Capitolo 7-Rancore:

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Oggi.

-Ahi, ahi!-

-E ovvio che faccia male, ti sei dato una palla di vetro in testa.- gli disse Mandy, tamponando il sangue con un panno bagnato.

Fortunatamente non cerano ulteriori ferite e non servivano punti.

Tutto ciò che fece Mandy fu togliere i piccoli vetri dai ricci del fratello: poi prese un cerotto dalla valigetta del pronto soccorso in una mensola della cucina e glielo appiccicò alla fronte.

-Tocca a te.- disse Klaus, scendendo dal tavolo.

-Scherzi? Non mi faccio curare da un tipo fatto.- disse lei, tamponandosi il naso per togliere il sangue.

-Ragazzi, cosè successo?- intervenne Grace.

Mandy la guardò subito male, lodio e il rancore per quello che le aveva fatto non era ancora passato e probabilmente non sarebbe mai andato via.

-Niente Grace, tutto apposto.- le rispose.

-Ma sciocchina, ti vedo sanguinare.- insistette laltra.

-Ho detto che va tutto bene, Grace, fatti i fatti tuoi.- ribatté Mandy.

Il robot le sorrise e se ne andò.

-Wow che scontrosa, cosa ti ha fatto?- domandò Klaus.

-Ha letto il mio diario, ecco cosa.-

-Tu hai un diario?!-

Passarono millesimi di secondi prima che Klaus potesse sfrecciare su per le scale, pronto a leggere il diario della sorella.

-Klaus no! E privato!- esclamò lei, seguendolo di sopra.

Nonostante avessero la stessa età, Klaus andava molto più veloce di lei, forse grazie alle droghe.

Klaus si fiondò sul cassetto e prese il diario rosa, aprendolo alla prima pagine che trovava.

-23 marzo: oggi Klaus mi ha guardata più volte mentre eravamo a tavola. Quegli occhi verdi e la pelle cappuccino mi fanno impazzire, mi verrebbe voglia di intingerlo nel latte.- lesse Klaus.

Mandy si coprì la faccia con entrambe le mani, diventando rossa come un peperone. -Oddio.-

-Oh Mandy, questi sono pensieri molto profondi.- commentò lui, sarcasticamente.

-Dammelo!- esclamò lei, togliendogli il diario dalle mani per riporlo dovera. -Avevo 14 anni, sono cambiate un sacco di cose.-

-Già, come il fatto che hai cercato di infilarmi una pallottola in testa.- continuò Klaus.

-Ero arrabbiata con te. Avevamo un appuntamento e non ti sei presentato.-

Quella conversazione iniziò a farsi accesa.

-E non ti sei chiesta perché?!- ribatté laltro.

-Certo! Sono stata tutto il pomeriggio chiusa qui dentro, a pensarci!-

-E lunica conclusione a cui sei arrivata è che io ti abbia tradito.-

-Certo! Ti conosco. Sei inaffidabile tuttora.-

Klaus la guardò male, con un sopracciglio alzato. -Bene.-

-Bene!-

Infine Klaus le diede una spallata e se ne andò.

Mandy non voleva litigare con lui, ma quelli erano i fatti.

Si asciugò alcune lacrime che le erano scese, quando sentì una melodia provenire dalla camera di Vanya, accanto alla propria.

Stava suonando il violino ed era anche piuttosto brava.

-Sei migliorata.- commentò Mandy.

-Grazie, ci sto dedicando molto tempo.- rispose Vanya. -Vi ho sentito litigareVoi due state..?-

-Oh, no no, neanche per sogno. Abbiamo avuto il nostro momento e lo abbiamo sprecato.- spiegò la sorella. -E tu invece? Hai qualcuno?-

Vanya sorrise timidamente. -In realtà, ci sarebbe un ragazzoGli faccio qualche lezione, si chiama Leonard, è carino.-

Mandy le diede una spintarella.- Beh, allora buttati sorella!-

Scoppiarono a ridere entrambe, quando Allison entrò nella stanza col fiatone, piuttosto preoccupata.- Ragazze, cè qualcosa che dovete vedere tutti!-

17 anni prima.

-Andatevene via..Vi prego, basta!-

Erano ore che il povero Klaus era stato rinchiuso dentro quelle quattro mura, al buio.

Le voci gli rimbombavano nella testa e sembravano non voler smettere.

Klaus sapeva che il padre voleva che imparasse a controllarle, ma più ci provava e più non ci riusciva.

La paura e le emozioni prendevano il sopravvento.

Ed era proprio per quello che gli piaceva stare insieme a Mandy: quando era con lei, tutti i problemi non esistevano, né le voci, né il resto.

Ma accadeva naturalmente, poiché Mandy non aveva mai usato i suoi poteri su di lui.

Klaus si sentiva sporco e impaurito.

Non cera via duscita, solo la porta dentrata e suo padre aveva lunica chiave.

Non sapeva nemmeno che ora era, non sapeva se sarebbe riuscito a raggiungere Mandy per scappare via con lei.

Ad un certo punto la porta si aprì e la luce del giorno batté sugli occhi del ragazzo.

Klaus riconobbe bene la figura di suo padre. -Papà, ti prego, ora basta.- balbettò.

-Come hai osato solo pensare di poter fuggire via di qui?- domandò luomo.

Allora Klaus capì che Reginald aveva saputo, chissà come, del suo piano di scappare con Mandy.

-Io la amo!- gridò Klaus.

-Amare?! E tua sorella e tu hai 15 anni, sciocco ragazzino!- esclamò Reginald, contrariato. -Rimarrai qui fino a che non cala il sole, come punizione. Non penserai mai più a quella ragazza, non le metterai mai più gli occhi addosso e non le rivolgerai mai più la parola!- continuò, mentre richiudeva la porta a chiave.

Klaus continuò a piangere e si raggomitolò su se stesso, abbandonandosi al suo destino.

Ciao a tutti! Sono molto felice che fanfiction vi piaccia! Lasciate anche qualche commento se vi va :)

Number Eight. (The Umbrella Academy Fanfiction.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora