Capitolo 30

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    *Flashback*

Ero nella mensa della scuola ed il primo anno di superiori passava così, me ne stavo sempre in disparte da quando mio padre era morto per colpa di quello stupido incidente... Dei ragazzi del quarto anno iniziarono a toccare a prendere in giro quella che fino a pochi mesi prima era la mia migliore amica ed io, pur essendo diventata una stronza asociale, le volevo ancora bene, era la mia Anne. Mi alzai di scatto dalla sedia e mi avvicinai a quel gruppo di ragazzi.

“Lasciatela in pace stronzi!”

“Come hai detto puttanella?”

“Ho detto che dovete andare a fare gli stronzi da un'altra parte”

Ero impaurita, ma cercavo di non farlo capire; Anne mi tirò per un braccio

“Lascia stare Williams”

In quell'istante entrò il direttore, attirato da tutti gli schiamazzi che provenivano da quella sala

“Cosa sta succedendo qui?!”

“Signore; questi co...cortesi ragazzi stavano infastidendo la mia amica”

“Jace, Andrew, Mike, seguitemi subito in presidenza”

“Cazzo...” Sussurrò uno dei tre.

La giornata passò, noiosa come al solito e finite le lezioni scesi le scale che portavano al piano terra per sistemare i libri nell'armadietto.

“Ehi troietta, dove credi di andare?” Appena mi voltai vidi quei tre idioti che camminavano a passo spedito nella mia direzione

“Non mi rompete le palle” In un istante, quello più alto fra loro mi spinse contro l'armadietto e avvicinò il suo viso al mio 

“Ripetilo se hai il coraggio” Le sue labbra troppo vicine alle mie, il suo respiro era soffocante, ma non avevo paura

“Ho detto... non mi rompere le palle” Sibilai cercando di attaccarmi di più al muro per allontanarmi da lui

“Ah davvero?... Ora ti insegno io come ci si comporta, puttanella” Il battito cardiaco accelerò quando le sue luride mani afferrarono i miei fianchi e li strinse talmente forte da farmi emettere un lamento di dolore. Mi prese velocemente il polso e mi trascinò in bagno.

“Lasc...” Mi tappò la con una mano e con l'altra chiuse la porta a chiave, mi guardò con un sorrisetto malizioso e mi intrappolò fra lui e il muro.

“Ora ci divertiamo” 

Cercai di liberarmi dalla sua presa ma più mi dimenavo più lui faceva pressione sul mio corpo, iniziò a toccarmi e infilò il braccio sotto la mia maglia palpandomi in tutti i modi possibili.

Mi baciava il collo con foga lasciando tracce ovunque.

Questione di pochi secondi e mi aveva già strappato via i jeans e la maglia, ero rimasta solo con l'intimo addosso e anche lui indossava solo la T-shirt e i boxer. Continuava a tenermi ferma e ormai le lacrime avevano inondato il mio viso, rimanevo ferma a piangere, non avevo nemmeno più la forza di oppormi al suo volere.

Provai ad urlare ma spinse la sua mano ruvida sulle mie labbra facendomi sbattere la testa contro la parete. 

Si tolse rapidamente i boxer e si mise il preservativo tenendomi con la spalla. Mi sfilò gli slip e spostò la sua mano sul mio mento per farmi rivolgere lo sguardo verso di lui

“Ora non fai più la stronzetta eh?”

Mi sentivo svenire, in parte anche stordita dal colpo sulla testa, così lentamente chiusi gli occhi, come per cercare di svegliarmi da un orrendo incubo; ma quando li riaprii lui era ancora lì, davanti a me e in quell’istante sentii un fortissimo dolore nel basso ventre… lui era entrato dentro di me con violenza e andò fino in fondo… mi sentivo troppo piena e allo stesso modo troppo vuota, lui non doveva e non poteva farmi questo. Cercai di urlare più forte che potevo, ma mi diede uno schiaffo che mi fece bruciare la guancia intrisa da lacrime salate.

*Fine Flashback* …”

una lacrima scivolò sul volto stanco della ragazza 

“Oh mio Dio Jen…” “Lo hai raccontato a qualcuno vero? Quei bastardi l’hanno pagata per quello che ti hanno fatto?!”

“…Non l’ho mai raccontato a nessuno…sei la prima persona”

“Cazzo Jennifer! Quelli ti hanno portato via la cosa più preziosa che avevi! Ti hanno stuprata!!”

“Zayn…”

“No Jenny! Non mi dire di calmarmi! Cazzo…” Il moro si portò le mani fra i capelli e li spinse all’indietro. Ormai erano tutti e due in piedi, Jen con lo sguardo basso, mentre Zayn con gli occhi puntati su di lei

“Guardami Jennifer…” Lui le prese il viso fra le mani e i loro sguardi si incatenarono “Jenny… avevi solo 14 anni… non riesco neanche a pensare che abbiano potuto farti una cosa del genere… scusami, so di essere sembrato un po’ possessivo prima, ma il punto è che io… non posso crederci…l’unica violenza che si può usare sulle ragazze sono i morsi durante i baci”

Jenny ancora con le lacrime agli occhi gli si avvicinò e unì le loro labbra, lui rispose al bacio, ma dopo poco si staccò

“Zayn… ti prego…” La ragazza singhiozzava mentre pronunciò quelle semplici parole “forse avrei dovuto dirtelo prima di tutto questo ma avevo paura… avevo paura di farti schifo” A quelle parole Zayn la fissò negli occhi e dopo alcuni secondi rispose:

“Jen… tu non mi farai mai schifo… io ti amo più di quanto abbia mai amato nessun’ altra e questo di sicuro non cambia solo perché tu sei… questo non cambia quello che provo per te, ma solamente ora ho capito cosa si prova quando si è davvero innamorati, solo ora ho capito il dolore che provi quando la persona che ami ha vissuto in prima persona un dolore così grande, una persona che da sola ha dovuto portare un peso così opprimente” 

“Io… Zayn, io TI AMO”.

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