La sera il giovane capitano si trovò solo nello spogliatoio. Era sempre un'emozione la prima partita del campionato. Anche se i Machete erano una squadra facile da affrontare non bisognava prenderla sottogamba. Il vero osso duro sarebbe stata però la squadra di suo padre, le Aquile Dorate, ed era la prossima da affrontare. Gabo era lì in piedi pensieroso quando sentì dei passi avvicinarsi. "Il capitano è nervoso?" Sentì la voce di Alex venire da dietro. Il numero dieci delle aquile rispose senza voltarsi "sai è la mia prima partita da capitano!" Alex gli era dietro, poteva quasi sentire il suo fiato sul collo, il cuore del giovane cominciò a battere all'impazzata. "Sei il migliore capitano! Poi hai me!" così dicendo Alex sfiorò con le labbra il collo del capitano.
Gabo non si mosse, anzi istintivamente si abbandonò a quel bacio. Era una sensazione nuova per lui. Sentire quelle labbra sul suo collo gli fece salire un brivido di piacere lungo la schiena. Alex lo girò gli prese il viso tra le mani e appoggiò le sue labbra su quelle del ragazzo. Gabo socchiuse la bocca. La lingua del giovane attaccante entrò in quella bocca vergine e calda cercando quella del suo capitano. Fu un lungo bacio. Gabo lo strinse a se. Alex sentì l'eccitazione del ragazzo crescere. Dopo qualche minuto le labbra si staccarono "capitano dovremmo andare domani abbiamo la partita!" Gabo aveva ancora il fiato corto, si sentiva bruciare dall'eccitazione "si forse è meglio". Lo sguardo di Alex cadde sull'eccitazione ancora molto evidente del suo capitano e sorrise. I due lasciarono in silenzio lo spogliatoio.
Gabo si sentì al settimo cielo. Era stato il suo primo bacio. Tante volte aveva sognato questo momento ma mai avrebbe pensato di farlo con un ragazzo. Era stata una sensazione bellissima. Ora si doveva calmare, doveva pensare solo alla partita.
La mattina dopo i falchi erano tutti nello spogliatoio. L'atmosfera era goliardica come sempre. Si preparavano avendo un unico pensiero, vincere la prima partita. Vitto e Francisco entrarono a dare le ultime direttive. Come sempre il mister si rivolse alla squadra: " ragazzi siamo alla prima partita. Giocate come avete fatto agli allenamenti. Ricordate i Machete sono nostri amici ma anche nostri avversari, mettetecela tutta. Ora in campo forza".
Nell'allegria generale i ragazzi uscirono sul campo dove erano già schierati i loro avversari.
Dagli spalti si sentiva la voce di Joaquin che commentava la partita per il suo canale sportivo web Joacosport. Non era riuscito a diventare calciatore ma come giornalista sportivo aveva avuto subito un grande successo. Il suo canale era il più seguito. "Ecco le squadre schierate. Sono due squadre che si rispettano sarà una partita molto equilibrata. Ecco l'arbitro che fischia. È iniziata la prima partita di campionato". Fu davvero un incontro molto equilibrato, anche se le due squadre si impegnarono molto. "Ecco Gabo si impossessa del pallone. Vuole tirare in porta? No! Fa un grande assist per Alex, il nuovo attaccante dei Falchi, che si impossessa della palla. È davanti la porta, la difesa dei Machete sta cercando di rientrare. Alex tira e gooooooool. Con questo grandissimo gol del giovane attaccante i Falchi passano in vantaggio. Che coppia questi ragazzi, sembra di vedere Gabo e Lorenzo. Fantastici!". Joaquin si infervorava sempre ogni volta che commentava una partita dei Falchi.
La partita finì con la vittoria della squadra di casa per uno a zero. Nello spogliatoio l'euforia era alle stelle. I ragazzi non stavano più nella pelle. Li raggiunse anche Francisco "bravi ragazzi siete stati fantastici. Gabo, Alex molto bene continuate così. Ora andate a salutare i nostri avversari". I ragazzi uscirono dallo spogliatoio dandosi pacche sulle spalle e complimentandosi per il bel gioco. Alex e Gabo rimasero un po' indietro. Alex lontano da sguardi indiscreti gli diede un veloce bacio: "Ben fatto capitano, bella partita". Il capitano arrossì lievemente, non era ancora abituato a quel rapporto. La squadra entrò trionfante nella caffetteria accolta da un boato e naturalmente da Joaquin che voleva le prime impressioni per il suo canale. Sorridente Zoe corse ad abbracciare il suo amico: "Bravissimi". Gabo la portò in disparte: "Ci siamo baciati". Zoe spalancò gli occhi: "Davvero? Ma è fantastico! Come è stato?" "bellissimo! È successo ieri sera nello spogliatoio". Zoe era veramente contenta per il suo amico, vedeva una luce diversa nei suoi occhi. Era innamorato. Più di quanto lo fosse stato per lei. "Lo hai detto a Richy e Dedè?" Gabo tirò un sospiro "ancora no!" ma giuro che lo faccio presto". La ragazza lo rimproverò con lo sguardo "Gabo non aspettare oltre fallo. Non tenere di nuovo fuori i tuoi amici dalle tue cose!" "lo farò alle festa prometto". Così dicendo il giovane numero dieci dei Falchi si diresse verso i suoi compagni per festeggiare la prima vittoria. "Fratellino sei stato fantastico. Sei un grande capitano!" esclamò Dedè poggiandogli un braccio sulle spalle "adesso prepariamoci per la festa faremo strage di ragazze!". Gabo rise e si diresse verso Alex. L'attaccante dei Falchi gli poggiò un braccio sulla spalla sussurrandogli: "andiamo a festeggiare da soli". Gabo annuì e lasciarono il gruppo. Presi dall'euforia dei festeggiamenti nessuno si accorse che i due si erano allontanati. I due fuggitivi entrarono in un'aula vuota. Alex afferrò il capitano baciandolo sul collo, per arrivare alle sue labbra. Gabo lo strinse a se. Fu un bacio lungo e passionale, Alex gli mise una mano tra le gambe toccando la sue eccitazione. Gabo sospiro "dai può entrare qualcuno!" disse staccandosi da quelle morbide labbra. Alex lo guardò sorridendo "ok ma mi devi dei festeggiamenti!" sorrise malizioso il giovane attaccante. I ragazzi uscirono dall'aula e raggiunsero i loro compagni ancora in preda all'euforia della vittoria.
Arrivò la sera della festa per l'innagurazione del nuovo anno dello IAD. Gabo non stava più nella pelle. Si era vestito di tutto punto, non vedeva l'ora di essere la. Avrebbe rivisto Alex, sarebbe stato come un appuntamento anche se non potevano stare soli come voleva. Sentiva ancora il sapore di quel bacio sulle sue labbra, quella mano che lo accarezzava tra le gambe. "Papà come sto?" Diego alzo lo sguardo dal giornale che stava leggendo "benissimo figliolo. Che idea fare una festa! Dovete pensare allo studio e al calcio!" Gabo sbuffò leggermente "eddai invece per me è una bella cosa, c'è bisogno di rilassarsi un po'. Mi accompagni?" Diego si alzò dalla poltrona "non ti mando certo solo, comunque stai davvero bene. C'è qualche ragazza che ti aspetta a scuola?" sorridendo gli fece l'occhiolino. Il ragazzo arrossì. Se solo sapesse! C'era qualcuno che lo aspettava ma non era una ragazza. Cosa avrebbe detto Diego se avesse saputo che era innamorato di un ragazzo? Prima o poi doveva dirglielo, pensò Gabo, ma stasera si voleva solo divertire, a questo avrebbe pensato dopo.
La palestra della scuola era addobbata a festa. Si sentiva la voce del dj, un yotuber amico di Joaquin, che animava la serata. Tutti si divertivano anche i professori. Isabelle, la direttrice, scherzava e rideva con Francisco e Vitto. "Eiiiii fratellinoooo" ecco i due casinari che gli correvano incontro, "sei venuto finalmente, dai buttiamoci, guarda quante ragazze!" Dedè era incorreggibile pensava Gabo guardandosi intorno "avete visto Alex?" "lo abbiamo lasciato in camera non sappiamo se sia sceso. Ei non è che vuoi abbandonare i tuoi migliori amici per il nuovo arrivato? Possiamo ingelosirci sai?" Scherzò Richy porgendogli una coca cola. Gabo non poteva non pensare ad Alex. Dove si era cacciato? Doveva trovarlo, non riusciva a godersi la serata con quel chiodo in testa. Infondo era venuto per stare con lui. Ad un certo punto della serata decise di andarlo a cecare. Forse era rimasto in camera. Di diresse verso quella che una volta era la sua stanza. Il corridoio era buio. Sembrava non ci fosse nessuno ma sentì delle voci. Qualche ragazzo si era imboscato lontano dagli sguardi dei professori, pensava il giovane. Ad un tratto si fermò, riconobbe una voce, era Alex. Cercò di riconoscere anche l'altra, era Martina! Si avvicinò piano, non capiva cosa dicevano, ma li vedeva bene ora. Una mano di lei gli accarezzava una guancia. Gabo si sentì bruciare dalla rabbia, strinse i pugni per scaricare la tensione. Avrebbe voluto spaccare qualcosa, magari la sua faccia. Si voltò, non doveva vederlo così, doveva andare via. Correndo verso l'uscita si scontrò con i suoi amici. "Ei fratellino dove corri? ti stavamo cercando" esclamò Dedè, naturalmente con la bocca piena. Il giovane capitano si voltò verso di loro con un'espressione carica di rabbia "me ne vado da questa festa di sfigati! Rimanete voi...ma si tanto lo siete anche voi!" e corse via verso l'uscita. I due ragazzi rimasero a bocca aperta. Era la prima volta che si rivolgeva loro in quella maniera. Dedè mandò giù l'ultimo boccone del tramezzino che stava mangiando "ci ha dato degli sfigati! Ma che è successo? Cosa abbiamo fatto?" Richy rispose guadando la figura del suo capitano che correva fuori "non lo so fratello, non lo so!"
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Il nuovo attaccante
Novela JuvenilGabo è un ragazzo di diciasette anni che ha un grande sogno: diventare un calciatore professionista. Quando Francisco, allenatore di una prestigiosa squadra, nota il suo talento, gli offre finalmente l'occasione per realizzarlo. Il nuovo anno allo I...