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La mattina seguente fui svegliata da uno strano rumore,era la mia suoneria,era Alessandro. Risposi subito,mi raccontò le solite cose.
Mi chiese come stavo,non risposi e lui da lì capì tutto,infatti non disse niente.
Dopo vari minuti salì sopra a fare colazione. Trovai mia nonna, che preparava da mangiare, mi guardò e mi disse:

" buongiorno vanessa"

All'inizio mi fece uno strano effetto,nessuno più mi chiamava così,tutti mi chiamavano nessa, non so per quale assurdo motivo. Risposi con un filo di voce "ehm buongiorno nonna"
-"Lo sai che mi ha chiamato la mamma?"
-".."
-"mi ha detto di dirti che da lunedi inizierai la scuola."
-" perché da lunedi?"
-" così hai tempo per riprenderti."
-"ah ok, ehm Vabene."

Nessuno della sua famiglia andava d'accordo con mia madre dopo il divorzio non ho mai capito anzi nessuno mi ha mai spiegato il perché.
Essendo che giovedì che farò i prossimi giorni?

Feci colazione in assoluto silenzio,sentivo lo sguardo di mia nonna addosso,non capendo il perché:
"perché mi guardi?"

"non ti ho vista per tanto tempo,ti osservo."
Mi disse mia nonna.
La osservai anch'io per pochi minuti,era una donna di settant'anni ,capelli un bianchi,occhi marroni e un po' bassina di sicuro ho preso da lei per la bassezza,notai bene che assomigliava tanto alla mia mamma,quanto mi mancava.

Scesi giù, non sapevo cosa fare mi misi di nuovo a letto,non avevo sonno,ma essendo che non conoscevo nessuno,che potevo fare?

Dopo quasi un'ora bussò mio cugino Vito più lo guardavo più notavo che non è cambiato per niente, lui per me è stato un fratello che non ho mai avuto, quando sono partita mia madre mi ha fatto perdere i contatti con tutti. Lui era snello biondo e occhi verdi. Mi chiedevo come fosse mio cugino essendo che nella mia famiglia siamo tutti scuri di capelli,questi sono dettagli.
" da quando sei qua non ti ho sentito parlare,sei per caso muta"

Non feci che ridere.

"no,solo che non so che dire,tutto questo è nuovo per me,tutto qui."

"Lo so Vanessa,io scherzavo."
Lo trovai imbarazzato in questo preciso momento.

<<ehm mi chiedevo quando vuoi uscire io sono disponibile,non ti chiudere in queste quattro mura.>>

"vediamo più in là,grazie lo stesso però."

Una settimana finalmente era passata,era domenica sera,non ero pronta psicologicamente di andare a scuola.
I giorni precedenti li ho passati in stanza vedevo i miei zii cugini e miei nonni solo a pranzo e cena.
-"Vanessa ti posso parlare?" Disse mia nonna.
"ehm si dimmi."

"io so che per te è tutto nuovo, io sto male a vederti così, domani a scuola prova a fare amicizia,ti chiedo solo di non chiudersi in te stessa."

"ci proverò."
Dissi seccata.

"Vabene tesoro,buonanotte."

"notte nonna."

Passai tutta la notte a voltarmi destra e sinistra,non riuscì a chiudere occhio.
La sveglia suono alle 7:30,non feci colazione mi lavai,optai per un pantalone nero strappato e una maglia lunga rosa con le Adidas,avevo dei capelli lunghissimi, non mi trucccai stranamente. Salutai mia nonna e scesi dalla macchina,non mi interessava se mi guardavano o no. Andai direttamente in segreteria.
<<mi dica.>>

<<sono la nuova alunna,Vanessa Meo>>

<<buongiorno cara,aspetta qui la tua coordinatrice di classe,ti porterà lei in classe>>

Aspettai più di un quarto d'ora.
Appena la vidi non sapevo se ridere o piangere.

"Tu devi essere Vanessa,io sono la tua professoressa d'inglese,anche amica di tua mamma, siamo cresciute insieme sono sicura che ti troverai bene qui,e anche in  classe"

Era strana come donna,aveva dei capelli corti neri,magra,alta,sembra brava per il momento.

"Ecco qui la tua classe,salutami alla tua mamma."

"vabene,non mancherò."
Risposi.

Bussai,entrai e vidi tantissime ragazze che mi vennero incontro,domandando come mi chiamavo,quanti anni avevo in conclusione volevano conoscere me.
Cinque ore erano passate,come primo giorno di scuola non era andato così male.

Arrivai a casa,salutai tutti con un filo di voce,mia nonna per questo ci restò male,mi chiesero tutti com'era andato il primo giorno di scuola risposi solo con un "tutto bene,sono tutti bravissimi." Dopo questo piccolo interrogatorio me ne andai in camera dove iniziai a fare i compiti, mi suonò il cellulare pensai,Alessandro invece chi era? Mia madre. Risposi subito.
<<ehy,com'è andato il primo giorno di scuola?>>

<<ciao mamma,bene dai come primo giorno di scuola.>>
<<scusa se in questi giorni non ti ho chiamato,ho pensato che era meglio che ti integravi un po nell'ambiente.>>

è vero stavo sempre sola a casa ma quando avevo bisogno di aiuto o consiglio sapeva sempre cos'era la cosa giusta.

-"scusami piccola di averti mandato dalla nonna ma avevi bisogno di qualcuno."
-".." Non risposi non so il perché.
-"vabene,ci sentiamo stasera,ti voglio bene figlia mia."
-" Ti voglio bene anch'io."

***
Vi è piaciuto il terzo capitolo?

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