"Non puoi stare qui" dissi
"Ed invece si,di che ti preoccupi tanto tua mamma non c'è" disse lei incominciando a togliersi le scarpe
"E come fai a saperlo?" chiesi
"Lo sanno tutti,che tua mamma nel week end va dal suo compagno. Quindi eccomi qui" disse lei togliendosi la maglia
"Ok,ma non capisco cosa tu ci faccia qui?" chiesi passandogli una mia maglia
"Sono venuta a trovare il mio ragazzo,mi mancavi"disse lei saltandomi addosso
"Sei tu che non sei venuta a scuola,mica io"dissi io, tirandola più vicina a me
"Dovevo risolvere dei problemi"disse lei appoggiando la testa sulla mia spalla
"Cosa vuoi fare?" chiesi
"Voglio solo dormire,e poi devo pensare a una punizione per te" disse lei
"Ma devi per forza punirmi?" chiesi mettendomi sul letto con lei
"Allora facciamo un patto. Le regole che ti ho detto non valgono più,eccetto una" dissi lei
"Ok,mi va bene tutto"dissi
"Bene,allora notte" disse,girandosi dal lato opposto
"Aspetta,quale è la regola?" chiesi
"Sei mio."disse girandosi verso di me
"Ah dimenticavo,per questo piccolo cambiamento,da ora non sarai più il mio giocattolo,ma ora sarai il mio ragazzo" disse lei,per poi rigirarsi di nuovo
Forse per una volta,non mi sarebbe dispiaciuto seguire le sue regole.
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"Hell muovi quel culo che ti ritrovi,faremo tardi a scuola" urlai per la milionesima volta. Ma lei sembrava non volersi muovere. Questa era stata una notte da non dimenticare,avevo dormito con lei,che essendo la mia ragazza non sembrava una cosa strana,ma per me lo era. Mi ero addormentato con lei fra le mie braccia, e mi ero svegliato con lei fra le mie braccia. Forse solo ora capivo quale era la sensazione di dormire con qualcuno al tuo fianco.
"Puoi smetterla di urlare" borbottò Hell
"Tra 10 minuti passa il pullman,se lo perdiamo,mi spieghi tu come andiamo a scuola?" chiesi
"Ho la moto qua fuori,prendiamo quella" disse lei stiracchiandosi
"Hai la moto?"chiesi guardando fuori dalla finestra,cercando il mezzo di cui aveva parlato prima
"Si,sono una che ci impiega molto a preparasi" disse lei,alzandosi finalmente dal letto.
"Facciamo così ora tu vai a prepararti,mentre io vado a preparare la colazione,va bene amore?"dissi dirigendomi verso la porta
"Come mi hai chiamato?" disse lei sorridendo
"Amore,perchè c'è qualcosa di strano?"chiesi,sorridendo di rimando
"No,mi piace" disse lei per poi chiudersi in bagno
Mi diressi in cucina,accompagnato dal rumore dell'acqua. Non ero più sicuro di me stesso. All'inizio pensavo di odiarla,e forse la odio ancora,ma non è più lo stesso. Non sono sicuro di essermi innamorato di lei,ma ci sono alcune cose che mi fanno sentire il ragazzo più fortunato sulla terra,ma poi ci sono quei momenti che mi chiedo perchè tutto questo a me. Forse mi prenderanno per pazzo o per coraggioso ma io voglio provarci,so che sarà complicato,ma io voglio provarci.
"Ho messo una tua felpa" disse lei
"E chi aveva detto che potevi mettertela?" chiesi
"Io" disse lei"disse lei,rubandomi un toast
"Sei impossibile" dissi,lasciandogli un bacio sotto l'orecchio
"Però ora è meglio andare,se no neanche la mia moto ci può aiutare"
Detto questo,presi lo zaino,e uscimmo da casa. La moto di Hell,era nera,era una di quelle vecchie moto che vedi nei telefilm degli anni '80.
"Non sapevo fossi ricca" dissi salendoci sopra
"Non sono ricca,semplicemente uso bene i soldi" disse lei,passandomi il casco
"Con i giri di droga?" chiesi
"Forse"disse lei,partendo.
Avevo capito due cose,la prima non sarei mai salito su una moto se alla guida ci fosse Hell,e che non ci sarei salito perchè il casco distruggeva la mia pettinatura perfettamente disordinata. Lei guidava troppo veloce per i miei gusti,quando faceva la curva toccavo la strada con il ginocchio e poi non rispettava i semafori. La sensazione di pericolo si estendeva su tutto il mio corpo,ed adoravo tutto ciò.
"Su scendi" mi disse lei,riportandomi alla realtà
"No,ti prego riportami a casa. Tutti ci stanno guardando" dissi ,cercando di trascinarla verso la moto
"Calmati,non ti deve importare quello che pensano sti bastardi" disse alzando la voce,in modo da farsi sentire da tutti.
"Va bene,allora ci vediamo dopo" dissi
"Ci vediamo alla moto. A dopo" disse lei
Se nè stava andando,quando la presi per un polso e la baciai. Lo feci semplicemente perchè mi mancavano le sue labbra, ma c'era una parte di me che diceva che la avevo fatto solo per dimostrare a tutti che era mia.
"Se io sono tuo,tu sei mia,no?" dissi
"Mi sorprendi ogni giorno che passa,Clifford" disse lei,ridendo
Dopo di che,entrai nella scuola,ignorando gli sguardi indagatori dei miei migliori amici.
Sapevo che volevano delle spiegazioni,ma il punto e che non sapevo neanche spiegare a me stesso, come avrei potuto spiegarla a loro.
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"Pensavo che ti fossi perso" mi disse Hell,appena la raggiunsi a parcheggio
"Scusa,dovevo prendere dei libri dall'armadietto"dissi,abbracciandola
"Ok,or..."
Hell venne interrotta,dalla suoneria del mio telefono
"Pronto?" dissi,rispondendo al telefono
"Ascoltami bene,devi combattere alla Bolgia. Ti vogliamo,e non accettiamo un no come risposta" disse la voce, per poi riattaccare.
"E successo qualcosa?" mi chiese Hell,preoccupata.
"Devo combattere alla Bolgia. Loro mi vogliono".
Hei Girls,
Come state?
Mi scuso per il riardo,ma con la scuola è tutto un casino.
Comunque si ha un cambiamento nella storia.
Se il capitolo vi piace lasciate una stella o un commento.
Commentante in tante,ci tengo molto al vostro giudizio.
Kiss Kiss
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RULES||Michael Clifford||
Teen FictionHell Paradise. Era quello il suo nome. La sua fama la precedeva in tutto. tutti sapevano chi era e quello che aveva fatto. Lei induceva le persone alla morte,le faceva impazzire e poi le abbandonava. Non si sapeva nulla su di lei,forse perché non...