~capitolo 10~ Grazie

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Elizabeth

Jack? Domandai io quasi in sussurro agitato. Ero salita su quell'albero rischiando di morire minimo otto volte per lui. Doveva sentirsi fortunato.
Dio mio.. Elizabeth cosa ci fai qua? Mi chiese lui in preda all'ansia. Mi afferrò il braccio e mi spinse verso di sé.
Nulla.. Avevo voglia di stare con te.. Risposi io con un filo di imbarazzo nella voce.
Ah.. Okay. Agggiunse lui incredulo, probabilmente aveva paura per la mia incolumità dato che ero in cima ad un abete.
Lo guardai e feci un leggero sorriso, non mi degnó neanche di uno sguardo e rivolse il viso davanti a se, si coprì di più con il cappuccio. Compresi poco dopo che era senza maschera. Accennava un sorriso alla vista del cielo pieno di colori, tutte le sfumature di rosso, rosa e arancione traboccavano benessere, quelle tonalità così vivaci facevano risaltare ancora di più i miei capelli.
Presi per mano Jack, volevo davvero vederlo, ero tanto curiosa di scoprire il personaggio che si nascondeva dietro quella tanto preziosa maschera. Non si girava, afferrai il suo volto e lo girai con forza verso di me. Non potevo ci credevo, Jack non aveva gli occhi, c'erano solo due grandi pozzi neri, eppure, si intonavano perfettamente a tutto il resto del viso. Non era affatto brutto, semplicemente non aveva gli occhi, e che male c'era in questo? Mi resi conto dopo che lo stavo fissando ossessionatamente, non potevo staccare i miei occhi da lui, era magnetico, Jack era davvero bello.
Mi strinse il polso e mi staccó la mano dalle sue guance, abbassò lo sguardo cercando di rimettersi la maschera, col piffero che te la faccio rimettere.
Scossi il suo braccio ripetutamente e di conseguenza la maschera cadde, lui mi guardò affranto, un misto di tristezza, curiosità e rabbia ronzava nel suo sguardo.
Perché? Mi chiese tristemente lui.
Presi coraggio e dissi la verità, feci un grande respiro e poi parlai.
Jack, Sei bellissimo. Dissi tutto d'un fiato, lo pensavo davvero. Il suo aspetto in qualche modo era riuscito a stregarmi.
Mi guardava sbalordito, mi prese nuovamente per i polsi e mi abbracciò, mi teneva stretto a lui, era uno di quegli abbracci che non avresti mai voluto fare cessare, un misto di protettivitá e amore, proprio come se non lo volesse lasciarmi andare.
Sorrisi e lo abbracciai anch'io, guardammo tutta la durata del tramonto abbracciati l'uno all'altra.
Elizabeth, io stasera non ci sono. Sono fuori con gli altri.. che farai? Mi chiese così spezzando quel dolce silenzio. Bene, dovevo stare a casa da sola, sicuramente non avrei fatto i salti di gioia ecco.
Non lo so. Guarderò un film.. Risposi io pacatamente.
Con Slend? Mi chiese ancora lui, giusto che a casa c'era lui, non mi avrebbe fatto male un po' di compagnia.
Perché no? Domandai ridacchiando, rise anche lui per poi guardarmi.
Mi prese in braccio e si mise in piedi sul ramo dell'albero.
Non vorrai mica saltare? Chiesi io in preda al panico.
E come pensi di scendere, donzella? Domandò lui ridendo. Strinsi le gambe intorno alla sua vita, stavo tremando dalla paura, rise nuovamente e mi strinse a sé. Saltó sul primo ramo.
È stato così tragico? Mi chiese molto divertito. Non è molto divertente..
N-no. Risposi io appoggiando il viso nell'incavo del suo collo. Riprese a saltare e in pochi balzi fummo a terra, mi appoggiò sul suolo e appena misi i piedi sul prato sospirai di sollievo, lo guardai chinarsi per prendere la maschera la e rimise.
Andammo verso casa e aprì la porta, mi accompagnò in camera e si fermò sulla soglia osservandomi.
Jeff mi ha detto che deve andare a prenderti gli occhiali da disegno. Disse lui imbarazzanto.
Si è vero. Risposi io stiracchiandomi le braccia.
Bene.. Sussurrò lui, lo guardai attentamente, non capivo cosa stesse provando in quel momento.
Si avvicinò a me e mi accarezzò la guancia sinistra, sorrisi leggermente e appoggiai la mano sopra la sua. Stava diventando buio quando sentii Jack stringermi fra le sue braccia.
Elizabeth, devo andare. Disse visibilmente preoccupato. Gli tremava la voce, alzai un sopracciglio, decisi di evitare di chiedergli cosa stesse succedendo, magari non voleva parlarne..
Va bene. Risposi semplicemente io.
Se ne andò sbattendo la porta, qui gli sbalzi d'umore sono pochi, sospirai e mi strinsi le braccia.
Cos'ha quel ragazzo?

Jack

Me ne andai via, il mio demone stava prendendo  controllo del mio corpo, delle mie azioni, dei miei pensieri. Volevo quelle ragazza viva, e  lui doveva imparare a conviverci. Se solo le avessi fatto del male non me lo sarei mai perdonato. Se non fossi uscito in fretta sarebbe finita abbastanza male,  avrei potuto farle del male, sia fisicamente che moralmente, la vita condivisa con un demone notturno era veramente pesante, e io ero stanco. Volevo semplicemente la possibilità di essere felice con un'amica. Mi fermai a metà scala pensando.
Che cazzo mi ha fatto quella ragazza? Perché la voglio così tanto? Pensai tra me e me, ripresi a camminare uscendo dalla casa.
Muoviti Jack, ho fame, voglio la pizza. Urlò Jeff vedendomi, risi e mi avvicinai a lui.
Va bene, capo. Risposi io, scoppiammo a ridere all'unisono, camminammo lentamente verso la cittadina.
Grazie Elizabeth, quella ragazza mi voleva così com'ero, mi pareva quasi stregata da me, affascinata.
Scossi la testa in rassegna sorridendo. No, ero io stregato da lei.
Hey tu, Mr. Playboy, come va con Elizabeth? Mi chiese Jeff spezzando il silenzio formatosi per colpa dei nostri pensieri.
Va tutto benissimo. Risposi io con nonchalance, tutto alla grande oserei dire.

Possiamo definirlo amore? [Eyeless Jack]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora