Possiamo definirlo amore? [Eyeless Jack]

~capitolo 28~ Hai bisogno di protezione

Elizabeth

Era quasi un anno che ero in quella casa, che conoscevo queste persone. Che stavo con Jack.
Il nostro rapporto era fantastico andava tutto bene.
Scesi in giardino e vidi Jack con Slender.
Gli guardai e vidi Slender venirmi incontro. Solo che fu superato da Jack, mi saltò addosso e mi buttò a terra. Prese il bisturi che aveva sempre in tasca e incise un cuore sul mio braccio. Gridai dal dolore.
Provai a spostarlo ma non ci riuscii. Lo vidi preso dai tentacoli di Slend e buttato a terra.
Guardai Slend sorridendo per l'ultima volta prima di svenire.

Mi risvegliai nella mia stanza. Jeff era vicino a me. Lo guardai e mi alzai di scatto.
Cosa fai Elizabeth? Mettiti seduta. Disse preoccupato
No.. Risposi io..
Elizabeth, ti prego. Cosa vuoi fare? Mi chiese
Scappare Jeff.  Dissi io tra la rabbia
No.. Non di nuovo. Mi guardò lui
No, per sempre! Urlai io
Elizabeth. Disse con un filo di voce
No Jeff, no! Decido io cosa fare. Se non gli interesso bene, me ne vado! Gridai
Elizabeth non puoi.. Sei la mia migliore amica. Sussurrò
Lo guardai e mi sedetti sul letto. Scoppiai in lacrime.. Jeff mi abbracciò da dietro e mi fece appoggiare al suo petto. Sospirai lentamente.
Feci uscire Jeff dalla mia stanza. Mi sedetti in terrazza e cominciai a disegnare, il mio braccio faceva male. Sulla benda si vedeva il segno del sangue fatto dal cuore.
Tornai a disegnare quando qualcuno entrò lentamente. Alzai lo sguardo e vidi Jack.
Vattene!
No..
VATTENE!
NO! LASCIAMI SPIEGARE
COSA? CHE SONO UN CAZZO DI OGGETTO E VADO MARCHIATO? Urlai tra la rabbia più assoluta.
No.. Disse lui guardandomi.
E allora cosa? Chiesi io
Elizabeth, dentro di me c'è un demone. Come farei a vedere senza occhi? È vero per me è difficile far vedere alle persone cosa provo, ma tu Elizabeth. Tu, controlli il demone che c'è in me.. Mi guardò sofferente.
Lo vidi cadere a terra in ginocchio. Piangente, mi avvicinai a lui e lo abbracciai.
Restammo abbracciati per un po' ma quando Slend entrò in camera mia ci lasciammo da quell'abbraccio.