Non poteva più nascondere il corpo di Ethan nel cassonetto dietro la casa disabitata, la polizia non avrebbe tardato molto a scoprirlo.
La sera dopo, si coprì bene il viso e raccolse il copro, seppellendolo vicino a casa, nel giardino dell'abitazione davanti alla sua.
Prima lo fece a pezzi, e nascose gli arti in vari punti del giardino.
Quando furono passati tre giorni, la polizia trovò i corpi dei ragazzi che l'avevano insultata, e il giorno stesso venne annunciato al telegiornale la presenza di uno spietato killer nella loro tranquilla cittadina.
-Deve essere opera di una singola persona, a tutti i ragazzi sono state inflitte ferite gravi, che li hanno portati a una morte lenta e agonizzante.
Dicevano alla radio.
Il padre di Cassandra lavorava nella polizia, e ogni sera tornava tardi lamentandosi e dicendo che quel lavoro non faceva più per lui.
Ma guardava sua figlia con sospetto, e la insultava meno del solito.
Forse la vedeva particolarmente taciturna.
Una sera, mentre lei stava lavando i piatti:
-Che succede? Perché mi osservi così?
Chiese al padre.
-Dove sei stata in questi giorni.
Si riferiva al sabato che aveva passato in centro con Michelle.
Non era una domanda, era un'affermazione. Voleva avere subito una risposta.
-Io? In giro con una mia amica.
-Da quando hai amici?
Cassandra si bloccò un attimo.
Suo padre aveva sempre cercato di renderle la vita un inferno, rovinadole ogni tipo di rapporto con altre persone.
-Da qualche giorno.
Rispose dopo pochi secondi.
Lui bevve un altro sorso della sua lattina di birra.
-Domani non andrai a scuola. Non uscirai di casa per una settimana.
-Cosa?
-Non discutere con me, ragazzina! E ora vai in camera tua!
Accecata dalla rabbia, Cassandra impugnò un coltello che stava lavando, si girò verso il padre.
Era seduto sulla poltrona in salotto, dandole le spalle.
Serrò la mascella, alzò la lama per colpirlo alla testa, quando si fermò.
"Non posso, non ora"
Diede un'occhiata al padre, prima di abbassare il coltello.
Iniziò a salire le scale per andare in camera sua, si svestì e andò a dormire, ma tenne il coltello vicino a sé, sotto il cuscino.
Si sentiva ancora minacciata, nonostante fosse nella sua stanza, e questa vosa non le era nuova.
Si rigirò nel letto varie volte, e l'unica cosa che riusciva a pensare, l'unica cosa in cui aveva iniziato a fantasticare da un paio di minuti, era su come uccidere suo padre.
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~[ᏟᏆᏟᎪͲᎡᏆᏟᏆ]~ 𝓒𝓪𝓼𝓼𝓪𝓷𝓭𝓻𝓪 𝓢𝓬𝓪𝓻𝓻𝓮𝓭
HorrorTutte le Creepypasta hanno intrapreso un cammino: quello del killer, del giustiziere, del vendicatore, ma... ci sono persone che hanno avuto la possibilità di diventare come loro, anche se non tutti hanno trovato il coraggio di aprire quella porta e...