Capitolo 8

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La sveglia suonò prima del solito. Jen si alzò a fatica dirigendosi verso il bagno per sciacquarsi il viso ancora addormentato, così aprì la porta della sua stanza intravedendo gli altri ragazzi, anche loro intenti a prepararsi per la giornata speciale che li attendeva: il primo giorno di scuola.

La ragazza non era tanto entusiasta nel rivedere i suoi vecchi compagni, era invece felicissima del fatto che anche i suoi cinque amici avrebbero frequentato i suoi stessi corsi, specialmente il biondo: da quella magica serata era cambiato tutto tra di loro, Niall era l'unico ragazzo con cui avesse mai legato così tanto, con cui avesse mai avuto un rapporto tanto sincero.

Insomma, quella era una mattina speciale e frenetica in tutta la casa: i ragazzi che correvano da una stanza all'altra per il corridoio in continuazione, la signora Williams intenta a preparare la colazione per tutti e Josh che protestava con urli e capricci rifiutandosi di andare a scuola; solo Jen non sembrava tanto preoccupata del PRIMO GIORNO, era piuttosto in ansia per la scelta degli abiti.

Erano ancora le 6.30: la ragazza fissava l'armadio da circa venticinque minuti scrutando in ogni angolo e continuò per un'altro cuarto d'ora fin quando, nascosto nei mendri del suo guardaroba, notò una camicetta di jeans con la manica a tre cuarti, se la infilò e abbinò un paio di pantaloni aderenti di pelle neri a quell'elegante ma allo stesso tempo casual indumento, si sistemò la linguetta delle sue amate converse bianche e iniziò a truccarsi: il solito e irrinunciabile velo di fondotinta, una sottilissima linea di matita nera sulla parte inferire dell'occhio, un'abbondante quantità di mascara che le risaltava l'azzurro e un lucidalabbra di colore rosso acceso e brillante; mancavano solo i capelli, che acconciò in una particolare treccia a spina di pesce un po' scompigliata che lasciava cadere alcuni ciuffi sul davanti. Era pronta. Prese il suo eastpack piano di quaderni e libri e raggiunse gli altri.

La madre accompagnò Josh a scuola mentre Jen preferì compiere quel breve, ma non troppo, tragitto verso la città con i suoi amici, si sentiva a suo agio con loro mentre con la signora Williams sarebbe dovuta imbattersi nelle solite prediche e nelle noiose raccomandazioni che entravano da un'orecchio e uscivano dall'altro.

Appena scesi dalla jeep di Louis, lei e Niall si presero per mano e si diressero verso l'entrata della scuola, seguiti da tutti gli altri. Varcata la soglia che separava la libertà dall'obbligo, decine di fans si scatenarono contro i cinque splendidi ragazzi che, non sapendo cosa fare, si nascosero nel bagno degli uomini. Il preside riuscì a far calmare tutte le ragazze, minacciandole con una sospensione, quindi gli One Direction riuscirono a raggiungere la loro amica agli armadietti, che erano stati messi tutti vicini al suo.

Ogni volta che Jenny entrava in un'aula, o incontrava qualcuna delle ragazze che erano in classe con lei l'anno precedente, si sentiva dire:

“Troia...”

“Ehi putanella...!”

Era riferito ovviamente al fatto che lei era con i “mitici, splendidi e perfetti ONE DIRECTION”, e tutti erano gelosi di lei... Forse per la prima volta in tutta la sua vita si sentiva invidiata dalle persone che credevano di avere tutto l'impossibile e di essere perfette, quelle stesse che negli anni precedenti la trattavano da “nulla” e che era lei ad invidiare.

Liam cercava sempre di evitare che insultassero la sua amica, quindi ad ogni ragazza che incontrava (suo malgrado) si offriva di fare un autografo.

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