∎ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟎𝟏 ─ 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐢𝐦𝐛𝐫𝐚𝐭𝐭𝐚𝐫𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐧𝐞𝐫𝐨

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L'idea della storia è nata dopo
aver visto la fanart messa nei
media [crediti a: blue_polygon su
instagram; BCrushed su twitter]
motivo per cui i personaggi di
Jimin e Jeongguk richiameranno
esattamente quelli.

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«Jimin» sì sentì richiamare con tono debole e flebile dal corvino ora disteso in maniera scomposta contro la parete. «Tienimi la mano»

«N-Non riesco lo sai- Non posso più toccarti, non riesco più a toccarti-» gli rispose in maniera agitata, sempre più confuso sia dalle sue emozioni simili a quelle degli esseri umani sia dalle condizioni dell'altro. «Io non-»

«Ti prego, l-la mano, stringimi la mano» lo supplicò ancora e se solitamente non si sarebbe mai sforzato per un qualcosa che sicuramente non avrebbe mai funzionato, semplicemente si ritrovò ─ vista la situazione ─ ad allungare la sua mano verso quella del corvino, pronto a sopportare la batosta di non essere più effettivamente in grado di afferrarlo.

Eppure ciò che lo spinse ad aprire gli occhi fu proprio il freddo della mano di Jeongguk che ─ dopo aver stirato le labbra in un lieve sorriso come a dirgli "te l'avevo detto" ─ chiuse gli occhi e lasciò ricadere la testa in avanti.

Trasalì dalla paura.

Lo stava perdendo.


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❝𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐢𝐦𝐛𝐫𝐚𝐭𝐭𝐚𝐫𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐧𝐞𝐫𝐨❞
   


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Noia, noia e ancora noia.

Ma come è possibile che non ci sia più nulla d'interessante da fare? prese a sbraitare mentalmente, vagando con fare indifferente tra i vari palazzi della grande New Haven alla ricerca della prossima vittima della quale cibarsi o ─ ancora meglio ─ di un qualcosa capace di intrattenerlo più a lungo. Era rimasto intrappolato per decine di anni, se non centinaia, a vagare per quel patetico pianeta che tutti chiamavano Terra eppure ─ oltre a cibarsi per sopravvivere ─ nulla aveva ancora attirato la sua attenzione.

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