Capitolo 4

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Ragazzi! Scusate per l'immenso ritardo, ma sono via per lavoro! Spero di riuscire ad aggiornare comunque!!! In ogni caso, ecco a voi ilCapitolo!!

Dopo aver preso la nostra pizza d’asporto, e le nostre due birre, ci siamo messi in un luogo appartato poco fuori da Naro, siamo passati ai sedili posteriori e stiamo mangiando mentre chiacchieriamo amorevolmente.

“sei molto cambiata, fisicamente intendo.” Dice sorridendo

“sono dimagrita un po’ Gian…” dico sorridendo “cerco anche di allenarmi ogni giorno.”

“eri bellissima, e lo sei anche adesso. Ma non solo fiori. Anche qui” dice indicandomi la testa

“è il mio primo obiettivo allenare quello.” Dico sorridendo

Finisce la sua pizza prima di me, e posa la scatola poso anche io la mia, lasciando un quarto. Che già non mi andava da un po’. Bevo la mia birra, finendola del tutto. Poso nei porta bibite le nostre due bottiglie.

“ho voglia di baciarti” dice sottovoce, ma non abbastanza da non farmi sentire, tant’è che mi giro, e lo guardo.

“fattela passare” dico guardandolo negli occhi e sfidandolo

Lui lo capisce e si avvicina, prova ad avvicinarmi a lui, e a sfiorarmi le labbra. Ma io giro il viso, facendo arrivare il suo bacio sulla guancia. Chiudo gli occhi, avvicinandomi a lui, mentre i baci scendono fino alla mia clavicola.

“è sbagliato...” Dice stringendomi

“una cosa è più bella quando è proibita” dico guardandolo,  e sfiorando il suo naso con il mio

Rimane a guardarmi, per poi avvicinarsi e poggiare le labbra sulle mie. Ho il cuore in gola. Sento la sua leggera barbetta pungermi le labbra. Si stacchiamo, solo per cambiare lato e tornare a baciarci. Approfondisce lui, inserendo la lingua tra le mie labbra. Apro leggermente le labbra e lascio che la sua lingua sfiori la mia.

Si allontana leggermente da me e sorride guardandomi negli occhi, come emozionato. Torno io alla realtà siamo nella macchina di mia cognata, a pomiciare. Non che non lo abbia mai fatto, ma è da meschini.

“ohi… Mary…” dice guardandomi mentre io sto a fissare il vuoto

“dobbiamo andare.” Dico agitata “scusami.. Scusami”

“scusami di cosa?” chiede guardandomi prendendomi la mano,. E facendo intrecciare le nostre dita. Ok. È ufficiale. Mio fratello mi ammazza.

Tolgo la mano, lentamente e allontanandomi da lui per andare davanti, al posto guida. Lui fa lo stesso dopo un sospiro. Mi guarda mentre metto in moto la macchina, dopo aver buttato le scatole della pizza e le birre finite. Ma poi rispengo subito e lo guardo.

“vaffanculo” dico sottovoce per poi sganciarmi la cintura e risalirgli sulle gambe per poterlo baciare.



Le sue mani sulla mia schiena, non si spostano più di tanto, ma mi tengono stretta a lui.
Sorride ogni volta che ci stacchiamo per prendere fiato. Dovremmo parlare, capire cosa significa tutto questo. Ma lui sembra non volersi staccare dalle mie labbra ed io ho il cervello in panne.

“Piero mi ammazza.” Dice sottovoce

“chi lo ha detto che lui lo debba sapere?” dico sorridendo maliziosa

“io non so se riuscirò a guardarlo in faccia” dice guardandomi negli occhi “forse ho esagerato veramente”

Scendo da lui e mi metto al mio posto. Riaccendo la macchina e allaccio la cintura. Lui prova a parlarmi. Come se io non avessi paura della sua reazione. Ne ho quanto lui. Ne ho forse più di lui. Ma ora si interessa solo di se stesso.

Arrivo sotto casa. Parcheggio, e poi salgo, aprendo la porta e lasciandola a Gianluca. Sono le 11 I miei sono già a letto, domani lavorano.

Poggio le chiavi sul davanzale, e vado in camera mia molto velocemente. Mi tolgo la giacca di pelle, lanciandola sul letto. Sono nera di rabbia, delusione. Lui non ci prova nemmeno. È proprio così, gli uomini capaci di stare con donne Con le palle sono pochi.

“ohi Mariagrazia”

“io non sono abituata ad arrendermi” dico guardandolo In faccia dopo che lui ha chiuso la porta “evidentemente tu si.”

“non mi sti arrendendo. Sono razionale.” Dice serio

“non sei razionale. Sei un cagasotto.” Dico togliendomi la maglietta senza pensarci e mettendomi quella del pigiama.

Rimango interdetta anche io da questo mio gesto. È stato come se non ci avessi pensato. Ci guardiamo, ma sono io a prendere la decisione portante.

“Forse è meglio se facciamo finta che non sia successo niente. Almeno abbiamo entrambi la coscienza pulita.” Dico seria

“si. Hai ragione.” Dice andando verso la porta “buona notte Mariagrazia’

“notte” non so nemmeno io cosa provo in questo momento.

Mi metto a letto, dopo essermi messa il pigiama. Sento dei rumori nella camera,  dopo essermi distesa nel letto. Mi alzo, piano, e mi affaccio alla porta. Lo vedo con la valigia aperta a mettere via tutte le sue cose. Mi appoggio al muro, Con gli occhi chiusi, facendo cadere delle cocenti lacrime sul mio collo.

“Mariagrazia?” chiede mia mamma dal corridoio “tutto bene?”

“si.. Mamma sto andando a letto.” Dico risoluta

Lei guarda la camera dove sta Gianluca, la porta socchiusa da cui esce uno spiraglio di luce.

“si stai a pinsari, non dormio chiù” dice guardandomi “non stare a pensare a noi, a Piero, a Francesco. Io e tuo papà saremo contenti delle tue scelte, e ti aiuteremo a farle accettare anche agli altri.”

“mamma cosa ne sai?” chiedo non capendo

“vi hi visto in questi giorni, ti ho visto I messaggi. So. Che parlate” dice sorridendo “non so cosa è successo stasera, ma hai una testa, e so che non faresti mai niente di avventato”

La abbraccio e le do un bacio sulla guancia. La seguo e vado nella mia camera. So adesso di avere lei dalla mia parte, ora spetta a me capire davvero cosa voglio. se quello che provo per lui è davvero qualcosa di profondo, o è tutto frutto della mia testa, e di avere qualcosa di proibito ai miei occhi.

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