~capitolo 6~ Non preoccuparti

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Elizabeth

Vidi un ragazzo, alto, felpa bianca, pantaloni neri e converse nere. I capelli corvini, gli occhi colore ghiaccio e un taglio a forma di sorriso sulle guance.
Stavo guardando Jeff, Jeff the killer, mi sorrideva sadicamente. Non me lo sarei mai aspettata, è solamente un killer. Sally mi venne incontro e mi saltò in braccio, la presi al volo, decisi così di portarla in braccio stile bambola, mi stava tranquillamente tra le braccia. Indossava quel solito vestitino rosa lungo fino alle ginocchia, dei calzini bianchi con all'estremità del pizzo e delle ballerine nere, mi stava abbracciando a lei, tutti mi guardavano stupiti. Scesi l'ultimo gradino e mi avvicinai ai ragazzi con sempre la piccola in braccio, feci un gran sorriso e sospirai profondamente.
Ciaoooo. Disse un ragazzo dai capelli biondi, vestito di verde e senza occhi.. Sembrava l'elfo di un videogame.
Ciao. Sussurrai io.
Mi chiamo Benjamin, ma per te donzella, Ben. Disse sorridendomi. Era il solito sorriso da playboy uscito male. Scoppiai a ridere, e di conseguenza rise anche tutta la stanza, compreso lui.
Smettila di fare lo sbruffone, idiota. Disse Laughing Jack ridendo.
Tutti ti chiamano Ben, non fare il figo. Disse Jeff tra le risate, sembravano tutti così simpatici.
Ma perché fate così? Chiese lui facendo il finto affranto.
Un gruppetto di ragazzi più in là si mise a ridere, lasciai Sally e uscii dalla porta, volevo stare un po' da sola, avevo bisogno di aria fresca, in quella casa sotto lo sguardo di Jack mi sentivo quasi in gabbia. Era opprimente, ma probabilmente non se ne rendeva conto, camminai finché non sentii più le risate di quei tre idioti.
Mi sedetti sotto un albero, presi le cuffie e accessi la musica, mi sentivo così sicura cullata dalle mie canzoni preferite.

Jack

La vidi sotto l'albero, mi sedetti vicino a lei. La guardai e lei in fretta si tolse le cuffie mettendole in tasca, feci un sorriso da sotto la maschera.
Scusami.. Sussurrai dispiaciuto.
Di cosa? Chiese lei incuriosita.
Mi guardava sorridente, era bella, bellissima. Un'opera d'arte. I suoi occhi erano ancora più verdi sotto la luce del sole filtrata dalle fronde dell'albero.
Mi guardai le scarpe e finalmente trovai il coraggio di chiederle di parlarmi di lei.
Allora, mi parli un po' di te.. Dissi io timidamente.
Certo.. Sussurrò lei.
Mi parlò di lei, della sua vita e dei suoi gusti musicali. Più di così non avevo potuto approfondire, mi bastava anche solo quello, l'atmosfera che si formò intorno a noi era perfetta.
Le presi le braccia e le feci appoggiare la testa al mio petto, la abbracciai e le rimasi accoccolato per un po', nel silenzio più completo. Avevo bisogno di affetto, ma anche lei ne aveva bisogno, infatti non si spostò, la sentii sorridere sul mio petto. Finalmente si sentiva al sicuro.
La voce di Slend spense quel momento magico.
Jack, devo parlare con Elizabeth. Disse seriamente.
La lasciai andare e mi alzai, la aiutai ad alzarsi, notai i tratti divertiti del viso di Slend, che stupido.
Mi girai verso Elizabeth per poi darle la schiena e rientrare in casa.

Possiamo definirlo amore? [Eyeless Jack]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora