La radio era accesa sul comodino disordinato di Cassandra.
I'll wait, I'll wait.
I love you like you've never felt the pain,
I'll wait."Le parole di un ragazzo disperato, troppe canzoni sdolcinate." Pensò Cassandra.
Cambiò in fretta stazione radio.Don't get too close,
It's dark inside,
It's where my demons hide.
It's where my demons hide.Una voce la raggiunse dalle scale:
-Stai ancora ascoltando quella dannata radio?!
-No.
Mentì Cassandra.
-Spegnila subito e vieni giù, e portami una birra che ho sete.
-Arrivo...
Spense la radio, si sedette sul letto e fissò il muro della sua camera.
Aveva provato a dipingerlo disegnado fiori e piante esotiche con colori vivaci, e fino a quel momento stava andando piuttosto bene il lavoro, ma aveva finito da poco il viola e se non fosse riuscita a rubare qualche soldo dal portafogni del padre la sua opera avrebbe dovuto tardare un po' per essere completata.
-Non lo ripeterò due volte, porta giù quel culo o te ne pentirai!
Le urlò il padre.
-Sto arrivando! Aspetta.
Rispose iniziando a scendere le scale.Suo padre é sempre stato così, fin da quando era piccola.
La incolpava della morte della madre, diceva che se non fosse nata sarebbero stati meglio e che Delma, la madre, sarebbe ancora in vita senza di lei.
"Non è sopravvissuta al parto."
"Perdeva troppo sangue."
Così dicevano.
"Non siamo riusciti a salvarla, ci dispiace."
Da quel giorno il padre di Cassandra aveva iniziato a bere, a ubriacarsi, e la trattava da schiava senza sentimenti.
... Una volta l'aveva legata ad una sedia.
Con una cinghia le aveva bloccato il braccio destro, e con un coltellino le aveva inciso dieci tagli lungo l'avambraccio.
Aveva appena 7 anni.Tutti avevano iniziato a pensare che fosse un'atolesionista. Le madri degli altri bambini avevano detto ai loro figli di stare lontani da lei, e di non parlare neanche.
Ma era colpa del padre. Lei voleva solo vivere, andare avanti, non le interessava nemmeno di quanto avrebbe dovuto soffrire. Lei voleva vivere, a dispetto del padre e di tutti i suoi amici.
Appena aveva compiuto 13 anni, e il suo corpo aveva iniziato a crescere come ad ogni altra ragazza di quell'età, i compagni di lavoro di suo padre avevano iniziato a fare battutine.
Quando si ritrovavano per le loro bevute, il padre la chiamava sempre a "servirli", perchè sapeva che le dava fastidio l'odore dell'alcool e delle sigarette.
"Hey, bambina, muovi quel culo e versami da bere!"
"Vuoi sederti? Vieni qui, e fammi vedere quanto sei cresciuta."
"Che ne diresti di provare un nuovo gioco? Ti va? Vedrai, sarà piacevole!"
Il padre rideva alle loro battute, incoraggiandoli, e peggiorando la situazione. Una volta aveva promesso a quegli uomini delle foto di Cassandra mentre dormiva o mentre era in bagno. Lei in quel momento si sentì violata.
Non seppe mai se era vero o no, ma comunque, ogni volta che andava in bagno controllava che non ci fossero telecamere, o qualcosa di simile, chiudeva la porta e girava la chiave."Vorrei che finisse tutto... Questa gente, questo mondo. Tutto, tutto quanto!"
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~[ᏟᏆᏟᎪͲᎡᏆᏟᏆ]~ 𝓒𝓪𝓼𝓼𝓪𝓷𝓭𝓻𝓪 𝓢𝓬𝓪𝓻𝓻𝓮𝓭
HorrorTutte le Creepypasta hanno intrapreso un cammino: quello del killer, del giustiziere, del vendicatore, ma... ci sono persone che hanno avuto la possibilità di diventare come loro, anche se non tutti hanno trovato il coraggio di aprire quella porta e...