∎ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟏𝟑 ─ 𝐝𝐢𝐬𝐟𝐚𝐭𝐭𝐚

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❝𝐝𝐢𝐬𝐟𝐚𝐭𝐭𝐚❞


Jeongguk aveva quindi deciso di scendere ad accordi con Jimin ─ Astaroth ─ ovvero l'unico che attualmente pareva essere in grado di aiutarlo a liberarsi di Apollyon

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Jeongguk aveva quindi deciso di scendere ad accordi con Jimin ─ Astaroth ─ ovvero l'unico che attualmente pareva essere in grado di aiutarlo a liberarsi di Apollyon. Più avanti se ci fosse riuscito, avrebbe cercato di rinunciare anche alla figura di Jimin perché non ne poteva più di questa situazione, perché sentiva di non poterla reggere e perché avere a che fare con Jimin non faceva altro che fargli ricordare quanto si fosse fatto influenzare da lui riguardo Lily anziché gestire con lei il tutto. Era stato uno stolto, si era fatto coinvolgere da ciò che al momento gli pareva essere nuovo, curioso e interessante e si era scordato quale ─ da anni ─ fosse sempre stata la sua vera luce.

Luce che aveva soffocato con le sue stesse mani.

Sta di fatto che aveva bisogno di liberarsi di Apollyon e dei suoi malocchi, cercando nel frattempo di comprendere come poter fare lo stesso con Jimin senza che quest'ultimo potesse accorgersene.

La richiesta da parte del demone però gli fece chiaramente comprendere quanto lungo e tortuoso sarebbe stato il percorso di separazione perché se con Apollyon aveva avuto contatti per circa una decina di giorni, con Astaroth il contatto ─ e di conseguenza il legame ─ era molto più lungo e duraturo; non era chiaramente sicuro di poterlo fare, di poter accondiscendere a qualsiasi richiesta del demone, di poter mettersi in gioco per l'ennesima volta.

Aveva una tremenda paura ma ─ proprio come chi non aveva più nulla di certo nella propria vita ─ si sarebbe aggrappato alla possibilità di esprimere quel suo ultimo desiderio in grado di liberarlo da ogni cosa.

«Dobbiamo applicare su di te altri malocchi il prima possibile» gli riferì la figura di Astaroth, facendogli cenno di raggiungere il letto dove avrebbe cominciato a macchiargli mente, corpo ed anima così da ottenere maggiore controllo su di lui e poterlo aiutare nel respingere ciò che di Apollyon ora era dentro Jeongguk.

Il ragazzo si strinse nelle spalle spaventato dalla situazione ma abbastanza esausto da non voler nemmeno controbattere; raggiunse infatti il letto, vi si sedette sopra in maniera rigida e trasalì quando percepì un vuoto attraversargli lo stomaco e la figura di Jimin non più di fronte a lui bensì alle sue spalle.

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