Capitolo 11

201 11 4
                                    

eccoci qui con il nuovo capitolo! come promesso sto cercando di essere più puntuale. sto scrivendo piano piano gli altri capitoli! così da riuscire a darvi la continuità! 

Buona lettura!!! 

"Eccoci finalmente!" dico posando la mia borsa e la mia valigia per terra.

Gianluca fa lo stesso per poi prendermi i fianchi e stringermi in un abbraccio. Sorrido dolcemente, allontanandolo da lui e accarezzandogli il volto. Ha il viso stanco, nonostante abbia guidato solo per metà percorso. Lo bacio dolcemente per poi allontanarmi ed aprire tutte le persiane e far entrare tutta la luce dalle finestre.

"Bello qui!" dice sorridendo guardando fuori.

"L'ha scelta piero pensando a chiara, e devo dire che ha avuto gusto!" dico guardandolo "Che c'è Gianluca?"

Fa un sospiro, si gira guardandomi negli occhi.

"ieri sera mi ha scritto Martina..." dice solamente facendo si che il mio cuore smettesse di battere per qualche secondo per poi riprendere più forte "Per questo ieri sera..."

"ok... che voleva?" dico sedendomi sul divanetto posto al centro del piccolo salotto

"Mi ha chiesto se fossi tornato a Roseto, e che in tal caso avrebbe voluto vedermi... per chiarire. Che non voleva buttare via tutto quello che avevamo costruito in un anno e mezzo." dice stando in piedi e guardandomi

"Vuoi andare a Roseto?" chiedo abbassando lo sguardo

"Sono qui con te..." dice scuotendo la testa in segno di no "Voglio te"

"Allora perché hai quella faccia?" chiedo seria preoccupata

"Gli ho detto di noi, e mi ha detto che la nostra storia non durerà. Che sono solo accecato dal momento, che rovinerò solo il futuro del gruppo, quando ci lasceremo. Che Piero sarà il primo ad allontanarsi da me, e che mi ritroverò sul baratro di un fallimento, l'ennesimo."

Lo ascolto in silenzio, avvolta dal dispiacere e dalla rabbia: perché le parole di quella donna lo trafiggono ancora in questo modo? Perché hanno ancora questa influenza su di lui? Forse dice di amarmi, ma non è poi così vero.

Mi alzo dal divano e lo guardo. Non voglio parlargli ora, voglio farlo quando non sarà la rabbia a prevalere sulle mie parole, ho bisogno di farmi passare questo momento.

"vado a fare la spesa." Lui si avvicina, ma io lo fermo "da sola. Nel frattempo, pensa ad una cosa: perché le sue parole ti hanno ridotto così?" prendo dei fogli dallo zaino e glieli porgo "vorrei una relazione di almeno 250 parole, alcune volte scrivere è più semplice che parlare."

"è il tuo modo strambo per dirmi che sei incazzata?" chiede preoccupato "hai ragione ad esserlo, ma dai... il temino di prima media no"

"Facciamo 300 parole in bella calligrafia e senza errori ortografici. Ed è una relazione non un 'temino'." Dico girandomi e uscendo da quella casa con un sorrisino sulle labbra.

Giro per le vie di Palermo in cerca di un supermercato, e ne trovo uno dopo una bella passeggiata, ci entro e compro il minimo indispensabile per questi giorni insieme. Più giro per questi scaffali, più capisco che lo conosco meglio io che lui: da quello che mangia a colazione, a quello che predilige per snack e post workout.

Scelgo gli yogurt senza lattosio, qualche frutto, pasta e salse di ogni genere solo ed esclusivamente pensando a lui.

Vado in cassa non dopo aver preso un pupazzo di una scimmietta con gli occhi luccicanti. Sorrido quando la guardo: ha lo stesso guardo suo, quando sa di avere torto. Pago tutto ed esco, tornando verso casa.

Vivimi Senza Paura Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora