Non voglio più vederti.

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"Si accomodi." parla il dottore mentre indossa i suoi guanti bianchi. Con l'aiuto di Justin mi stendo sul lettino.

I miei occhi cadono su mio marito, il quale prende una sedia e si accomoda accanto al lettino, intreccia le sue dita con le mie, per poi ricambiando il mio sguardo. 

"Andrà tutto bene, Jen." sussurra sporgendosi in avanti, fino a baciarmi cautamente la fronte. Annuisco, chiudendo gli occhi sotto il dolce tocco delle sue labbra. 

"Si sollevi la maglietta." interviene il dottore mentre si avvicina a noi. Faccio come mi è stato detto, alzando la maglia fino a sotto il seno. "Vuole farlo lei?" chiede rivolto a Justin, porgendogli un tubetto.
Il biondo annuisce, cominciando a spargere delicatamente sul mio ventre una fredda crema, facendomi ritrarre la pancia.
Dopo aver finito il suo lavoro, si pulisce le mani con una fazzoletto e riprende posto sulla sedia, mentre il dottore si avvicina a me con uno strano attrezzo in mano.
Lo appoggia successivamente sul mio ventre, muovendolo in diverse direzione, con lo sguardo puntato verso lo schermo dell'ecografo. 

"Allora?" chiede Justin mentre le sue mani si intrecciando con le mie. Alzo di poco la testa, guardando confusa il monitor. Dov'è il mio bambino? 

"Sono poche settimane." inizia il dottore. "Eccolo qui." dice indicando un piccolo punto sullo schermo appena visibile. Qualcosa di simile a un fagiolo. Oddio! Non posso paragonare il mio bambino ad un fagiolo...

"Vuol dire che..." sussurro sentendomi improvvisamente sollevata. 

"Sì." annuisce il dottore. Mio figlio sta bene. Sorrido guardando Justin, il quale si affretta ad abbracciarmi, nascondendo la testa nell'incavo del mio collo. 

"Ti amo." sussurra con voce spezzata. Accarezzo i suoi capelli, tirando su col naso. 

"Ti amo anche io." sussurro al suo orecchio, mentre lui si stacca, baciandomi le labbra.

"Possiamo sapere il sesso?" chiede improvvisamente Justin, facendo ridere il dottore. 

"E' ancora troppo presto, per questo ci rivedremo al terzo mese di gravidanza." sorride facendo annuire tristemente il biondo. Il dottore mi allunga un fazzoletto così che possa pulirmi la pancia dalla crema.
Fatto ciò, mi alzo in piedi, affiancando mio marito. 

"Ecco, qui dentro c'è l'ecografia." dice porgendoci un fascicolo che prende Justin. 

"Grazie." dice uscendo successivamente dalla stanza insieme a me. Vengo improvvisamente avvolta tra le braccia di Justin, il quale mi stringe forte a se. 

"Sono così felice..." confessa accarezzandomi la schiena. 

"Anche io." ribatto dopo aver preso un profondo respiro.

"Che succede Jen? Non sei felice?" chiede allontanandosi da me, guardandomi intensamente negli occhi, sembra quasi deluso.

"Cosa? Certo che ne sono contenta, ma come posso permettermi di fare salti di gioia quando la mia migliore amica è dentro un ospedale per colpa mia?" chiedo retoricamente, sentendomi gli occhi pizzicare.

"Non è colpa tua Jennifer! Non è colpa di nessuno, è accaduto e basta, l'importante ora è che stiate bene." mi zittisce. "E ora smettila di essere pessimista, pensa positivo." grida. 

"Mi dispiace." sussurro abbassando la testa. Justin si passa una mano sul viso, scuotendo poi la testa. 

"No, scusami tu, non avrei dovuto urlare." sussurra abbracciandomi. Mi rifugio tra le sue braccia, appoggiando la testa sul suo petto.

"Dovresti smetterla di urlare, siamo in un ospedale." lo rimprovero scherzosamente, facendolo ridere. 

"Mi chiedo come mai non ci abbiano ancora cacciato a calci."

Mrs. BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora