Ti amo.

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Parte Jennifer

Sollevo piano il busto, reggendo il peso del mio corpo con i gomiti. Sento la testa scoppiarmi e, appena noto di non essere nella mia camera, una nuvola nera piena di tristezza e malinconia, mi avvolge.

Il solo ricordo di quello che è successo tre giorni fa mi fa venir voglia di piangere, ancora. Ormai è l'unica cosa che riesco a fare. 

Mio fratello non è quasi mai in casa e, quando mi grazia con la sua presenza, non gli rivolgo parola. Ho davvero tante cose da dirgli, la maggior parte sono minacce e parolacce, ma mi trattengo perchè... perchè mi è difficile. 

So che in cuor suo lo ha fatto perchè ci tiene a me, perchè non vuole vedermi soffrire, non vuole che io stia accanto ad una persona che non amo. Basterebbe che io gli parlassi per far risolvere tutta questa situazione, ma ogni volta che lo vedo, ogni volta che sento la sua voce mi vien da piangere. 

Mi manca Justin. Sento come un vuoto dentro il petto, non riesco a stare senza di lui. Mi manca terribilmente tanto.

La cosa un po' m'infastidisce perchè sono stata diciotto anni senza di lui, per quale motivo ora sento la sua mancanza? Prima non avevo bisogno di lui, perchè ora sì?

'Io e Justin ci amiamo davvero!' è questo quello che ho detto a Jim il giorno in cui è venuto a Los Angeles. Mi è venuto spontaneo, non ci avevo minimamente pensato, l'ho detto e basta, ma credo di amarlo davvero e so che per lui è lo stesso, me lo ha detto le sera in cui abbiamo fatto l'amore. 

Sospiro alzandomi dal mio letto, il quale ha quasi assunto la forma del mio corpo dato che in questi giorni mi sono alzata solo per andare in bagno.

Cammino piano verso la porta, reggendomi ad ogni cosa a cui mi sia possibile, pur di evitare una caduta dato il forte giramento di testa. Esco dalla camera, attraversando il piccolo corridoio, arrivo infine in cucina. 

Prendo un bicchiere d'acqua, chiedendomi dove siano le medicine. Devo assolutamente fare in modo che il mal di testa scompaia. Inizio a frugare tra i cassetti e, non trovando nulla, entro in bagno, cercando anche lì, ma niente. Allora entro piano nella camera di mio fratello, mi avvicino ad uno dei comodini ed apro il cassetto, trovando finalmente le pasticche per il mal di testa.

Sto per uscire dalla stanza, quando qualcosa appoggiato sul comodino attrae la mia attenzione. Il mio cellulare. Mi avvicino con passo felpato, prendendolo con una mossa veloce.

Mi guardo attorno, come se qualcuno avesse potuto vedermi. 

Esco dalla stanza, scontrandomi con mio fratello. Sussulto per lo spavento, portandomi una mano al petto e l'altra, con il telefono, la nascondo dietro la schiena. 

"Possiamo parlare?" chiede speranzoso. Abbasso lo sguardo. 

"Sono entrata solo per prendere questa." sussurro indicando la scatolette contenete le medicine. 

"Non intendevo quello." sospira. Alzo gli occhi verso il suo viso, scontrandomi con i suoi occhi spenti. Deglutisco scuotendo la testa. Senza ascoltare altro, entro nella mia camera, andandomi a sedere sul letto.

Prendo una pasticca sperando di sentirmi meglio il più in fretta possibile. Mi stendo coprendo il mio corpo con le coperta, sbloccando poi il mio cellulare.  

Ci sono diverse chiamate senza risposta e messaggi, alcuni sono di Jess e Will, altri dei miei genitori, ma la maggior parte sono da parte di Justin.

Da Justin: Dove sei, ti prego dimmelo, vengo a prenderti. 

Da Justin: Mi manchi. 

Da Justin: Perchè non rispondi?

Da Justin: Ti sei dimenticata di me?

Mrs. BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora