Come previsto Gabo quella notte non aveva chiuso occhio. Scese in cucina a fare colazione dove trovò già Diego e Lorenzo seduti al tavolo intenti a parlare di calcio. "Buongiorno" disse tra uno sbadiglio e l'altro "buongiorno fratellino tutto bene? Che faccia!" Diego lo guardò preoccupato "non ti senti bene? Se vuoi chiamo Isabelle e rimani a casa" "no no. È che ieri ho fatto tardi" "quante volte ho detto di non fare tardi quando avete scuola? Gabo non mi ascolti mai!" Il giovane capitano dei Falchi sbadigliando mandò giù una tazza di caffè.
Anche Alex quella mattina si alzò pensando alla sera precedente. Quello che provava per il suo capitano non lo aveva provato per nessuna delle ragazze che aveva avuto nella sua vita. "Qualcuno ha fatto tardi ieri sera eh? Chi era la fortunata?" boffonchiò Dedè addentando un panino. Alex sorrise "non lo immagineresti mai. Dov'è Richy?" " In aula studio aveva una ricerca da fare. Dai muoviamoci ci aspetta in caffetteria". Alex si alzò dal letto anche se non ne aveva voglia, ma la giornata doveva iniziare e poi avrebbe rivisto il suo capitano e il solo pensiero lo faceva sentire in al settimo cielo.
Gabo entrò nella caffetteria e con lo sguardo cercò Alex. Lo vide seduto ad un tavolo con i due casinari. "Ei fratellinooooo" gridò Dedè appena lo vide. Il giovane capitano si avvicinò al loro tavolo "ciao ragazzi". "Fratello questo don Giovanni ha fatto tardi ieri sera chissà chi era la fortunata?" sorrise Richy indicando il.giovane attaccante che sorseggiava un caffè. Gabo arrossì violentemente e sul viso di Alex comparve un sorriso malizioso. "Senti abbiamo organizzato un torneo a coppia ai video giochi. Tu e Alex potete fare coppia, non siete male insieme." Se era possibile Gabo divenne ancora più rosso. I due casinari si allontanarono raggiungendo gli altri per il torneo. Alex guardò il suo capitano negli occhi sorridendo "testa di cazzo se diventi sempre così rosso credo che mangeranno la foglia" "ma la smetti di chiamarmi testa di cazzo?" lo apostrofò Gabo mentre prendeva un succo dal frigo. "Perché che cose sei? Per colpa tua abbiamo perso una della partite più importanti." Il capitano dei Falchi sbuffò "per quanto tempo me lo ripeterai ancora?" Alex strinse gli occhi fissandolo "per tutta la vita se è necessario!" "Che palle! Senti per ieri sera..." Alex lo interruppe subito "non ti è piaciuto?" "No no...non voglio dire questo..." "e allora? Io ti amo! Tu mi ami no?" Gabo annuì sempre arrossendo. "Allora non ci sono problemi! E smettila di arrossire!" " Uffa mica è colpa mia, sei tu che mi fai arrossire!" "Dai Richy ci sta chiamando andiamo testa di cazzo!" I due si alzarono e raggiunsero i compagni per il torneo.
I giorni passarono tranquilli, i due ragazzi trascorrevano ogni momento libero insieme. I Falchi grazie a loro erano incontenibili, anche se primi erano ancora le aquile. "Alex e Gabo sono davvero affiatati ora" disse Vitto rivolgendosi a Francisco "si Vitto così sembrerebbe" rispose con aria preoccupata l'allenatore "perché sei cosi preoccupato, Francisco, guarda come si intendono bene" "si si...ma c'è qualcosa che non mi convince" Francisco seguiva i suoi ragazzi ma qualcosa lo turbava ma non capiva cosa. Forse era tutta una sua sensazione, almeno lo sperava. "Ei ragazzi siamo diventati imbattibili" quasi urlò Richy entrando negli spogliatoi dopo un'ennesima vittoria. "Si però siete sempre secondi dietro le aquile" puntualizzò Joaquin entrato anche lui per fare qualche intervista a caldo per il suo canale web. "Colpa di un capitano testa di cazzo che ci ha fatto perdere una partita. Anzi la partita!" Precisò sorridendo Alex mettendo un braccio intorno al collo del capitano dei Falchi. Gabo esasperato alzando gli occhi al cielo divincolandosi da, qyelle possenti braccia si avvicinò a Joaquin per l'intervista.
I due ragazzi camminavano tranquilli per il parco, ogni pretesto era buono per stare da soli, allo IAD trovare dei momenti per loro era quasi impossibile. Alex afferrò Gabo per le spalle e lo spinse contro un albero. Piegò la testa e poggiò le sue labbra contro quelle del capitano. Fu un bacio dolce, appassionato, Gabo mise le mani sul petto del giovane attaccante, avrebbe voluto stringerlo a se ma lo respinse. "Dai qualcuno ci può vedere" disse un Gabo preoccupato ma anche eccitato a sentire il contatto di quello calde labbra sulle sue. Alex lo guardò negli occhi "prima o poi lo dovremmo dire che stiamo insieme. Secondo me qualcuno lo capirà stiamo troppo soli, la scusa di mettere appunto nuovi schemi di gioco non credo durerà a lungo". Gabo tirò un sospiro non era la prima volta che Alex gli faceva questo ragionamento e anche stavolta, come tutte le altre volte, cambiò argomento. "Senti questo fine settimana ho casa libera e..." Alex lo interruppe subito "proposta interessante" disse con tono malizioso "non fare lo stupido. Senti papà è via con la squadra, Lorenzo è fuori con amici prima di ripartire, pensavo che potresti venire da me... - la sua attenzione fu attratta da una figura che lentamente si stava avvicinando - ei guarda chi c'è... Felipe!" "Chi?" "Felipe il mio migliore amico. Siamo cresciuti come fratelli ad Alamoseco. Abbiamo giocato insieme nella squadra del paese. Ora gioca nelle Aquile. Vieni te lo presento vedrai ti piacerà." "Certo che sei messo bene tuo padre e il tuo migliore amico nelle Aquile." Gabo corse incontro a Felipe col suo solito sorriso "Ciao Felipe da quanto non ci vediamo! Ti presento..." La giovane aquila interruppe subito il suo amico "si si lo so. L'attaccante che ha preso il posto di tuo fratello. Devo andare ho gli allenamenti." Senza voltarsi si allontanò dai due, Gabo rimase a bocca aperta, il Felipe che conosceva non era mai stato così freddo con lui. "Simpatico il tuo amico. Veramente molto simpatico!" "Non so cosa è successo! Ci sarà qualcosa che lo preoccupa!" Rispose il giovane capitano guardando la figura dell'amico allontanarsi. " Senti per questo fine settimana per me è ok". Gabo non lo stava ascoltando, il suo pensiero era occupato da Felipe e dal suo strano comportamento. "Eii Terra chiama il capitano dei Falchi, ci sei capitano?" Gabo scosse la testa e tornò ad osservare il suo ragazzo "dici a me?" "no a quel gatto che sta passando...sai mi sono messo a parlare agli animali...certo che dico a te. Ho detto per il fine settimana accetto. Vengo da te." "Magnifico!" Gabo era così entusiasta che avrebbe voluto abbracciarlo e baciarlo ma li fuori non era il caso di lasciarsi andare a simili effusioni. "Capitano preparati saranno due giorni di fuoco e poi ti devo dire una cosa...hai un bel culo!" Gabo divenne talmente rosso che un pomodoro a confronto sarebbe risultato alquanto pallido. "Ah ah ah non hai perso il vizio di diventare rosso eh - disse Alex sistemandogli i capelli - però devo dire che diventi più sexy. Ecco perché mi sono innamorato di te! Forza andiamo abbiamo lezione." I due si avviarono verso lo IAD senza più parlare.
STAI LEGGENDO
Il nuovo attaccante
Novela JuvenilGabo è un ragazzo di diciasette anni che ha un grande sogno: diventare un calciatore professionista. Quando Francisco, allenatore di una prestigiosa squadra, nota il suo talento, gli offre finalmente l'occasione per realizzarlo. Il nuovo anno allo I...