Abbiamo litigato.

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Parte Jennifer

Qualcosa punzecchia fastidiosamente la mia guancia, facendomi svegliare dal mio profondo sonno.
Sento un peso premere sopra il mio seno e qualcosa di caldo appoggiato delicatamente sul mio ventre. 
Stringo forte gli occhi, aprendoli poco dopo. La luce accecante del sole, che penetra tra le tende, mi costringe a serrare gli occhi e a portarmi la coperta sopra la testa.
Mi passo una mano sugli occhi, guardando in basso. Una chioma di capelli biondi si presenta sotto il mio sguardo, confondendomi. 

Sono sicura di aver chiuso la porta a chiave la scorsa notte, ma allora lui come ci è arrivato fin qui?
A meno che non abbia una seconda chiave in grado aprire la mia porta o non sia entrato dalla finestra -ma sono certa che anch'essa fosse chiusa dato il gelo che c'è a dicembre, e poi quale pazzo entrerebbe dalla finestra?-, sto seriamente cominciando a prendere in considerazione l'idea che mio marito sia un vampiro.

Sospiro abbassando lo sguardo, facendogli poggiare la testa sul cuscino. Ma che sciocchezze dico? Justin un vampiro?
Beh... sarebbe figo avere al mio fianco qualcuno come Edward Cullen, ma preferisco di gran lunga il mio JayJay. 

E' così carino mentre  dorme: i suoi capelli cadono sulla sua fronte in modo disordinato, le palpebre chiuse nascondono il colore dei suoi magnifici occhi ambrati, le guance sono colorate di un leggero rossore provocato dal calore e le sue perfette labbra a cuoricino sono dischiuse, incurvate in una smorfia, mentre la sua fronte è leggermente ricoperta da piccole gocce di sudore.

Sorrido baciandogli la guancia, sentendo le labbra bruciarmi al contatto con la sua pelle morbida. Inarco le sopracciglia, poggiando una mano sopra la sua fronte.  
Accidenti, scotta da morire. Mi alzo in fretta dal letto, tanto da provocarmi un giramento di testa. 
Chiudo gli occhi per qualche attimo, riaprendoli e dirigendomi nella mia cabina armadio. 

La cosa strana è che, pur dormendo solitamente nella stanza di Justin, continuo a tenere i miei vestiti qui.
Presto però dovrò traslocare tutta la mia roba definitivamente nella stanza di Justin, dato che la mia stanza diventerà quella del bambino. 

Indosso una felpa celeste di Justin e un paio pantaloni aderenti neri, calzando infine un comodo paio di converse. Esco dalla cabina armadio, guardando in direzione del biondo, che continua a dormire beatamente. 
Sorrido istintivamente quando lo vedo rannicchiarsi sotto le coperte, in cerca di maggiore calore.  

Mi avvicino alla porta, trovandola chiusa a chiave proprio come ricordavo di averla lasciata la scorsa notte. La curiosità mi assale. Come è entrato Justin in camera mia? 

Scendo al piano inferiore, entrando in cucina. Iniziando a darmi da fare per preparare una minestra per Justin. Sono quasi certa che non gli piacerà -proprio come quando eravamo bambini e lui buttò la minestra preparata da Pattie della finestra di camera sua pur di non mangiarla- preparo anche delle frittelle, ricoprendole con del semplice sciroppo d'acero. 

Appoggio il tutto su un vassoio, aggiungendo un bicchiere di spremuta d'arancia. 
Sentendo il mio stomaco brontolare, afferro un cornetto e lo porto alla bocca, mangiando il più veloce possibile.
Prendo il vassoio e, con accurata delicatezza, lo porto in camera mia, congratulandomi mentalmente con me stessa per non aver rovesciato tutto sulle scale. 

Entrata in camera, vedo Justin seduto sul letto a gambe incrociate, mentre tiene la testa tra le sue mani, probabilmente gli fa male.  Solo in questo momento mi rendo conto che indossa solo un paio di boxer.
Ecco perchè ha la febbre, a dicembre non dovrebbe andare in giro come se fosse luglio, dovrebbe coprirsi di più. 

"Hey." sussurro avvicinandomi a lui con il vassoio. Alza di scatto la testa verso la mia direzione, mettendomi quasi paura. "Come stai?" chiedo appoggiando la colazione accanto a lui sul letto. 

"Uno schifo." confessa passandosi una mano tra i capelli. "Mi sento come se un aereo mi fosse passato sopra, seguito da uno zoo e diecimila carri armati e.." continua, ma lo fermo. 

"Ho capito." sospiro. Annuisce starnutendo. "Mangia la minestra prima che si raffreddi." dico indicando il piatto. Sul suo viso nasce una smorfia di disapprovazione.

"Non mi piace." si lamenta coprendosi il viso con il cuscino. 

"Andiamo." sbuffo alzando gli occhi al cielo. Gli tolgo il cuscino dal viso, buttandolo per terra. Prendo il cucchiaio inzuppandolo nella minestra, portandolo poi davanti alla bocca di Justin. "Apri la boccuccia tesorino." rido facendogli alzare gli occhi al cielo. 

"Non vo..." lo interrompo infilandogli con forza il cucchiaio in bocca.

Mrs. BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora