Sei strana.

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Suono il campanello della casa dei miei genitori, in attesa di una loro risposta. Sposto lo sguardo su Justin, il quale si trova nel viale di casa Bieber, anche lui in attesa che i suoi genitori gli aprano la porta. 

Abbiamo deciso, mi correggo, Justin ha deciso di continuare questa cosa del ricominciare da capo, quindi vivrò con i miei per un paio di settimane, cosa che Justin non farà. 

Lui resterà a casa nostra e questo non lo trovo molto giusto. Perchè lui e non io? 

"Jennifer!" sussulto quando quando sento l'urlo di mia madre e, senza accorgermene, mi ritrovo tra le sue braccia. Corrugo la fronte, ricambiando titubante l'abbraccio. 

Quand'è stata l'ultima volta che ho abbracciato mia madre?

"Posso stare da voi per qualche giorno?" chiedo staccandomi da lei. Mi guarda corrugando la fronte. Mia madre è una donna bellissima, può avere tutti i difetti possibili caratterialmente, ma esteticamente è meravigliosa. 

"Hai litigato con Justin?" chiede facendomi entrare. Sospiro trascinando la valigia dietro di me. 

"In realtà abbiamo deciso di ricominciare la nostra relazione da capo e vogliamo che voi stiate al nostro gioco." dico rendendomi conto di quanto banale possa essere. 

"Non capisco." mi guarda persa, grattandosi la nuca. Sorrido. 

"Beh... fai solo finta che io e Justin non siamo né sposati né fidanzati. Abbiamo appena cominciato a frequentarci." faccio spallucce sedendomi sul divano. 

Mia madre mi raggiunge, senza però prendere posto accanto  a me. 

"Lo sai che è una cosa stupida, vero?" chiede sogghignando. Mi limito ad arricciare le labbra. "Voi giovani d'oggi siete così strani..." ride sedendosi accanto a me. 

Vorrei ricordarle che non è per colpa mia che non ho avuto una relazione normale, ma me ne resto in silenzio.

"Ho sentito la nonna dire la stessa frase un paio di volte." mormoro poi, facendo allarmare mia madre. 

"Stai cercando di dirmi che sto invecchiando? Oh mio Dio! Jen dobbiamo fare qualcosa! Devo chiamare Pattie." si agita facendomi ridere. 

A mia madre tutto è indifferente, dille che va a fuoco la cucina, dille che papà si è guadagnato un'ennesima multa, ma non dirle mai che è  vecchia, perchè... boom! Inizia ad agitarsi ed entra nel panico totale. 

"Jennifer!" sorride mio padre venendomi in contro, sedendosi poi accanto a me. "Ho appena visto tua madre salire in fretta le scale e gridare 'Non guardarmi, non devi vedermi in questo stato'." dice divertito, facendomi ridere. "Che le hai detto?" chiede seguendo la mia risata. 

"Lo sai com'è." faccio spallucce.

"Cosa ti porta qui?" continua mio padre, sorridendomi dolcemente. 

"L'inizio di una nuova vita." dico solo e lui mi guarda confuso. "Ti spiegherà mamma. Io ho sonno." sbadiglio alzandomi dal divano. Sto per salire le scale, ma vengo fermata dalla voce di mio padre. 

"Mi dispiace, Jen." mormora. Mi volto perso di lui e lo guardo, serrando la mascella. 

"Ti dispiace per cosa?" chiedo deglutendo, sapendo benissimo a cosa si riferisce. 

"Averti costretto a sposare Justin. Ma sono convinto che lui sia l'uomo giusto per te. So che lui ti ama, lui ti proteggerà anche quando noi non ci saremo più." preme le labbra, guardandomi diritto negli occhi. 

Abbasso lo sguardo, tirando su col naso. 

"Lo so, è che me ne sono accorta tardi. So che ogni cosa che fate la fate per il mio bene, ma papà, tu e la mamma avete fatto tante cose sbagliate. Avete fatto allontanare Jim dalla famiglia, come potevo avere ancora fiducia in voi?" dico con le lacrime agli occhi. Lui scuote la testa, facendo un passo avanti. 

Mrs. BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora