Erano passati cinque giorni dalla sfida,ma lei non si era fatta più sentire,non era venuta neanche a scuola. Non che m'importasse molto di lei,ma almeno facevo qualcosa di più che stare a letto. Con i soldi guadagnati,avevo fatto finta di essere un esperto d'arte è avevo comprato un quadro a mia madre,era stato bello vederla così felice. Ma ora nella mia mente c'era solo Hell,o meglio dire Helen. Non avevo capito perchè mi aveva detto il suo nome,io non glielo avevo chiesto,e poi siamo sinceri quella ragazza non ha la faccia da una che si possa chiamare Helen. Ma neanche quello è il problema,il vero problema era che non riuscivo a togliermi dalla testa quella ragazza,forse il piano di giocare con lei stava andando a puttane,era lei l'unico giocatore,io ero solo una marionetta nelle sue mani,ma io non voglio. Voglio essere conosciuto come Michael Clifford,non come uno dei tanti giocattoli di Hell. Per esempio era passato più di un anno,ma Calum ormai era conosciuto solo per quello. Lui era stato uno dei tanti Toy Boy,però ora che ci penso Calum dopo quel mese,non era cambiato. Forse con lui,il gioco di Hell non era funzionato,forse potrei chiedere a lui. Era stressate stare qui in questa camera,dovevo scoprire di più sul mese di Calum passato con Hell,così feci la cosa più giusta,usci di casa ed m'incamminai verso casa Hood.
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Bussai alla pota,fino a quando mi ritrovai Calum.
"Io e te dobbiamo palare"dissi,entrando dentro casa sua.
"Fai come fossi a casa tua"disse lui,chiudendo la porta alle spalle.
Salutai sua sorella e sua madre,e poi ci dirigemmo verso camera sua. La camera di Calum,era come la mia. I muri pieni di poster,tutti i vesti erano sul pavimento e nell'angolo al posto della chitarra c'era un basso.
"Allora,cosa mi dovevi dire?"disse lui,sedendosi sul letto.
"Perchè sei felice?"dissi io,mettendomi difronte a lui
"E tu sei venuto fino a qua solo per questo?"disse lui ridendo
"Intendo,come mai con te il gioco di Hell non ha funzionato."dissi
"Bhe,non ha funzionato perchè io sono gay" disse lui,distogliendo lo sguardo da me
"Sei gay?"dissi,sotto shock
"Si"prese una pausa" avevo paura che qualcuno lo venisse a scoprire così chiesi ad Hell se poteva giocare con me"
"Glielo hai chiesto tu?" dissi ancora più stravolto di prima
"Si,hai capito bene. Ti ha sconvolto di più sapere che sono andato io da lei che il fatto che fossi gay. Tu,amico sei strano forte" disse lui
"Ma gli altri lo sanno?"chiesi ancora scosso dalla scoperta
"Luke no,mentre Ashton lo sa molto bene"disse lui con un sorriso
"Non dirmi che tu e Ash,che schifo"dissi allontanandomi da lui
"Smettiamola di parlare di me e Ash,e parliamo di te e Hell" disse lui,stendendosi su letto
"Non c'è niente da raccontare" dissi io
"Invece si,allora ti ha dato delle regole?"
"Si,è nè ho già infranta una per ben due volte"dissi io,sedendomi accanto a lui.
"Questo è grave,cosa ti ha fatto?" disse lui mettendosi a sedere
"Mi ha fatto combattere alla bolgia"
"Quella bolgia?"disse lui
"Ne esistono altre"dissi io,in modo retorico
"No,però è strano. Lei lì non ci pota mai nessuno" disse lui
"Noi non sappiamo tutto quello che ha fatto,quindi è possibile che abbia portato qualcun altro" dissi
"Giusto"rispose lui,sorridendomi
"E comunque come fai a sapere di me e Hell?" chiesi
"Semplice,era impossibile che stesse guardando Ash. Lei sà che Ashton è mio" disse sorridendo vittorioso
"Questo è ancora troppo strano per me. Comunque io vado,ci vediamo domani Cal" dissi
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Un rumore mi fece svegliare,ere l'una di notte.
Mi alzai da letto e mi diressi verso la finestra,ma lì non c'era nessuno.
Forse sarà stato il vento.
"Hei piccolo,guarda che sono qua" disse una voce femminile
Cosa diavolo ci faceva qui Hell Paradise??
Hei ragazze,
Come state?
Allora scusatemi se il capitolo è corto,ma mi farò perdonare.
Io AMO troppo i Cashton,quindi scusatemi.
Lasciate una stella e un commento se il capitolo vi piace.
Commentate in tante,vi prego.
Kiss Kiss
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RULES||Michael Clifford||
Teen FictionHell Paradise. Era quello il suo nome. La sua fama la precedeva in tutto. tutti sapevano chi era e quello che aveva fatto. Lei induceva le persone alla morte,le faceva impazzire e poi le abbandonava. Non si sapeva nulla su di lei,forse perché non...