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Mi ha lasciata qui!
Incredibile!
Penso, sorseggiando il frappé alle fragole che la cameriera della tavola calda ha appena portato al mio tavolo.
Se non altro è squisito, forse l'unica nota dolce in questa giornata completamente amara.

Se quell'uomo è stato mandato da mio padre è perché rappresenta una persona fidata; Fidata un corno, eppure non avrebbe mandato il primo malcapitato a prendere la sua farfallina.

Nulla è andato come mi aspettavo, dopo tre anni lontana da SideGreen, mi immagino il mio ritorno a casa diverso.
Non immaginavo né uno striscione con scritto bentornata ad attendermi fuori dalla stazione, né la presenza di mia madre, ma nemmeno l'assenza di mio padre e al suo posto uno scorbutico non identificato che invece di riportarmi a casa mi abbandonasse in mezzo alla strada.

Il problema vero che non voglio ammettere ad alta voce a me stessa è che poco e niente nell'ultimo anno è andato come speravo.

Eppure oggi ero stata brava, avevo dato tutte le istruzioni a mio padre, come sempre avevo programmato tutto, o quasi.

Perché la mia vita dal giorno in cui decisi di andarmene di casa per studiare era organizzata in modo ben preciso.

Trovare una coinquilina con la quale dividere le spese dell'affitto: fatto.
Cercare un lavoro part time per mantenermi gli studi e non gravare sulla mia famiglia: fatto.
Prendere ottimi voti e il punteggio massimo nella mia classe: fatto.
Evitare di restare incinta da uno stronzo: Miseramente fallito.

Ecco, diciamo che qualcosa prima o poi doveva pur andar storto, ma forse avrei preferito rompermi una gamba o essere espulsa dal gruppo di accoglienza delle matricole, invece mi è toccato ben altro.

Incontrare Phil lo scorso anno ha mandato completamente a rotoli tutti i miei piani. Fin da subito, scoperta l'alchimia che ci legava, eravamo stati chiari, nessuno dei due voleva niente di serio, a lui piaceva il mio corpo e a me piaceva divertirmi con il suo.
Così abbiamo giocato per quelle che credevo sarebbero state delle scappatine da niente, un mese, due, giusto il tempo di stufarsi l'uno dell'altra e invece dopo un anno eccoci ancora lì nelle posizioni più disparate a ansimare i nostri nomi fino al limite.

Inizialmente ci vedevamo di rado, quando capitava di incontrarsi in giro per il campus; poi lui cominciò a scrivermi, iniziammo a sentirci spesso e a incontrarci casualmente spesso.
Mi invitò a partecipare alle feste che frequentava, mi presentò i suoi amici dell'università, in qualche modo mi rese partecipe della sua vita anche fuori dal sesso, ma tutto si riduceva sempre e solo a rifinire nudi nel suo letto.
Poi, una sera, alla festa di compleanno del suo compagno di corso ci ubriacammo fino a scordarci i nostri nomi e l'importante, importantissimo uso del preservativo.
Il resto si può immaginare da solo.

Mi porto le mani sul grembo.
Forse se fossi stata più sobria, perché se solo avessi avuto un briciolo di lucidità, se solo il giorno dopo ci avessi pensato o se solo l'avessi tenuta nelle mutande...
Stupida, immatura e spregiudicata, sono le parole che userebbe mia madre, o almeno credo, se dovesse prenderla bene, al contrario se dovesse prenderla male, beh, a quel caso è meglio se non ci penso.
Il mattino seguente avevo uno degli esami più importanti della mia vita, quando mi svegliai in mente avevo solo la preoccupazione di doverlo superare, e per la cronaca lo superai a pieni voti nonostante il post sbornia.
La sera festeggiai con la mia coinquilina e alcuni amici e la notte prima passata con Phil divenne un ricordo lontano fino a qualche settimana più tardi, nel bagno della caffetteria del campus, quando mi ritrovai con un test di gravidanza positivo tra le mani.

Ti passano parecchie cose per la testa quando ti capitano situazioni in cui mai avresti pensato ti trovarti, e il sono dannatamente fottuta mi ha fatto eco passando e ripassando per giorni nella mia testa, che poi tecnicamente quello era anche il motivo del perché c'ero finita in quella situazione.

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