quasi scopamici 2.

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Capitolo 1.

Era passato un anno da quel episodio,molte cose erano cambiate,sono cresciuta,la prima cosa a cambiare nella mia vita è stata la rottura con Peppe,era finita,non sapevamo bene il perché,un giorno ci siamo resi conto che si ci divertivamo insieme,ma dovevamo non ci bastava solo questo.

"Vanessa cercano te al cellulare.."
Disse mio padre.
 
"Ciao Vanessa,di sicuro non mi conosci,sono la mamma di Nicola,devo parlarti di una cosa,sei libera?"

Era una voce a me sconosciuta,si sentiva che era qualcosa d'importante,non avevo mai visto questa signora.

"Si dimmi.."

"Stanotte Nicola,ha fatto un' incidente,lui..."

Avevo capito tutto,lui era andato via.

Mi cadde dalle mani,non ci potevo credere,un paio di mani mi abbracciò,non mi fece cadere a terra,era mio padre.

Lì in quel momento mi passarono le immagini tutto il nostro passato.

"Vanessa ho parlato con la mamma del ragazzo,domani dovresti scendere essendo che ci sono i funerali,la signora capirà se non ci andrai.."

"Ci vado,alla fine è il padre di mia figlia."

"Vado avvertire la nonna e la mamma."

Per tutta la sera mi chiusi in camera,forse ero ancora innamorata di lui,alla fine ci teneva legati una bambina.
Che anche lui non lo sapeva,assomigliava a lui.
Domani sarei partita l'avrei visto per davvero per l'ultima volta se fino a stamattina avevo paura di vederlo,non pensavo affatto di vederlo per l'ultima volta.

Ad interrompere i miei pensieri,era mio padre,chiedendomi se era tutto pronto per domani essendo che sarei scesa con mia figlia e mia madre.
Ero ansiosa,non sapevo cosa pensare,per la prima volta nella mia vita,avevo davvero paura,tanta.

Mi sento come all'inizio di questa avventura,non mi pento di niente farei tutto da capo,conoscerei di nuovo tutti,prenderei le stesse decisioni che ad oggi mi hanno fatto crescere e cambiare.

"Andrà tutto bene,ne sono sicuro,qualsiasi cosa succeda chiama a papà,me lo prometti?"

Annui.
"Non sai quanto ti voglio bene papà."

**
Erano le cinque del mattino,è inutile dire che fu difficile svegliarmi,non avevo chiuso occhio.

"Vanessa hai preso tutto per la piccola? Chiamami quando arrivi e fammi sapere come sta,ok?"
Disse mio padre.

"Si papà stai tranquillo."

Il viaggio durò un'ora e mezza dove,l'ansia si fece sentire,mi tremavano le gambe,dovevo riprendermi.

Si sentiva l'odore del mare,mi trovavo a Palermo,da lontano vidi mio nonno e mia nonna,non erano cambiati per niente,sempre belli e sorridenti,l'abbraccio di mia nonna vale più di mille parole,non piansi,non lì.

Dopo un lunghissimo viaggio,eravamo arrivati a casa,quanti ricordi mi vennero in mente,la prima volta che lui venne a casa mia a farmi quella assurda proposta o quando pioveva e lui mi venne a lasciare a casa,tutto mi ricordava di lui.

"Vanessa entriamo a mangiare."
Disse mia nonna.

"Nono,sono molto stanca,faccio mangiare la piccola e vado a nanna,domani è una giornata faticosa."

Il tempo di far mangiare la piccola che mi trovavo nel letto,più la guardavo mi veniva in mente lui,guardandola pensai che non conoscerà mai il suo papà,non festeggerà mai la festa del papà con il lavoretto che aveva preparato a scuola,non gli insegnerà a portare la bici o semplicemente nessuno gli dirà no tu con quel ragazzo non ci uscirai,mentre pensavo a tutto ciò piangevo,perché mi ero promessa non ti sarebbe mancato niente.
Ad oggi sono qui che piango che vorrei darti tutto l'amore che due genitori danno.

"Vanessa,sono Vito,posso entrare?"

"Si certo."

"Ciao piccole,vieni qui fatti abbracciare."

Ne avevo bisogno.

"Ti resterò sempre accanto,potete sempre contare su di me."

"Grazie."

"Ti lascio sola,vedo che sei stanca e distrutta,per qualunque cosa ci sono."

*

Durante la notte mi svegliai molte volte,erano già due notti che non dormivo,erano le sei decisi di alzarmi per evitare che si svegli la piccola me ne andai in cucina,dove trovai mio cugino Diego.
Non abbiamo mai avuto un bellissimo rapporto,tutti hanno sempre detto che abbiamo lo stesso carattere,in effetti è vero.

"Vanessa che ci fai sveglia?"

"Non riesco a dormire."

Ci fu un'attimo di silenzio,sentivo il suo sguardo bruciare sul mio corpo,era una sensazione bruttissima.

"Scusami se non sono venuto in camera tua come la maggior parte dei parenti."

"Stai tranquillo,ci sono cose più gravi."

Mi abbracció,quasi non mi spaventai,era più forte di me non piangere,il nostro abbracció durò tanto,ne avevo bisogno forse per il semplice fatto che avevo bisogno di un abbraccio sincero,inaspettato.

Erano le nove,ero lì davanti a casa sua,mi tremavano le gambe,come se ad un certo punto mi avrebbero mollato lì davanti,volevo sempre forte,non volevo piangere, ma ogni passo che facevo verso casa sua mi ricordo i suoi baci,le nostre litigate, i nostri sguardi.

Bussai alla porta,mi aprì di sicuro sua madre,appena mi vide mi abbracció.

"Tu devi essere Vanessa?"

Annui.

"Ti va di andare insieme in Chiesa?
E poi al cimitero."

"Si per me Vabene..Non ho portato la bambina,non mi sembrava un luogo adatto ad una bambina di un anno,quando vorrai potrai conoscerla."

"Andiamo."
Mi disse con un sorriso sforzato.

Arrivati in chiesa  lui era lì, sentì di nuovo quella sensazione,la mia mente mi diceva di andare ma il mio cuore urlava resta.

La messa non durò tanto,molte persone sapevano che Nicola aveva un figlia,erano venuti a presentarsi ma con la testa ero da lui.
Era arrivato il momento.
L'avrei visto per l'ultima volta nella mia vita.
Era una sensazione bruttissima,di vuoto dentro.

La chiesa di stava poco dal cimitero, anche se con tutta me stessa volevo che quel piccolo viaggio durava tutta la vita.

Eravamo lì,che ti guardavo per l'ultima volta,pensando che potevamo essere una famiglia, quella che desiderano tutte da bambine.
Adesso ti saluto,per l'ultima volta.

Addio amore mio.

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