E' in pericolo.

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La cena con i nostri genitori è andata a dir poco bene, mio padre e Jeremy sono stati davvero contenti per la notizia è hanno iniziato a fantasticare su come passeranno insieme del tempo la domenica, insegnando al bambino a pescare.  Io non amo la pesca, ma sarebbe davvero carino vedere il mio bambino o la mia bambina con una canna da pesca in mano, mentre cerca disperatamente di prendere un pesce.

Anche mamma e Pattie sono state entusiaste, si sono emozionate a tal punto da mettersi a piangere, è stata una cosa dolce. 

Per la prima volta mi sono sentita bene in compagnia dei miei genitori, senza portare rancore nei loro confronti. 

Sento Justin muoversi accanto a me, aumentando la stretta attorno al mio bacino. Volto la testa verso di lui scrutandolo attentamente. I suoi occhi sono socchiusi, e sul suo viso è dipinta un'espressione infastidita.

Arriccia le labbra, portandosi la coperta sopra la testa. Sorrido riappoggiando la testa sul cuscino, sentendo la sua mano accarezzarmi la pancia.  

"Buongiorno." mormora con voce rocca, facendomi venire i brividi. Sorrido appoggiando la mia mano fredda sopra la sua calda. 

"Buongiorno." ripeto a mia volta. Volto il mio corpo, così che possa essere rivolta verso di lui. Sbadiglia guardandomi con occhi assonnati. "Vado a cambiarmi e poi a preparare la colazione." parlo sorridendogli.

Annuisce baciando umidamente la mia mandibola. 

Mi alzo dal letto, entrando nella cabina armadio. Predo i vestiti puliti andando poi in bagno per fare una veloce doccia. Mi rivesto con i vestiti puliti, asciugando in fretta i miei capelli, raccogliendoli in una disordinata crocchia. 

Scendo al piano inferiore, cominciando a preparare la colazione. Poco più tardi vengo raggiunta da Justin ed insieme ci sediamo a tavola. 

"Pensa che tra pochi mesi la casa non sarà più così silenziosa." dice improvvisamente Justin, addentando il suo toast ricoperto dalla marmellata ai lamponi.

Sorrido smettendo quasi immediatamente, immaginando un bambino che non smette di piangere e fare i capricci. 

"Nostro figlio non sarà rumoroso." dico portandomi istintivamente una mano sulla pancia. "Vero tesoro?" chiedo abbassando la testa, rivolgendo la mia attenzione alla pancia ancora piatta. 

"Vado a preparami." dice alzandosi da tavola, mentre si passa una mano sulle labbra, pulendosi dalle briciole. Annuisco a mia volta, cominciando a mettere in ordine la cucina.

Una volta finito, salgo le scale, entrando in bagno, dove Justin si pettina i capelli appena asciutti. 

"Justin io vado da Jess, passiamo il pomeriggio insieme." dico baciandogli la guancia. Lui appoggia il pettine sul bordo del lavandino, attirandomi a se.

Fa scontrare delicatamente la mia schiena contro il muro, baciandomi. Sorrido sulle sue labbra, inclinando poi leggermente la testa di lato.

Justin intensifica il bacio, portando la sua lingua all'interno della mia bocca, facendo scontrare le nostre lingue. Gemo, appoggiando una mano sul suo fianco per attirarlo di più a me. 

"Piano dolcezza o rischiamo di non uscire dal bagno prima di questa sera." ride staccandosi da me. Alzo gli occhi al cielo, allontanando poi il suo corpo dal mio, così da poter uscire dal bagno. 

"Ci vediamo questa sera." dico. 

"Ti amo." grida al bagno facendomi sorridere. 

"Ti amo anche io." grido a mia volta, correndo giù per le scale. 

Mrs. BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora