You aren't a tool

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RAY'S POV

«Dobbiamo sbarazzarci del cadavere.»

«E come cazzo facciamo? Non ho mai nascosto il corpo di una mia vittima, me ne sono sempre fregato.» mi risponde Zack.

«Potremmo dargli fuoco, però dato che hai paur-»

«Hey mocciosa! Non ho paura del fuoco, non mi piace e basta!» sbotta Zack.

«Allora l'unica idea che mi viene in mente è quella di seppellire il cadavere.»

ZACK'S POV

Apro la bocca per rispondergli ma mi blocco.
Ho sentito bene? Seppellire?
Guardo un punto fisso e tutti i ricordi della mia infanzia si fanno spazio nella mia mente.
Seppellire...
Da piccolo nell'orfanotrofio in cui stavo seppellivo sempre i cadaveri degli altri bambini.
Venivo sempre usato come uno strumento, non venivo mai trattato da essere umano.
Una sera vidi in televisione un film dove un uomo uccideva una coppia, tutto ciò mi fece provare emozioni indescrivibili.
Così decisi di fare la stessa cosa con la coppia che dirigeva l'orfanotrofio e che mi usava come strumento, andai nella loro camera e iniziai ad accoltellare i loro corpi dormienti.

«Ehm... Zack ci sei?» mi riporta alla realtà Ray.

«Huh?» mi giro per guardarla.

«Mi hai sentita poco fa?»

«Oh si, ti ho sentita.»

«Bene allora pensaci tu, nel mentre io cucino la cena. Ho notato che ci sono delle piccole coltivazioni dietro la casa, probabilmente ci sarà anche una pala da qualche parte.»

Ray si alza dal divano sbadigliando e va verso la cucina.
Non mi resta altra scelta, dovrò farlo io.
Mi alzo anch'io dal divano, prendo il sacco nero con dentro il cadavere e mi dirigo verso il dietro della casa.
Poso il sacco a terra sbuffando ed inizio a cercare la pala guardandomi attorno.
La vedo infilzata accanto ad una coltivazione di pomodori e la prendo.
Scelgo il punto esatto in cui dovrò seppellire il cadavere e inizio a scavare.
Una goccia d'acqua mi cade sul viso, alzo lo sguardo e noto che sta piovendo.
È tutto esattamente come quando ero piccolo, anche quel giorno pioveva.
Mentre scavo penso alla donna che mi ordinava di seppellire i corpi dei bambini, ancora ricordo il suo sguardo mentre svolgevo i suoi ordini.
Era dietro di me che teneva un ombrello per non bagnarsi, mentre io stavo scavando sotto la pioggia.
Uno strumento, un cazzo di strumento.
All'improvviso sento i miei occhi bruciare e inizio a vedere tutto sfocato.
Sto per piangere?

«Ma porca puttana!» urlo, tirando la pala verso la parete di legno della casa.

Mi avvicino ad essa e inizio a dare dei forti pugni, sono così preso dalla rabbia che non sento dolore.
Le mie lacrime si mescolano con la pioggia e questo mi fa ancora più rabbia, odio piangere.
Mi fermo solo quando noto che le mie bende sono sporche di sangue al livello delle nocche.
Mi stacco dalla parete e cerco di regolare il mio respiro, chiudo gli occhi e ne faccio uno profondo.
Asciugo le mie guance con il polso, prendo la pala e finisco il lavoro.

RAY'S POV

Mi alzo dal divano e vado in cucina per preparare la cena.
Decido di cucinare gli Udon con contorno di pesce, così prendo gli ingredienti e mi metto ai fornelli.
Zack era abbastanza strano prima, sembrava distratto da altri pensieri.
Scuoto la testa per mandare via le mie preoccupazioni e inizio a tagliare il pesce, pensando alla giornata di oggi.

Mi blocco e sento le guance andare a fuoco, sto pensando a quando Zack mi prese e mi buttò sul divano per farmi il solletico.
Dopo essermi arresa e aver ripreso fiato Zack mise le sue mani ai lati del mio viso, in modo tale da sostenere il suo peso sopra il mio corpo.
Ero troppo imbarazzata, anche perché era in mezzo alle mie gambe, eravamo troppo vicini.
I suoi occhi si incrociarono con i miei ma poi il suo sguardo scese sulle mie labbra.
Le fissava intensamente, ad un certo punto anch'io feci lo stesso.
Lui si avvicinò sempre di più al mio viso, come se... volesse baciarmi?
Naaaaaah, è impossibile.
Zack che voleva baciarmi? Non ci credo proprio.
Nessuno mi ha mai voluta o amata, neanche la mia famiglia, figuriamoci se Zack prova qualcosa per me.

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