"Okay, dobbiamo andarcene da qua" disse
"Come mai?"chiesi
"La Bolgia ci potrebbe trovare."
"Ma Hell ci sei? Se combatto alla bolgia tutto migliorerebbe" dissi
"Ma ti stai sentendo?" disse lei
"Si. Pensaci se io combatto alla bolgia, vincerò così tanti soldi da poter dare una vita migliore a mia mamma. Mentre tu non dovresti più vendere droga. Sarebbe tutto perfetto" dissi
"Non è detto che vincerai sempre" disse
"Ma l'ultima volta ho vinto" dissi
"Hai detto bene l'ultima volta. Non combatterai sempre con dei liceali, lì ci sono uomini di 40 anni. Vuoi per caso morire?" disse
"Non essere esagerata" dissi
"Non sono esagerata, sono realista. Cazzo." disse
"Non m'importa, io ci andrò che ti piaccia o no" dissi
"Giuro,se tu stasera combatti scordati di me "disse
"Non m'importa di te. Sei solo una puttana." dissi
"Se non ti dispiace, la puttana se nè va" disse.
Cazzo, tutto stava andando a puttane. Lei dovrebbe capirmi, lei vive con i giri di droga,perchè io non dovrei combattere alla bolgia. Non la capisco,quella ragazza è assurda.
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Sono le 11 di sera, e per quello che so la bolgia non è mai stata così piena. C'è gente di tutti i tipi,ed io è come se mi sentissi a casa. Qui nessuno è diverso,siamo tutti uguali.
Ora capisco come mai Hell ami tanto questo posto,lei qui può chi vuole. Nessuno viene giudicato,qui è tutto perfetto.
"Clifford allora sei venuto" mi disse il capo della bolgia
"Chi è il mio sfidante?" chiesi
"Lui" disse indicandomi un uomo sulla trentina.
Il suo corpo era ricoperto da tatuaggi, era molto più alo di me, si può dire che in confronto io sembro un puffo.
"Non c'è qualcun altro?"chiesi
"No, e se non ti presenti fra cinque minuti sul ring dovrai pagare"mi disse spingendomi verso il cerchio
Ero spacciato. L'unica volta che non ascolto Hell,sarà anche l'ultima perchè io qua ci lascio le penne.
Il conto alla rovescia era attutito dai battiti del mio cuore,troppo veloci. Tutto stava andando ad una velocità fuori dal normale.
I colpi erano troppo veloci o forse ero io troppo lento. Nella mia bocca,il sapore del sangue era ovunque. Ero messo male,ero troppo malconcio per attaccare.
La mia fine era imminente,ma qualcuno forse non volle questo perchè il combattimento fu annullato.
"Ringrazia la tua ragazza" mi disse il capo
"Hell,cosa ci fai qui?" chiesi appena mi ritrovai di fronte alla ragazza
"Pensavi davvero che ti lasciassi in questo modo" mi disse
"Da quanto sei qui?" chiesi
"Non è importante. Andiamo"disse lei trascinandomi
"Okay" dissi in un sussurro
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"Ora dormi Michael"
"Ti prego rimani" dissi
"Non posso,qualcuno doveva pur pagare quello che successo stasera"disse lei
"Cosa?"chiesi
"La perdita di stasera. Lo so che non la puoi pagare quindi ci penso io"
"Ma neanche tu la puoi pagare" dissi
"Ma io sono una ragazza, ho qualcosa a favore. E a quelli lì,non dispiace" disse
"Non lo fare ti prego"
"Tanto sono una puttana. non ti dovrebbe importare. A domani Michael".
Hei ragazze,
finalmente sono riuscita ad aggiornare
Se vi piace il capitolo lasciate una stella o un commento.
Se avete dei consigli su come far continuare la storia ditemelo.
Alla prossima
Kiss kiss
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RULES||Michael Clifford||
Novela JuvenilHell Paradise. Era quello il suo nome. La sua fama la precedeva in tutto. tutti sapevano chi era e quello che aveva fatto. Lei induceva le persone alla morte,le faceva impazzire e poi le abbandonava. Non si sapeva nulla su di lei,forse perché non...