Chiamami Col Tuo Nome

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È l'ultimo giorno. Ripeto a me stesso, nella mente.
È l'ultimo giorno che mi sveglio con lui accanto a me, addormentato e meravigliosamente nudo sotto le coperte.
È sdraiato a pancia in sotto e abbraccia il cuscino, le sue gambe lunghe quasi sporgono dal letto.
Il letto è troppo piccolo per lui. Oppure, cosa più probabile, è troppo alto lui per il letto.
Questi tre giorni a Bergamo sono passati troppo velocemente, le lancette dell'orologio andavano sempre più veloci, come per prendersi gioco di me.
Sembrava dicessero "Il tempo passa, piccolo Elio, prima o poi lui se ne andrá e dovrai fartene una ragione"
E quel 'poi' è oggi. Quel 'poi' è arrivato.
Vorrei rompere la sveglia posata sul suo comodino, sbatterla a terra e calpestarla, così lui non si sveglierá e non se ne andrá via da me.
È un pensiero egoistico, lo so.

Oliver si muove nel sonno e inconsapevolmente mi sposta le lenzuola, lasciandomi il bacino scoperto.
"Elio" mormora piano per poi girarsi completamente verso di me.
"Oliver" dico, passandogli una mano tra i capelli biondi e setosi. Stringo leggermente la presa e faccio sì che la testa gli si inclini all'indietro. Lo bacio dolcemente e chiudo gli occhi.
Lui inspira e lascia che le mie labbra assaporino le sue, così dolci.
Ora è completamente sveglio, lo noto da come muove ferocemente le labbra, come se non ci baciassimo da una vita...come se ieri notte non avessimo fatto l'amore più volte, per far sì che il tempo non finisse mai.
La nostra ultima notte.

Ricordo come mi stringeva i fianchi mentre si muoveva a ritmo dentro di me, ricordo i suoi gemiti vicino al mio orecchio, i suoi sospiri...
Ricordo tutte le volte che ripeteva: "Oliver, Oliver, Oliver" mentre raggiungeva l'orgasmo.

Quando ci stacchiamo dal bacio lui mi guarda con un sorriso malizioso stampato sul volto, finchè non nota il mio membro scoperto.
Le sue mani grandi percorrono lentamente la mia pancia, il ventre, l'inguine...sempre più giù fino ad arrivare a stringere debolmente la parte più sensibile del mio corpo. Vuole farmi impazzire.
Incomincia a stuzzicarmi e so che si diverte a sentirmi gemere, perchè il suo sorriso non scompare dalle sue labbra meravigliose.
"Elio" sussurro.
Chiudo gli occhi per il piacere e sento i suoi baci scendere sempre di più.
Stringo nel pugno le coperte e l'altra mano libera la poso sul suo capo.
Mi prende in bocca e credo di aver scordato, anche solo per due secondi, che lui debba partire da un momento all'altro.
Si muove sempre più veloce e io non posso fare a meno di gemere ad alta voce.
Quando finalmente vengo, la sveglia suona.
Il 'poi' è arrivato.

In stazione sono tra le sue braccia e devo sforzarmi di non baciarlo passionalmente davanti a tutte quelle persone.
C'è gente che piange e che saluta i suoi cari dal treno, ma io devo essere forte...perchè se incomincio so che non finirò più.
"A dopo, Elio" dice lui quando ci stacchiamo dall'abbraccio.
Mi lascio scappare una risata al suo 'Dopo'.
Da un'ultima occhiata alla mia camicia, che prima era sua, e ci passa una mano sopra con fare esitante.
Porterò con me questa camicia fino alla fine dei miei giorni. La annuserò per sentire il suo profumo nei giorni più bui e ricorderò il primo giorno in cui ci siamo conosciuti.
Prima di andar via per sempre, lui si avvicina un'ultima volta al mio orecchio, sento il suo respiro caldo e mi fa venire i brividi lungo la schiena.
"Ti amo" pronuncia quelle parole con decisione.
Si gira definitivamente e sale sul quel maledetto treno.
Ti amo anche io, Oliver.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 08, 2019 ⏰

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