non lo feci.

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