| 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀 |
«Perchè non te ne vai?»
«Perchè ciò che ritenevo una trappola è diventata la mia casa»
Un demone solitario è rimasto intrappolato sulla terra e per noia decide di fare trambusto causando incidenti, brutto tempo, cattivo umore e...
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❝𝐜𝐡𝐢 𝐞' 𝐝𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐨 𝐉𝐢𝐦𝐢𝐧?❞
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Quella serata Jeongguk e Lily la trascorsero insieme; cenarono come organizzato, si guardarono un film, riempirono i loro stomaci di altri snack e si concessero tutte quelle coccole che Jimin aveva preferito evitare di subirsi motivo per cui ─ mentre loro trascorrevano questi dolci momenti insieme ─ percorse i sobborghi della città nell'intento di scovare altre anime dannate che potessero riempirgli lo stomaco in attesa di cibarsi di Jeongguk.
Il suo piano poteva funzionare, era così entusiasta ed eccitato dalla cosa che sentiva la fame crescere secondo dopo secondo, obbligando ad aumentare la quantità dei suoi pasti pur di placare tale desiderio. Era come se sentisse già l'anima distrutta di Jeongguk essere assaporata dalle sue sofisticate papille gustative e più s'immaginava di divorare il giovane ragazzo nell'istante più buio, devastante e distruttivo di tutta la sua vita più sentiva il bisogno di mettere qualcosa sotto i denti pur di placare tale voglia.
Quella sera non gli bastò una sola anima, quella sera arrivò a divorarne una decina ritrovandosi obbligato a fermarsi unicamente per raggiungere i due ragazzi e procedere con il suo pianto.
Quando attraversò le pareti dell'appartamento di Lily fu piuttosto appagato nel vederli già intenti a consumarsi in un atto svolto nella maniera più corretta possibile ovvero con le giuste protezioni. Lui le odiava, lui odiava qualunque cosa si interponesse tra lui e i suoi obiettivi e che questo fosse una persona o un profilattico, nulla gli avrebbe impedito di sfruttare il suo essere un entità demoniaca per gestire le cose come più desiderato.
Poteva possedere Lily e obbligarla a sfilare il preservativo a Jeongguk ma aveva compreso come l'altro giovane non fosse uno sprovveduto ed era piuttosto sicuro di come mai avrebbe osato continuare rischiando di generare un cumulo di cellule che ancora non era pronto ad accudire.
L'opzione migliore infatti era quella di eseguire un piccolo, ma proprio piccolo malocchio così che la giovane potesse sperimentare ciò che la Bibbia identificava come "la benedizione dello Spirito Santo". Il suo intento infatti era quello di innescare alla giovane una gravidanza nonostante non ci fosse stato alcun effettivo contatto tra sperma e ovuli.
