Mi trovai disteso su quel divano, ormai vittima anche lui dei nostri continui litigi, ad aspettare il tuo ritorno. Erano ormai giorni, che uscivi presto per poi tornare a notte fonda. Ero terribilmente preoccupato, capitava spesso di sentirti rincasare verso le quattro del mattino, ubriaco e barcollante. Non sapevo più cosa fare, ormai non ti presentavi neanche più a scuola, non mi parlavi più nonostante abitassimo sotto lo stesso tetto. Avevo bisogno di parlarti, avevo bisogno di te.
E come di routine, da ormai una settimana, sentì la porta aprirsi verso le tre e mezza del mattino. Mi alzai di scatto, incrociando le braccia e con sguardo serio ed arrabbiato mi avvicinai a te. "dove diavolo sei stato?! Pretendo delle spiegazioni. Ora." ti dissi. Tu mi ignorasti come se la mia esistenza fosse nulla ed iniziasti a barcollare verso le scale del piano superiore, diretto alla camera da letto. Ci rimasi malissimo. Essere ignorato così, dalla persona che più amavo, mi fece sentire una nullità.
Adesso preferirei essere ignorato altre miliardi di volte, piuttosto che saperti così lontano da me. Per sempre.
"Jungkook, fermati immediatamente! Ti sembro per caso un'idiota?! Come osi mancarmi di rispetto in questo modo?! - iniziai, avanzando verso di te infuriato. Tu ti girasti guardandomi neutro- dove sei stato?! Rispondi." "fatti.i.cazzi.tuoi." rispondesti sempicemente, guardandomi negli occhi, mentre io sgranai i miei. "c-cosa? Dopo tutto questo tempo, mi tratti cosi?! Sei serio? Mi hai per caso preso per la tua puttana?! Quando ti gira bene fai il dolce e da un momento all'altro mi tratti di merda dicendomi di farmi" 'i cazzi miei' davvero?! " mi alterai "beh, non saprei. Sai fare i pompini? Perché non me ne fai uno ora? Così sareati la mia puttana a tutti gli effetti." comparve un ghigno malefico sulle tue splendide labbra. Dopo quella tua uscita rimasi pietrificato totalmente, tranne la mia mano, che scattò involontariamente contro la tua guancia. Lo schiocco si diffuse in tutta la stanza, seguito, poi dai singhiozzi che uscivano ritmicamente dalla mia gola. Le lacrime raggiunsero velocemente il mio collo per poi cadere a terra. Non ebbi nemmeno la forza di asciugarle, raggiunsi velocemente il piano superiore per poi chiudermi a chiave in camera da letto. Non volevo vederti, mi sentivo usato, distrutto, mi sentivo un inutile pupazzo gettato nella spazzatura, ormai vecchio e fatto a pezzi, totalmente logoro.
Starti a fianco mi portava a star male, ma starti lontano era come morire un poco alla volta.
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silence||kookv||
Fanfiction[Completa] Silenzio. Solo silenzio. Quello che tu esprimevi. Paura e silenzio. Ma ora in me, non regna che la confusione. [trama] Due ragazzi innamorati che nonostante tutto, non riescono a fuggire dal loro destino. [tratto dalla storia] Capitol...