Sette

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Lo Sweetwater incombe davanti alle mie iridi che seguono l'acqua scorrere.
Appoggio il casco alla moto e mi appoggio sopra ad essa.
"Cosa succede Betty?" Mi domanda l'uomo di fronte a me
"Che dovrebbe succedere?"
"Sei sempre più nervosa,cerchi sempre di allontanarti da noi serpents  e adesso quell'articolo,sei davvero saltata addosso a qualcuno solo perchè aveva insultato Jughead?lo stesso Jughead con la quale hai sempre provato rivalità?"mi domanda incrociando le braccia e cercando di scannerizzarmi con i suoi occhi.
"Si,ma solo perchè tra serpents ci si aiuta" mormoro mentre le parole "malato" e "barbone" ronzano nella mia testa come un mantra.
"Betty,Jughead sa gestirsi da solo,e vorrei che tu invece venga a parlare di più con me,come ai vecchi tempi" mi sorride accarezzandomi una spalla e sorrido debolmente.
Risaliamo entrambi sulle nostre moto e torniamo alle roulotte.

La sera incombe su Riverdale,fisso i miei piedi fasciati da dei stivaletti borchiati e porto la bottiglia di vodka trovata a casa di mia madre alle labbra ma non ne esce più nemmeno una goccia.
Mi sono bevuta una bottiglia intera,wow.
Mi alzo dalla strada e la testa inizia a girarmi provocandomi un conato di vomito che blocco con la mano per poi correre dietro un cespuglio a buttare fuori anche l'anima.
Le lacrime iniziano a solcare il mio viso mentre mi prendo la testa fra le mani e inizio a mormorare "no" fino ad urlarlo in una crisi di panico,non voglio essere come mia madre,non voglio.
Una mano mi accarezza lentamente la schiena e mi volto vedendo la figura di Sweet Pea incombere su di me
"Pea"mormoro stringendo le braccia attorno alla sua vita e poggiando la testa contro il suo petto
"Ehi,ehi stai calma"mi accarezza dolcemente i capelli e il suo calore mi rilassa.
Il buio ci circonda e solo le luci dei lampioni ci illuminano.
"Io ci sono Betty,ci sarò sempre"sussurra alzandomi con due dita il mento.
Il suo sguardo si alterna dalle mie labbra ai miei occhi e io mi sento sempre più rilassata,non so se sia l'alcool che mi è rimasto in corpo o il calore del ragazzo davanti a me ma la testa inizia a farsi sempre più leggere.
Un peso delicato si appoggia sulle mie labbra e ricambio come un robot,non è più la mia testa a comandare.
Le su mani premono sul retro delle mie coscie e io lego le braccia intorno al suo collo mentre mi prende in braccio e si dirige verso la sua roulotte,le sue labbra continuano a lasciarmi baci umidicci.
Si richiude alle sue spalle la porta e mi appoggia sul letto,la sua bocca inizia ad assaporare ogni lembo di pelle scoperto fino a quando non mi sfila la maglia.
La sua bocca si ferma a mordicchiare la carne intorno all'ombelico e un gemito mi sfugge dalle labbra mentre mi sbottona i pantaloni per poi farli scivolare lungo le gambe.
Rapidamente,capendo che io non ce l'avrei fatta,si priva anche lui dei suoi vestiti,facendo iniziare una nottata che avrei dimenticato.

save me||Cole sprouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora