Buona sera a tutte! Finalmente riesco ad aggiornare, anche se ho un momento in cui fatico a scrivere bene, per mancanza di tempo. Ho troppo lavoro e non riesco bene a dividermi tra casa, compagno, lavoro e scrittura. Spero di riuscire a fare tutto tutto!
Le iscrizioni al gruppo sono ancora aperte. Quando volete mandatemi il vostro contatto in dm!
Con la speranza di leggerci presto, vi auguro una buona serata ❤️❤️
La mia testa sul suo petto, I nostri respiri che si uniscono, le nostre mani che di intrecciano. È proprio vero: quando una cosa è proibita, è ancora più bella. Solo baci tra noi, alcuni più intensi, altri appena sfiorati. Hanno parlato i nostri occhi per noi, ma forse ora, è il momento di far parlare anche altro.
“cosa ne pensi di tutto questo?” chiedo preoccupata
“che mia madre mi vuole solo proteggere, e poi per ora nessuno deve sapere nulla.” Dice sorridendo “e io non sono tenuto a dare spiegazioni, a nessuno. Tu?”
“non mi sento alla tua altezza.” Dico seria “devo ancora perdere qualche chilo, e non sono forse….” Non mi lascia finire
“decido io cosa è o meno alla mia altezza.” Dice serio “e tu lo sei. E per la cronaca, hai stupito mia mamma positivamente, prima. Non pensava…”
“in che senso?”
“nel senso che hai un bel caratterino….” Dice sorridendo, mettendosi sopra di me “mi piacciono i bei caratterini” dice
Ci baciamo di nuovo, a lungo. Ci stacchiamo solo per respirare, le mie mani dietro il suo collo, i nostri sorrisi, presenti ogni volta che ci stacchiamo. Stacco una mano dalla sua nuca, e la faccio scendere lungo il suo petto. Lui si irrigidisce, soprattutto quando si posa sulla sua cintura.
“no Mariagrazia” dice togliendomi la mano.
“perché? Non stavo facendo niente di male…” dico facendo gli occhietti da innocente.
“opinabile questa tua affermazione.” Ride per poi baciarmi ancora sulle labbra
Approfondisco io il bacio, facendolo smettere di ridere. Inverto le posizioni e salgo sopra di lui. Lui sospira, soprattutto quando mi chino a baciarlo. Le sue mani, non vanno più giù dei miei fianchi.
Decido di fare una mossa azzardata. Gli prendo la mano sinistra, e gliela faccio calare sulla natica dello stesso lato.
Sorride strizzando quel lembo di carne, facendo di conseguenza sorridere anche me. Toglie la mano dopo qualche minuto, riposizionandola sulle cosce.
“rallentiamo un attimo.” Dice incerto “Mary, davvero.”
Mi fa scendere per poi sedersi e voltarsi dalla parte opposta alla mia. Si alza, e va vicino alla finestra, guardando fuori.
Mi avvicino a lui, abbracciandolo e baciandogli la spalla. Fa un sospiro e mi tiene le mani, incastrandole con le sue.
“perché non ti lasci andare?” chiedo finalmente capendo il motivo del disagio.
“Mariagrazia. Non vorrai bruciarti tutto così?!” Si gira verso di me, poggiandosi poi alla finestra
“non ho niente da bruciarmi.” Dico seria guardandolo negli occhi
“non qui, non ora.” Dice serio “diamoci il nostro tempo.” Sorride e mi bacia le labbra.
Rimaniamo insieme fino a che Valeria non torna in camera. Gianluca di è addormentato tra le mie braccia. Si stringe a me, con fare da bambino, che non fa altro che aumentare la mia voglia di stare Con lui, capirlo, coccolarlo e volergli bene.
Lo guarda mentre dorme, beato e con un sorriso sulle labbra stupendo.
“devo sapere qualcosa?” chiede guardando Gianluca
“niente che tu già non sappia.” Dico sorridendo.
Gianluca si accoccola ancora di più a me, e Valeria sorride vedendolo così. Si cambia in bagno, e poi si mette a letto, mi dà la buona notte sottovoce e di gira dal lato opposto al mio, come a volermi lasciare la privacy che ci serve.
Mi addormento poco dopo, abbracciandolo dolcemente. Io non so cosa succede. E da questa posizione casta, quasi fraterna, mi sveglio, la mattina dopo appioppata a lui, come un polipo. La mia gamba piegata sul suo bacino, e la testa tra la spalla e il collo.
“buongiorno” dice baciandomi la fronte.
“ehi… eri addormentato e ti abbiamo lasciato dormire qui..” dico alzandomi e spostando leggermente la gamba, strofinandomi contro di lui.
“Valeria è uscita presto. Sta da chiara che è in ansia. Sono solo le 7… puoi riposarti ancora..”
“non ho voglia di riposarmi.” Dico alzandomi leggermente, e mettendomi sopra di lui “possiamo fare la coppia per un’ora?” lui annuisce incerto.
Prendo il telefono della camera e prenoto la colazione per tutti e due. Ci coccoliamo fino a che finalmente, non ci portano da mangiare
Mi imbocca con un pezzo di fetta biscottata con la marmellata, avanzata da lui. La prendo, leccwndogli le dita, sporche di marmellata.
Lui tossisce e prende il suo caffè in mano, bevendone un sorso. Mi piacerebbe vederlo più sciolto. È così rigido. Lo guardo.
“perché non provi nemmeno a sfiorarmi?” chiedo guardandolo negli occhi.
“non mi sembra di non averti sfiorato prima…” dice serio per poi togliere il vassoio “che cosa devo fare di più, per farti capire che mi piaci? Che mi sto innamorando di te?”
Mi avvicino e strofino il naso contro il suo. Le nostre bocche si sfiorano, per poi incollarsi le une alle altre. Mi prende per un braccio e mi fa salire sulle sue gambe a cavalcioni su di lui. Le sue mani sul mio fondo schiena, mi tengono ferma.
“40 minuti, prima di doverci preparare e andare all’università.” Dice Gianluca con il fiatone “ho un’idea su come usare questo tempo” mi fa mettere sotto di lui e torna a baciarmi.
“cosa vuoi fare?” chiedo ansimando
“una pazzia.” Dice per poi infilare la mano sotto il pantalone leggero del pigiama, nella parte posteriore.
Sorrido e piego una gamba, poggiandola sul suo bacino. Ispira forte e lentamente mi toglie il pantalone, lasciandomi in slip. Lo lascia cadere per terra, sorride per poi tornare a baciarmi. Poggio le mani sul suo pantalone morbido. E lui mi ferma.
“lascia che ti dimostri quanto mi piaci. Quanto mi piaci, così come sei.” Dice per poi lasciarmi un bacio a stampo.
Scende suo mio collo, facendo increspare la mia pelle di brividi. Torna sulle mie labbra, approfondendo il bacio. Si stacca dalle mie labbra e mi guarda negli occhi. Solleva la mia maglietta del pigiama, e me la toglie facendomi rimanere con la fascia comoda che uso per la notte.
“Gian…” gemo quando scende piano sullo sterno fini all’ombelico.
“posso?” chiede con le mani sull’elastico dei pantaloni. Io annuisco.
Mi toglie anche i pantaloni, e torna sopra di me, portando la mano in mezzo alle mie gambe. Mi guarda con quel sorrisino da furbetto e io non posso che imbarazzarmi.
“se vuoi mi fermo. Non faremo niente che tu non vuoi…” dice dolcemente
“ti prego.. Continua.” Dico per poi baciarlo, mettendo le mani intorno al suo collo, per avvicinarlo a me.
La sua mano passa sotto al tessuto dello slip. Strizzo gli occhi quando passa la mano dolcemente sulla mia intimità, e scende a baciarmi il collo.
“posso?” chiede al mio orecchio
“si… ma piano.. È da un bel po’ che non faccio nulla.” Dico imbarazzata.
La mia prima e unica volta è stata più un “leviamo I il pensiero”. Lui non era la persona giusta, io ero solo la ragazza che aveva bisogno di sentirsi al pari delle altre. Che sciocca. Potevo semplicemente aspettare qualche mese. Invece, la mia testa in quel momento di mi diceva che 18 anni è un età troppo alta per essere vergine.
“ok.” Dice baciandomi la guancia, mentre lentamente mi inserisce un dito dentro.
Spalanco gli occhi, socchiudo la bocca, e sospiro, sentendo il corpo cospargersi di brividi. Torna a baciarmi sulle labbra, mentre metto le mani tra i suoi capelli. Muove piano le dita, e io gemo tra le sue labbra. È bravo. Si, avrei davvero dovuto aspettare. Sento la sua eccitazione spingere contro la mia gamba. Lui è ancora vestito, non mi sono nemmeno premurata di spogliarlo.
Fremo quando tocca più volte quel punto, facendomi arrivare al mio apice del piacere. Sento che toglie piano le dita e tira via la mano da dentro li slip. Con una mossa rapida inverto le posizioni, prendo la sua mano e gli lecco le dita. Lui mi guarda come assorto, per poi sorridere vedendo i miei gesti.
“ti facevo più casta” dice sorridendo
“allora hai sbagliato.” Dico ridendo per poi baciarlo con trasporto.
“dai vado a prepararmi. Così scendiamo prima e facciamo colazione.” Dice sorridendo imbarazzato, mentre mi fa scendere da lui. E si siede, voltandomi le spalle.
Non so dove trovo il coraggio, ma mi avvicino, baciandogli le spalle e poi il collo. Mi avvicino al suo orecchio e gli sussurro “posso ricambiare?”
“non serve Mary… non sentirti obbligata.” Dice con voce roca, mentre io gli bacio il collo.
Passo davanti con passo svelto. Mi siedo sulle sue gambe, facendo scontrate le nostre intimità, creando una frizione perfetta. Lui geme, anche rumorosamente. Sorrido, quando lui si imbarazza e nasconde la testa nel mio collo.
Il suo telefono suona mentre, mi muovo sopra di lui dolcemente. Ci fermiamo guardandoci negli occhi. Lui allunga la mano. È Ignazio.
“pronto” dice con voce incerta
“a cugliunazzu!! Vieni a fare colazione con noi tra una mezz’ora?” chiede Ignazio con il suo solito garbo
“mezz’ora? Ma.. Non avevamo detto alle 10 nella hall?” chiede guardandomi “non sono nemmeno le nove.” Dice con l’affanno e guardando l’orologio.
“ma che stai facenno?” chiede indagatore Ignazio “ma ti sto disturbando?”
“si. Cioè no.” Dice agitato “facciamo che… andate voi a fare colazione noi arriviamo.”
“noi chi?” chiede Ignazio “minchione, non mi dire che sei tornato con Martina.”
“no. No. Ti spiego poi..”
Sgrano gli occhi vuole dire di noi. Vuole dire di noi a lui. Chiude la telefonata. Mi fa alzare e corre in bagno a prepararsi. Mi siedo e mi metto una mano sul petto. Ho il cuore a mille, spero solo che abbia in mente cosa fare.

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Vivimi Senza Paura
FanfictionMariagrazia è semprestata una persona tranquilla. Poche amicizie, ma vere. Scuola, casa, e poche e rade distrazioni. Una vita semplice la sua, ma inseguita da un'ombra: il fratello. Mariagrazia barone, la sorella di Piero barone. Nella vita è sempr...