Sedici

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Quando sono piombata nella roulotte di mia madre lei è uscita per una cena con "un'amico",e io sono rimasta da sola la sera della vigilia.
Sbuffo e mi sfilo rapidamente i vestiti rimanendo in intimo,piego gli indumenti tolti e li posiziono sul divano per poi dirigermi in bagno,riempio la vasca e quando l'acqua calda e la schiuma la riempiono mi sfilo l'intimo e mi ci immergo dentro.
Che natale delle palle che mi aspetta.
Una volta insaponata apro l'acqua per levare la schiuma dal mio corpo e mi metto un accappatoio attorno al corpo.
Prendo il phon e inizio ad asciugare i miei capelli per inseguito legarli in uno chignon.
Prendo lo zainetto con i vestiti che avevo portato per passare la notte comoda e li indosso,sono dei semplici pantaloni della tuta grigi e una felpa nera.
Esco dalla roulotte chiudendo la porta alle mie spalle e mi avvicino al bidone che usiamo per accendere il fuoco.
Faccio bruciare della carta che ci posiziono sopra e le fiamme si espandono in un mini falò.
Mi siedo per terra e piego le ginocchia verso il petto,le abbraccio con le mani e ci appoggio il mento sospirando.
Sento qualcuno sedersi vicino a me e alzo la testa trovando Jughead.
"Cosa fai qui?" Domando confusa fissandolo
"Mio padre è andato da mia madre e mia sorella a trovarle,ma io ho preferito restare,tu cosa ci fai?"mi spiega e sento un nodo alla gola,non sono l'unica da sola.
"Mia madre è con qualche uomo" dico solamente e lui fissa il terreno.
"Comunque sei tenera con quella felpa" -sorride guardandomi e sento le gote arrossarsi- "e anche quando arrossisci lo sei" sussurra avvicinandosi e il mio cuore inizia a palpitare sempre più velocemente.
Le sue iridi si alternano dai miei occhi alle mie labbra e io rimango impalata,non avrei mai pensato di dirlo,ma voglio che mi baci.
In un attimo le sue labbra si appoggiano delicatamente alle mie,come se avesse paura di farmi male e mi sento inondare da una sensazione di tranquillità tremenda.

Jughead's pov

Quando mio padre mi ha comunicato che sarebbe andato da mia madre e mia sorella ho preferito rimanere qua con la mia squadra,non voglio rimangano senza un capo.
Adesso,circondato dal buio della sera mi sento solo,perciò decido di uscire.
Una biondina è seduta per terra davanti al "falò", quella maledetta biondina che mi fa dannare ogni volta.
Aver visto mio padre e sua madre insieme da Pop's per lei è stata come una sorta di trauma considerando che per lei mio padre è una delle persone più importanti che ha.
"Cosa fai qui?" Domanda confusa fissandomi
"Mio padre è andato da mia madre e mia sorella a trovarle,ma io ho preferito restare,tu cosa ci fai?"le spiego.
"Mia madre è con qualche uomo" dice solamente e io abbasso lo sguardo verso il terreno.
Vederla così innocente mi fa venire pensieri poco casti,come lei sopra di me in un letto.
"Comunque sei tenera con quella felpa" -sorrido guardandola e vedo le sue gote arrossarsi- "e anche quando arrossisci lo sei" sussurro e alterno lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra.
Devo calmarmi.
Mi avvicino annullando le distanze e la bacio delicatamente,quasi come se avessi paura di farle male.
Quando ci stacchiamo mi guarda sorridendo visibilmente imbarazzata e si morde il labbro.
"Mi terresti compagnia finchè non mi addormento jug?per favore"sussurra sporgendo il labbro e annuisco alzandomi.
Le porgo il braccio aiutandola ad alzarsi e l'accompagno alla sua roulotte entrando dopo di lei.
Ci togliamo le scarpe e ci posizioniamo sul letto.
Sento il mio corpo fremere dal desiderio ma non devo affrettare niente.
Inizia a giocherellare con le mie dita facendomi rilassare.
"Ti voglio bene Jug" sussurra assonnata dopo un po'.
Si appoggia al mio petto e sento il suo respiro regolarizzarsi.

save me||Cole sprouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora