Capitolo 6

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Non sapevo ancora completamente cosa ci fosse dietro alla tua paura, alla tua insicurezza

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Non sapevo ancora completamente cosa ci fosse dietro alla tua paura, alla tua insicurezza. Ero convinto fosse solo colpa di qualche bullo da cui cercavo di proteggerti a scuola, finché quel giorno non ti accompagnai a casa contro la tua volontà, non volevo lasciarti solo, avevo paura che ti aggredissero per strada. E lì che vidi, o meglio, sentì degli strilli provenienti da una piccola villetta di campagna, casa tua. I tuoi stavano litigando pesantemente, si sentivano rumori di piatti che si infrangevano al suolo, insulti pesanti e bestemmie. Lì, in quel preciso istante, compresi da dove proveniva la tua continua ansia e mi sentì morire. Cercavo sempre di proteggerti ovunque andassi, senza sapere che avrei dovuto proteggerti nell'unico luogo in cui saresti dovuto sentirti al sicuro.
Mi girai verso di te e ti vidi con le lacrime agli occhi, vidi le tue gambe tremare, ma in tutto questo continuavi a restare in silenzio. Regnava un silenzio inquietante tra noi, contornato dalle urla provenienti dalla tua casa. Mi sporsi verso di te e ti abbracciai forte, come avrei dovuto fare da subito, e lì iniziasti a singhiozzare pesantemente e nel mentre tremavi. Le tue lacrime cascavano a fiumi inzuppandomi la felpa,mentre io sussurravo parole rassicuranti nel tuo orecchio accarezzandoti i morbidi capelli corvini.
Volevo portarti via, lontano. Non meritavi un mondo così sporco e maligno. Ti avrei portato volentieri in un altro mondo, un mondo appositamente per noi due.

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Spero che la storia non risulti noiosa.

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