18. Alla luce del sole

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     Il mattino dopo quando Gabo scese per fare colazione trovò Diego e Lorenzo che discutevano con Francisco “papà!” esclamò con meraviglia “Gabo figliolo ci hai fatto stare in pensiero! Ma che ti è preso? Che pensavi? Perché mi hai detto che ti piacciono i ragazzi ti avrei trattato diversamente?” Il ragazzo abbassò lo sguardo “papà io non pensavo che…” fu interrotto da Carlos “ecco il problema tu non pensi!” disse sarcastico. Francisco fulminò il figlio con lo sguardo. “Senti sei e rimarrai sempre mio figlio, vorrà dire che mi devo aspettare i nipoti solo da tuo fratello!” “bhe se è per questo te ne farò una squadra di calcio!” tutti risero alla battuta di Lorenzo. “Dai ti porto a scuola” “non ci voglio andare, papà, voglio venire nella tua scuola!” “sai che mi piacerebbe se giocassi nelle Aquile! Francisco mi ha detto cosa è successo, ma evitare i problemi non si risolvono, scappare non serve a niente.” “Ascolta tuo padre, ti stanno aspettando tutti allo IAD. Poi dobbiamo impegnarci per battere le Aquile!” il mister lanciò un’occhiata a Diego “bhe caro Francisco credo che questa volta vi umilieremo”. Francisco e Diego erano rivali da quando giocavano insieme da ragazzi nella stessa squadra. Una rivalità che ancora durava. Diego si avvicinò al figlio e lo abbracciò “adesso fai colazione che poi ti porto a scuola. È Alex il ragazzo che ti piace? – il giovane Falco annuì – sembra un bravo ragazzo -. Gabo sorrise rilassato, era felice di avere un padre così. Adesso bisognava affrontare i compagni, sospirò e si sedette al tavolo.
     Arrivato allo IAD il ragazzo entrò con trepidazione. Sentiva il cuore battere forte in petto. Cosa avrebbe risposto ad eventuali domande sul suo rapporto con Alex? Pregò il cielo che nessuno chiedesse niente. Il cielo a quanto pare lo ascoltò. Niente sembrava essere cambiato. Tutti lo salutavano come sempre. “Fratellinoooo” ecco i due casinari che gli venivano incontro “cavolo eravamo tutti preoccupati. Come stai? Ma perché non ci hai detto niente? Siamo o non siamo fratelli!” “Sto bene ragazzi. Scusatemi  ma non sapevo come dirvelo! – si giustificò con una voce un po’ tremante - Alex dov'è?” “credo sia ancora in camera – intervenne Dedè già con un panino in mano – è dannatamente preoccupato. Fratello non farci più una cosa del genere. Per ogni cosa sai che ci siamo!”
     Ringraziando il cielo per avere due amici come loro  e perché nessuno lo aveva tempestato di domande, si diresse verso quella che era la sua camera. Bussò “avanti” si sentì rispondere da dentro.  Il ragazzo entrò e trovò Alex disteso sul letto. “Ciao” il giovane attaccante lo guardò serio “bhe tutto qua quello che hai da dire? Sei sparito per un giorno intero – si alzò dal letto – non rispondevi al telefono – si avvicinò al capitano – mi hai lasciato solo ad affrontare tutto. Avevo paura che avessi fatto qualche sciocchezza! Sono stato da cani tutto il giorno! Lo sai che sei una testa di cazzo?” Gabo sospirò “lo so! Perdonami” “ero terribilmente preoccupato, tutti lo eravamo! – lo baciò leggermente sulle labbra – ti amo testa di cazzo non dubitarlo mai! Isabelle ha fatto un bel discorso alla scuola sai? Peccato che te lo sei perso. Promettimi che tutto quello che succede lo affronteremo insieme”. Il capitano annuì e uscirono dalla stanza. I due arrivarono in caffetteria quasi abbracciati “ci guardano tutti! Forse quello no. No anche quello ora!” disse Gabo guardandosi in giro “e tu lasciali guadare! Fa bene vedere due ragazzi che si amano! Saranno invidiosi!” Alex sorrise e come un vero cavaliere lo fece sedere ad un tavolo.
     Forse era stato un bene che la storia fosse venuta fuori. Gabo ora si sentiva libero di amare il suo attaccante alla luce del sole. I giorni passavano tranquilli tra lezioni e allenamenti, ma un pensiero rodeva in testa al numero dieci dei Falchi, chi diavolo aveva mandato quella foto? Qualcuno dello IAD! Di questo ne era certo, ma chi?
     “Domani ultima partita del girone di andata, dobbiamo mettercela tutta”. Disse Alex mentre sorseggiava un succo. Gabo non sentì una sola parola del ragazzo, era troppo preso dai suoi pensieri. Il giovane attaccante lo fissò “sai ieri ho scopato con Richy e Dedè in camera!” “Si? Com'è andata?” rispose il Capitano senza aver capito nulla. “Non mi stai ascoltando! Ma che hai?” Gabo trasalì “scusami pensavo alla foto!” “lascia stare uscirà fuori quel bastardo prima o poi!” Alex avvicinò le sue labbra a quelle del suo capitano “ei! – intervenne Richy appena entrato nella caffetteria seguito da Dedè – si che ci dobbiamo abituare a voi come coppia ma non siamo ancora pronti per certe cose – rise e si sedette accanto ai due – io e Dedè abbiamo messo in atto un piano per scovare chi ha inviato la foto”, Gabo guardò l'amico “un altro dei vostri strampalati piani?” “tranquillo fratellino funzionerà – intervenne Dedè – si ma prima mangiamo qualcosa io ho fame”. Richy sospirò “dimmi quant’è che non hai fame tu?” “ei…io devo crescere!” Richy scosse la testa.
    Il capitano si alzò “io vado al centro dobbiamo finire delle cose con Carlos stiamo lavorando per il Pride”. Alex lo guardò sornione “mi sa che inizio a ingelosirmi” Gabo sorrise “che stupido!” e lasciò il trio a discutere del piano per scovare il traditore come lo chiamava Dedè.
     Il giorno dopo la partita fu un trionfo. Vinsero tre a zero contro i Leoni Scarlatti. Gabo e Alex furono incontenibili. “Favolosi ragazzi, una partita memorabile – Joaquin non stava nella pelle nel commentare la partita per il suo canale web – Gabo e Alex hanno portato la squadra al trionfo. Una coppia formidabile oggi in campo. Bhe per chi ancora non lo sapesse un coppia in tutto. Ma di questo ne parleremo con gli interessati, ve lo prometto.  Così si chiude un girone di andata molto sofferto. Vinceremo il campionato anche quest'anno? Io dico di sì cari ascoltatori. Qui è Joaquin che ha commentato per voi la partita del Falchi Dorati. Ci collegheremo più tardi per i commenti a caldo, sempre sul vostro canale sportivo preferito Joaco Sport non mancate”.
      Anche nello spogliatoio il morale era alle stelle. “Ragazzi siete stati fantastici – fu il commento di Francisco appena entrato – adesso prepariamoci per il girone di ritorno. Abbiamo bisogno di nuovi schemi. Ma per ora andate a divertirvi un po’, ve lo siete meritato”. “Ci vedano al bar?” chiese il capitano ad Alex e ai due casinari. Dedè lo guardò sorridendo “certo fratellino. A meno che i due piccioncini non vogliono festeggiare da soli” gli strizzò un occhio. “Dai smettila! Andiamo ho voglia di rilassarmi un po’!” “Vuoi mettere come rilassa una bella scopata?” continuò Dedè prendendolo in giro. Il Capitano come sempre arrossì. “Ragazzi guardatelo  non è carino quando arrossisce?” fu il commento divertito di Alex. “Davvero un amore!” continuò Dedè sfottendolo. Gabo sospirò “se avete finito di dire scemenze possiamo andare no?” disse un po’ stizzito e preso il borsone uscì dallo spogliatoio. “Ragazzi se l’è presa. Ma certo che siete stupidi!” Richy rimproverò i due compagni. “Naaa…è Gabo! Lo conosci non se l’è presa. Dai lo addolciamo con qualche pasta andiamo!” dicendo questo uscì anche lui. “Ma c’è un momento in cui non pensa al cibo?” Chiese Alex prendendo il borsone in spalla. “Mai fratello mai!” rispose Richy sorridendo.
   

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